31 dicembre 1994: negli USA, Microprose lancia sul mercato X-COM: UFO Defense. Si tratta di uno strategico a turni nel quale la Terra รจ minacciata da alieni ostili e il giocatore, nei panni del comandante supremo di unโorganizzazione transnazionale paramilitare, deve salvare il pianeta spazzandoli via. Lโopera, firmata Julian Gollop, si rivela molto semplicemente un capolavoro assoluto, unโautentica pietra miliare della storia dei videogiochi. Assoluta libertร , design impeccabile, trama coinvolgente, bilanciamento perfetto.
Ricordo, ai tempi, la pubblicitร che Microprose inserรฌ su Computer Gaming World, rivista specializzata statunitense: era una doppia pagina che riproduceva la recensione del mese precedente della stessa rivista, nella quale il titolo aveva ottenuto il massimo dei voti. Come dire: la pubblicitร non occorre.
Comprai X-COM: UFO Defense americano dโistinto, senza pensarci neppure cinque minuti, e me ne innamorai perdutamente. Tutto era semplicemente geniale, cosรฌ dannatamente azzeccatoโฆ era impossibile anche solo concepire il benchรฉ minimo miglioramento. Mi resi conto, dopo aver portato a termine la sfida, che quello era diventato il mio videogioco preferito, su qualsiasi piattaforma e di tutti i tempi. Passarono gli anni e cominciai a lavorare nel settore, eppure non cambiai mai idea.
X-COM: UFO Defense restava (e resta) il mio titolo preferito di sempre: successivi playthrough confermavano le impressioni dellโepoca. Quel gioco resisteva al test of time come nessuno. La serie, invece, non ebbe un destino altrettanto lusinghiero. Dopo un interessante sequel, X-COM: Terror From the Deep (un more of the same che spostava lโattenzione dallo spazio siderale agli abissi oceanici), si perse in spin-off sempre piรน fiacchi e un vero sequel, Apocalypse, troppo strano e distante dai canoni del primo X-COM, confuso nel dilemma โturni versusreal-timeโ. Poi, il grande buio.
Quando 2K Games annunciรฒ un nuovo titolo, con conseguente recupero del brand, fui dilaniato da due sentimenti contrastanti: lโeccitazione per il ritorno di X-COM e la paura di una cocente delusione. Purtroppo, prevalse la seconda sensazione: XCOM (sรฌ, il trattino รจ andato perso) sviluppato da 2K Marin era un insensato FPS ambientato negli Anni โ50, incredibilmente distante da tutto ciรฒ che X-COM, quello vero, aveva rappresentato. Odiai quel gioco a morte, nรฉ mi piacque nelle varie presentazioni e fiereโฆ come non apprezzai mai le idee degli sviluppatori quando ebbi modo di intervistarli. La mia fu una fosca previsione: questo gioco non ce la farร .
Colsi nel segno. Mentre quello sciagurato XCOM vagava tra la cancellazione e il ripensamento totale (forse muterร in un piรน umile e onesto third person shooter destinato al digital delivery), 2K Games svelรฒ tuttavia il suo asso nella manica: XCOM: Enemy Unknown, il vero reboot della serie, uno strategico/tattico a turni fedele allโuniverso di X-COM (Enemy Unknown era parte del titolo della versione europea del primo gioco, che da noi era chiamato UFO e non X-COM) e, soprattutto, sviluppato da Firaxis, il team di Mr. Sid โCivilizationโ Meier, il Dio degli strategici.
Dopo cinque anni di sviluppo, molti dei quali trascorsi sotto assoluta segretezza, il nuovo XCOM: Enemy Unknown รจ pronto, e io sono qui, dopo aver completato il gioco e averlo sviscerato in ogni sua parte, a darvi la notizia che tutti voi stavate aspettando. Che il miracolo รจ stato compiuto: XCOM รจ tornato ed รจ bello come 18 anni fa, attualizzato ma fedele a se stesso, un capolavoro assoluto e una pietra miliare nella storia degli strategici e dei videogiochi tout court.
Dopo una schermata dei titoli vibrante e ispirata che in un attimo sa dimostrare come il team abbia saputo assimilare, omaggiare e interpretare correttamente lo spirito di Julian Gollop, e dopo una opening sequence che altro non รจ se non un fenomenale tributoย a quella del titolo originale, ci troviamo catapultati in un tutorial dedicato allo scontro tattico sul campo, prima grande differenza rispetto al vecchio X-COM โclasse โ94โ, che iniziava con lโinterfaccia strategica, facendoci scegliere dove posizionare la nostra prima base. A beneficio di chi non conosce questo classico, il gioco (il vecchio come il nuovo) รจ infatti composto da due macro sezioni altrettanto importanti: quella strategico-gestionale e quella tattica. Nella prima, vi muovete tra vari menu grafici per controllare la XCOM come organizzazione: reclutamenti, ricerca, produzione e acquisti, accesso al planisfero per monitorare le attivitร aliene, decisione di intervento militare. Nella seconda, invece, sarete sul campo di battaglia, con i vostri soldati equipaggiati e schierati, pronti a sfidare gli xenomorfi in una serie di missioni tattiche a turniโฆ unโautentica partita a scacchi dove ogni mossa puรฒ significare un errore fatale o, viceversa, un clamoroso punto di svolta.
Ebbene, nel nuovo XCOM: Enemy Unknown non cโรจ possibilitร di posizionare esattamente la propria base sul globo, ma solo di scegliere il continente di appartenenza, come anche non si potranno creare successive basi, ma solo lanciare in orbita satelliti per coprire piรน possibile la Terra e dislocare intercettori per inseguire e abbattere oggetti volanti non identificati dalle intenzioni ostili. Si parte quindi, a buon diritto, dalla fase nella quale spenderete il maggior numero di ore e che piรน vi farร entusiasmare: quella tattica operativa.
Qui, da subito, si capisce il valore immenso del gioco Firaxis. Neanche per un attimo, giocando con PS3 o Xbox 360, sentirete la mancanza di mouse e tastiera. Siamo al cospetto del migliore strategico per console mai uscito, lโunico dove i controlli sono impeccabili, semplicemente eccezionali. Durante il vostro turno, muovete i soldati che compongono il gruppo, uno a uno (inizialmente sono quattro, ma arriverete ad avere una squadra di sei): con i dorsali scorrete tra un soldato e lโaltro e tra modalitร movimento e combattimento. Con pochi tasti potrete accedere in un attimo a tutto: tenere i soldati in guardia per avere fuoco di opportunitร contro il nemico, scorrere tra i diversi bersagli e tra le armi, usare le abilitร speciali. Mentre con lo stick sinistro sposterete liberamente la visuale sul campo di battaglia, con il destro muoverete il puntatore che determina il luogo ove vorrete condurre il vostro soldato.
Il puntatore รจ sempre legato al personaggio, cosรฌ che possiate vedere il tracciato del percorso che il militare attraverserร una volta impartito lโordine. In ogni momento vedrete segnato il confine di area percorribile potendo poi sparare, eseguire unโazione o mettervi in guardia e quello, piรน ampio, dellโarea che potrete raggiungere in scatto rinunciando a fare poi alcunchรฉ. Icone a forma di scudo mostrano inoltre se il terreno scelto vi offre o meno copertura dal fuoco nemico, parziale o totale. Mentre il puntatore scivola fluido sui tratti meno utili e sensibili della mappa, tende naturalmente a poggiarsi su quelli piรน utili, verso i quali di norma tendereste a spostarvi: un meccanismo, questo, che rende il controllo del gioco comodo, naturale e spontaneo.
Mossi tutti i vostri personaggi, รจ il turno degli alieni. La tensione, durante il loro movimento, รจ veramente palpabile, e vi troverete a trattenere il fiato nel sentire rumori sospetti o, peggio, mentre un Sectoide, uno Smilzo o, molto peggio, un Etereo sta scagliando il suo attacco contro un vostro soldato. Il nuovo gioco, peraltro, ha spettacolarizzato lโazione con sequenze drammatiche e dinamiche, che danno ritmo e presenza registica a XCOM: Enemy Unknown. La personalizzazione della squadra, poi fa il resto: modificate le vostre reclute e date loro i nomi di amici, partner, colleghi e parenti, come ho fatto io con ragazze e ragazzi della redazione.
Tutto assumerร un senso diverso e vi assicuro che, quando il vostro migliore amico diventato colonnello (il massimo grado nellโXCOM) sarร abbattuto, vivrete un momento drammatico cosรฌ intenso da non avere paragoni. Ricaricare o procedere? Qui si scontrano filosofie diverse, ma tutto resta nelle vostre mani. Il gioco, tra lโaltro, sa essere molto impegnativo: non solo avete quattro livelli di difficoltร , ma potrete decidere di usare la modalitร hardcore, dove ogni azione รจ automaticamente registrata dal gioco. Tutto, in caso, รจ permanente, nรฉ si puรฒ tornare indietro.
Il gioco offre una campagna da oltre 40 ore (si puรฒ giocare molto di piรน, ovviamente), ma il suo fascino รจ tale che giocare ancora e di piรน non รจ un optional: รจ un dato di fatto. Come se non bastasse, inoltre, cโรจ il multiplayer, in rete locale o online. Umani contro alieni. Devo aggiungere altro?
A livello audiovisivo, il gioco รจ eccellente. La tecnologia dellโUnreal Engine, nelle mani di artisti capaci di catturare il gusto estetico del primo X-COM, fa egregiamente il suo lavoro. Belli e nitidi gli scenari, fantastica la base, ottimo il design dei soldati, maschi e femmine che siano, con un editor volutamente limitato nella personalizzazione per dare coerenza e uniformitร stilistica alla squadra e, in seconda battuta, al gioco stesso nella sua interezza. La colonna sonora, poi, รจ una gradevolissima sorpresa: possiede una solennitร e unโurgenza che non stento a definire nolaniane (modello Inception o Cavaliere Oscuro, per capirci).
Infine gli alieni, che meritano tutto il nostro rispetto. Che nemici, signore e signoriโฆ che nemici! E non crediate di sapere tutto su di loro dal gioco originale, perchรฉ avrete alcune sorprese davvero azzeccate, tra cui una missione finale totalmente diversa (esatto: niente Cydonia su Marte) e lโending stesso del gioco, totalmente personalizzato (a voi scoprire come) e incredibilmente drammatico. Da applausi e commozione, credetemi.
Una nota speciale di merito va anche alla gestione dei poteri psionici, migliorata e potenziata rispetto al passato. Ora i vostri soldati dotati del โDonoโ avranno una vera e propria mini carriera da affiancare a quella militare, ripartita nel nuovo gioco in quattro classi: Assaltatore, Cecchino, Pesante e Supporto.
Concludendo, cโรจ un punto fondamentale che deve essere correttamente compreso. Che XCOM: Enemy Unknown รจ allo stesso tempo il remake piรน fedele e rispettoso immaginabile ma anche un gioco del 2012 con tutti i crismi, e non unโoperazione nostalgica per vecchi sentimentali dellโoriginale. Se rinuncia a certi gradi estremi di libertร che il primo X-COM: UFO Defense consentiva, lo fa per essere coerente a uno scenario contemporaneo del gaming che รจ profondamente mutato. Lo fa bene, perรฒ, compensando sempre e abbondantemente a tutte le rinunce. Con accessibilitร , immediatezza, spettacolarizzazione e un livello di profonditร e libertร di azione che restano ad ogni modo stellari.
XCOM: Enemy Unknown รจ un capolavoro assoluto di ineguagliabile valore, un manifesto concettuale di ogni strategico e tattico e un monumento alla perfezione del game design. Farsi scappare questโopera sarebbe un errore imperdonabile per qualunque videogiocatore degno di questo nome. La Terra ha bisogno di voi. Correte ad arruolarvi.