VMANGA #3: I Am a Hero

Per tutta la vita, l’essere umano è in cerca di un proprio idolo da seguire, una persona che sia in grado di fargli capire che tutto ciò che si può sognare, sia in effetti realizzabile. Un qualcuno in cui, anche solo con la padronanza delle parole, si possa credere, riporre fiducia e seguirlo senza preoccuparsi della propria esistenza. Questo particolare lato del subconscio venne in gran parte curato con la credenza negli Dei e in qualsiasi altra divinità o Dio di ogni religione, ma ciò accadeva in precedenza, perché con l’invenzione dei supereroi, i bambini, gli adolescenti e gli stessi adulti iniziarono ad immergersi nelle loro storie e a vederli come baluardi di speranza (seppur di finzione). Come la parola dovrebbe spiegare, l’eroe è il personaggio più risoluto, scaltro, rapido, intelligente e forte che è possibile incontrare nel corso dell’avventura. Ma, come si suol dire, le ciambelle non riescono tutte col buco. Nell’opera manga di cui andremmo a parlare oggi, questa figura è presente, ma non rispetta minimamente i canoni prima citati. Non ci resta che dirvi: bentornati cari lettori di VMANGA, oggi parleremo di I Am a Hero.

Hideo Suzuki, visionabile a destra dell’immagine, imbraccia un fucile: a chi starà mirando?

I Am a Hero, realizzato e disegnato da Kengo Hanazawa, è un manga che fa parte della categoria Seinen, ovvero tutte quelle opere fumettistiche nipponiche indirizzate ad un pubblico adulto, visto e considerato i temi, a volte, trattati. Come di consueto avviene nella rubrica, del titolo trattato riportiamo anche le versioni esistenti, il costo di un volume, quanti di quest’ultimi sono usciti e, oltre alla storia alle considerazioni finali, parliamo anche della fattura dei disegni e delle pagine. Prima di tutto, vogliamo far presente che il prodotto in questione ha vinto nel 2013 il 58° Shogakukan Manga Award nella categoria generale, traguardo, almeno a nostro parere, meritatissimo.

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L’ottima fattura delle pagine e dei disegni vi farà ricredere sul prezzo e pensare addirittura che, forse, è anche troppo poco.

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L’opera di Kengo Hanazawa è in sviluppo già dall’ormai distante 2009, e conta 22 numeri per la serie completa, di cui 20 sono arrivati in Italia e si attendono i restanti nei prossimi mesi (probabilmente entro luglio si potrà vedere come finirà). La versione di cui è possibile trovare tale manga è solo una: realizzata in modo egregio, dotata di una sopraccoperta totalmente a colori ed ognuna di esse è diversificata dalle altre, rendendo ancora di più il volume unico. Il prezzo è di 5.90€ cadauno, abbastanza alto per un albo da circa 180/200 pagine, ma l’ottima fattura delle pagine e dei disegni vi farà ricredere sul prezzo e pensare addirittura che, forse, è anche troppo poco. Il publisher è stato, fino al volume 16, GP Manga, il quale rilasciava anche volumi più ciccioni (con più pagine). Dal 17 in poi, considerando anche I Am a Hero in Osaka (albo autoconclusivo considerabile come uno spin-off), è subentrata l’azienda J-POP.

Il nostro protagonista, non considerando il caos che gli si presenta tutto intorno, legge quello che sembra essere un fumetto giapponese.

Hideo Suzuki è un trentacinquenne che trascorre la sua tranquilla vita da assistente mangaka e fallito autore, prova a proporre delle sue storie, ma nessuno crede in lui. Vive in un appartamento piccolo e tenuto in modo disordinato, ha una miriade di incubi ed allucinazioni (con cui a volte parla), ha una ragazza con la quale intraprende un rapporto non proprio odierno, tirando le somme: è il classico sfigato giapponese, ma con una marcia in più se vogliamo, inoltre tiene nascosto in casa una doppietta con cui si esercita raramente. Mentre il suo vivere continua tra alti e bassi, molti più bassi che alti, un giorno come tanti accade qualcosa di incredibile: molti essere umani iniziano ad impazzire, hanno degli spasmi, non accusano nessun tipo di dolore ed anche se si cerca di ucciderli, essi non demordono. Sembra proprio che un’apocalisse zombie sia dietro le porte, ed ha già cominciato a bussare! 

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Con la sua storia è in grado di catturarvi come delle api in cerca del miele, ogni volta che si finirà un volume, la voglia sfrenata di sapere come continua è incontrollabile. 

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Come detto durante l’introduzione dell’articolo, in questo manga è presente la figura dell’eroe, difatti veste i panni di un pauroso e pudico Hideo Suzuki, il quale si ritroverà in un mondo popolato da morti viventi che si cibano di altre persone, una popolazione sull’orlo del disastro psicologico, ed a rendere unico proprio il nostro protagonista è il fatto che anche se viene morso da uno degli esseri, non si trasforma e rimane un essere umano normale e con una coscienza. Hanazawa ha debuttato nel vasto mondo che sono le opere manga con questo titolo horror/psicologico intriso di mistero e, senza neanche immaginarselo, è entrato a gambe tese tra i grandi di settore. Con la sua storia è in grado di catturarvi come delle api in cerca del miele, ogni volta che si finirà un volume, la voglia sfrenata di sapere come continua è incontrollabile.

I disegni dell’autore sono calzanti, ottimamente riprodotti fino al punto di far sembrare reali le pagine che si sfogliano, ma proprio quest’ultime sono realizzate con una carta perfetta: non lasciano aloni neri sulle dita e non si incollano fra di loro, riuscendo ad essere piacevoli al tatto anche dopo aver riposto il manga ed averlo ripreso dopo svariato tempo. Quello che si noterà in I Am a Hero è una società giapponese ottusa, quasi stupida, fino ad arrivare a vedere un zombie mangiare un essere umano vicino a loro, i quali rimarranno fermi a non fare nulla. Non possiamo parlare di altro senza spoilerare, quest’opera va vissuta, mangiata e gustata come se fosse un dolce, quello più buono di tutti; è una perla che si fa spazio tra le tante create da autori più importanti. Non ci resta che augurarvi una buona lettura, ed una volta che sarete arrivati ad un buon punto, la domanda che vi porrete sarà: quello che sta accadendo è tutto un sogno?

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