Proprio ieri, avevamo riportato la notizia che Valve sarebbe stata pronta a rimuovere le mod a pagamento in base al feedback della community. E poi, semplicemente, è successo.
Facciamo un passo indietro: proprio qualche giorno fa, la compagnia aveva lanciato le mod a pagamento su Steam, tramite il Workshop di Skyrim. Ora, Valve sta rimuovendo l’opzione per pagare, in seguito alla reazione della community, e annuncia che restituirà i soldi agli utenti che hanno comprato una mod di Skyrim di Steam.
E dire che Valve aveva la migliore delle intenzioni, ma di buone intenzioni, si sa, è lastricata la strada verso l’inferno, che in questo caso aveva assunto la forma di migliaia di commenti infuriati da parte degli utenti. Ecco cos’ha dichiarato Valve in un post su Steam:
L’abbiamo fatto perché è chiaro che non abbiamo capito esattamente cosa stessimo facendo. Abbiamo realizzato molte feature negli anni con lo scopo di consentire ai creatori della community di ricevere una fetta dei ricavi e, in passato, sono state ben accolte. È ovvio che adesso il caso è diverso.
Anche se gli utenti l’hanno ricevuta come un modo per battere cassa, in realtà l’idea di Valve era di incentivare i creatori di contenuti, permettendo loro di trasformare un loro hobby in un’attività a tempo pieno, spingendo gli sviluppatori a fornire un supporto migliore alle loro community di mod.
Volevamo che altri grandi mod diventassero dei grandi prodotti, come Dota, Counter-Strike, DayZ e Killing Floor, e volevamo che questo avvenisse in maniera naturale per ogni creatore di mod che voleva tentare la fortuna. Ma abbiamo sottovalutato le differenze tra il nostro modello di divisione dei profitti, di grande successo, e l’aggiunta delle mod pagate al Workshop di Skyrim. Capiamo molto bene le community dei nostri giochi, ma introdursi nella community di modding di Skyrim, in piedi da anni, non era probabilmente il giusto punto per iniziare a sperimentare. Crediamo che questo ci abbia fatto mancare il bersaglio molto gravemente, anche se crediamo che da qualche parte se ne possa ricavare una feature utile.
Anche Bethesda Softworks ha commentato sul problema, dicendo a proposito della rimozione: “Anche se avevamo le migliori intenzioni, il feedback è stato chiaro: questa non è una feature che volete. Il vostro supporto significa tutto per noi, e vi ascoltiamo”.
Ancora una volta, le politiche di Valve si rivelano le più intelligenti: grande attenzione al feedback della community e capacità di tornare indietro sui propri passi qualora qualcosa non sia accolto in maniera ottimale. E voi, che ne pensate? L’idea di Valve era tutto sommato buona, ma comunicata male, oppure le mod devono restare un bene gratuito?