Se c’è una cosa che ci ha insegnato Hollywood è che scappare di prigione non è esattamente facile. Certo, è vero che in alcuni film avvengono fughe al limite dell’impossibile, ma quelli più “realistici” mostrano sempre come una pianificazione accurata, strategia e pazienza siano le armi migliori per riottenere la libertà. E saranno le stesse armi che vi serviranno in The Escapists.
Il gioco è stato uno dei titoli che ha suscitato maggior interesse nel programma ID@Xbox, l’opzione di autopubblicazione per sviluppatori indie di Microsoft. The Escapists ci pone davanti una semplice domanda: quale metodo utilizzeresti per evadere? Non c’è infatti una vera trama: all’inizio del gioco ci ritroveremo nella nostra cella, senza sapere nemmeno il perché, e il nostro unico pensiero sarà quello di trovare un modo per scappare, non importa a quale costo. Niente di più, niente di meno. Se speravate quindi una trama in stile Prison Break, rimarrete delusi, ma se cercate un gioco impegnativo, riflessivo e appagante allora The Escapists merita la vostra attenzione.
https://www.youtube.com/watch?v=uAIIMxl4vYg
I primi minuti di tutorial ci guidano per mano lungo le meccaniche di base del gioco, fino alla nostra prima evasione. Per prima cosa dovremo utilizzare il cacciavite (rigorosamente di contrabbando) per aprire il condotto di ventilazione sul tetto della nostra cella, e passando per i vari tubi raggiungere un altro prigioniero nella sua stanza. Questo ci vende per 25 dollari una saponetta, e una volta aperto il menù del crafting possiamo unirla ad un calzino per creare una rudimentale arma offensiva.
A questo punto non resta che attendere il passaggio di una guardia, aggredirla con la nostra nuova arma, rubarle il completo da poliziotto e passare indisturbati davanti le altre guardie grazie al travestimento fino ad una zona del cortile. Finalmente qui possiamo dedicarci a scavare un tunnel sotto la recinzione senza essere disturbati grazie ad una pala precedentemente rubata dal giardiniere, e dopo qualche minuto eccoci all’esterno pronti a goderci la sudata libertà… almeno finché non compare il titolo e inizia il vero gioco.
Se il tutorial ci ha guidati passo passo verso la soluzione, il gioco invece ci lascia in completa balia degli eventi. Non c’è nessun suggerimento o aiuto che ci indichi cosa fare, e avremo il libero arbitrio su come gestire il tempo delle varie giornate. Nella parte superiore dello schermo infatti c’è un orologio che scandisce le ore e i minuti della giornata virtuale, e imparare la routine della prigione e la sua planimetria è solo il primo passo vero la pianificazione perfetta.
Si inizia così con la sveglia alle 8 del mattino, con conseguente appello di gruppo per controllare che siano tutti presenti, passando poi per colazione, palestra, pranzo, tempo libero, lavoretti, cena e appello serale. Ogni attività ha specifici orari e luoghi che cambiano a seconda di quale prigione ci troviamo (ce ne sono 6 disponibili, con livelli di sicurezza sempre maggiori), e tra un impegno e l’altro dovremo riuscire a raccogliere informazioni e materiali utili per la fuga.
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Questi possono essere trovati frugando nelle celle degli altri detenuti, acquistati illegalmente da determinati personaggi oppure ottenuti svolgendo missioni secondarie per conto di alcuni prigionieri. In questo modo inoltre si aumenta anche la stima che questi hanno di noi, così da poter anche reclutare preziosi alleati e scatenare vere e proprie rivolte con la propria “gang”… in fondo ogni mezzo è lecito pur di evadere.
Come accennato infatti non c’è un solo modo per completare l’obiettivo, ma starà all’ingegno e alla strategia del giocatore trovare il modo meno rischioso per scappare. Le guardie infatti sono sempre sospettose, e non esitano a metterci K.O. se ci vedono in luoghi in cui non dovremmo essere e confiscarci tutti gli oggetti illegali. Il segreto sarà quindi mantenere le apparenze da “bravo ragazzo” davanti alle guardie e agire nell’ombra, anche perché se si viene scoperti troppe volte l’indicatore della rabbia delle guardie sale, fino al punto in cui ci attaccheranno a vista, rendendo quasi impossibile fare qualsiasi cosa che non sia nella routine.
Il gioco quindi a tratti diventa decisamente frustrante, e quando vi vedete ore di progressi andati in fumo per un banale errore come tirare un pugno ad una guardia perché avete sbagliato tasto (storia vera) la tentazione di lanciare il pad contor il muro è forte. Questa elevata difficoltà tuttavia porta ad una enorme gratificazione quando riuscite nell’impresa, creando un circolo di autolesionismo che vi terrà incollati al pad in una sorta di sfida personale con voi stessi per dimostrare che nessuna prigione è abbastanza sicura per voi.
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Insomma, The Escapist è sicuramente uno dei titoli indie più validi sul mercato di Xbox One, e se siete dei giocatori pazienti che amano le sfide e lo stile artistico retrò in pixel art sicuramente è un acquisto consigliato… in caso contrario fareste bene a riflettere prima di considerare l’acquisto.
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