The Bug Butcher: la recensione di VMAG

Se nel mercato odierno ci troviamo davanti sempre più titoli a cadenza annuale e remastered, è chiaro come il mondo degli indie sembrerebbe quasi essere l’unico in grado di regalarci nuove emozioni, tramite lavori originali e talvolta strappalacrime come To the moon, oppure di incollarci allo schermo grazie a delle opere ben ideate, come accadde anni fa con The Binding of Isaac. E’ questo il caso di The Bug Butcher, titolo sviluppato da Awfully Nice Studios, software house fondata da Till Aschwanden e Rainer Zoettl (parliamo solamente di due ex sviluppatori Blizzard). In seguito al successo alla GDC Europe nel The Big Indie Pitch di Pocketgamer è stato deciso di sviluppare una versione completa e di portarla su Steam. Dopo qualche mese di early access è finalmente uscito il prodotto definitivo, riscuotendo un enorme successo sulla piattaforma Valve (ad oggi ha il 96% di valutazione positiva) grazie al quale è riuscito a scrollarsi di dosso l’appellativo di erede di Super Pang, gioco uscito nel 1990, riproponendo alcune dinamiche in chiave moderna e, soprattutto, offrendo un gameplay ben più dinamico del predecessore, così da tenersi al passo con i videogiochi del terzo millennio. Sentendo tutte queste belle parole sorge spontaneo chiedersi se The Bug Butcher sia tutto rose e fiori: sinceramente no. Il lavoro fatto da Awfully Nice Studios è lodevole, ma alcune piccolezze hanno forse penalizzato più del dovuto quello che rimane un ottimo prodotto.


Ecco Harry, il protagonista, che mostra tutta la sua "grinta" a seconda della difficoltà.
Ecco Harry, il protagonista, che mostra tutta la sua grinta a seconda della difficoltà.

A dirla tutta l’avvio non è stato dei migliori a causa dell’interfaccia di gioco composta solamente da comandi per controller Xbox, ma dopo aver recuperato le pile abbiamo lasciato da parte i pregiudizi e ci siamo immersi totalmente nella modalità storia, di cui non spoilereremo per ovvie ragioni, ritrovandoci tra le mani un arcade davvero interessante. Partendo con un banale fucile d’assalto, ci siamo trovati a impugnare un buon numero di armi differenti, ottenibili dai cadaveri degli avversari, riuscendo a passare da un lanciamissili a un fucile elettrico senza quasi rendercene conto. Oltre all’arsenale standard potremo sfruttare alcuni power-up sbloccabili tramite combo, grazie ai quali renderemo più abbordabili i nemici, per esempio ottenendo la tanto agognata immortalità per qualche secondo. Proseguendo nella storia ci troveremo davanti ad un numero di alieni ben più elevato rispetto al normale, oltre che più duri a morire, rendendo necessario il negozio in-game, composto da soli acquisti tramite monete di gioco, per migliorare potenza, precisione e rateo di fuoco delle armi. Se l’uccidere i nemici può sembrare semplice e ripetitivo, vi farà sicuramente piacere sapere che ogni missione durerà due o tre minuti massimo e, nel caso non si completi il round in tempo, un gas invaderà la stanza uccidendo il nostro protagonista.

Una volta congelato l’ambiente avremo qualche secondo per infierire sui nemici immobili.

Questo countdown ci ha regalato dei momenti davvero memorabili: una vittoria ad una manciata di secondi dallo scadere del tempo, futili morti nel vano tentativo di accelerare lo svolgimento della missione, insomma uno scossone più che piacevole. Se con poco più di due ore siamo riusciti a completare la campagna principale, sembrerà strano dire che la parte più divertente del gioco è la modalità Panic, nella quale dovremo fronteggiare orde di nemici nel tentativo di scalare le classifiche mondiali, come nel più classico degli arcade anni ’70 nei quali il recordman del paese era una vera e propria rockstar. La velocità del gameplay gioca un ruolo fondamentale in The Bug Butcher, riuscendo a rendere sempre più piacevole la partita successiva invece di stancare il giocatore, spronandolo a migliorare il proprio arsenale e tentare il punteggio record. Se queste due modalità hanno meritato tante belle parole, c’è da dire che la scelta di una cooperativa solamente locale lascia molto a desiderare, in quanto sarebbe bello poter giocare online, magari con gli amici, ognuno dalla propria casa.

Se vogliamo essere onesti l’Harry stratega che figura nella modalità arcade è poco veritiero.

Se il nostro palato è rimasto soddisfatto è anche merito del comparto grafico in perfetta sintonia con l’ambiente di gioco. Grazie a degli sprite, sia del protagonista Harry che dei nemici, in stile cartoon, ci ritroveremo in livelli composti perlopiù da colori accesi, dando un tono quasi ironico all’ambiente. Sarà di routine vedere i mostriciattoli rimbalzare a terra, al fine di arrecare danno in maniera quasi disperata. Le diverse mappe presenti nel gioco sono ben realizzate, in perfetta comunione con lo stile adottato per i nemici, rendendo The Bug Butcher adatto a grandi e piccini. Con grande piacere possiamo dirvi che nelle ore di gioco abbiamo notato la mancanza, per fortuna, di glitch e soprattutto una fluidità durante le missioni che raramente troviamo al dayone. Con questo prodotto siamo rimasti basiti nel ritrovarci davanti anche a numerose esplosioni in contemporanea, riprodotte, però, sempre senza il minimo calo di frame.

Come vedete quella simpatica palla arancione è pronta a schiacciarvi, nonostante tutto l’amore che sprizza.

Come spesso accade di vedere in titoli del genere, un’accurata ricerca stilistica è accompagnata da una precisione degli effetti sonori non indifferente. Da non trascurare sicuramente è la soundtrack, ovviamente non ai livelli di titoli come il già citato To the Moon, ma adattata perfettamente al ritmo veloce di gioco, accompagnandoci quasi come una melodia durante le nostre sessioni. C’è da dire che ho apprezzato le urla disperate del co-protagonista quando dei ragni dal soffitto hanno cercato di mangiarlo e non nego di essermi fatti una risata invece di soccorrerlo. Ciò potrebbe risultare malvagio ma chi proverà questo titolo sicuramente comprenderà l’ironia della situazione.

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Da non trascurare sicuramente è la soundtrack, ovviamente non ai livelli di titoli come il già citato To the Moon, ma adattata perfettamente al ritmo di gioco, accompagnandoci come una melodia

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Per concludere possiamo tranquillamente dire che The Bug Butcher è riuscito ad intrattenerci più di quanto pensavamo, grazie ad una ricerca stilistica ben fatta e soprattutto ad un gameplay più dinamico del solito, garantendoci qualche morte in più del normale e tante ore di divertimento. Certo non stiamo parlando del The Witcher 3 della situazione, ma sicuramente di un titolo simpatico e colorato che ha fatto iniziare il 2016 in maniera più che positiva. Noi tutti ci auguriamo altri lavori del genere da parte di Awfully Nice Studios che, con The Bug Butcher, ha certamente superato ogni nostra aspettativa grazie alla riscoperta di un genere che, personalmente, da tempo non riusciva a divertirci così. Se qualcuno di voi dopo queste righe avesse intenzione di provare il titolo, vi ricordiamo che su Steam è presente una demo gratuita, oltre alla versione completa a 7,99€. Vi invitiamo a dare un’occhiata a questo prodotto poiché, grazie alla grafica cartoon, vi sentirete nuovamente bambini, che poi, in fondo all’anima, sappiamo tutti di avere ancora cinque anni.

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