SOMA: La Recensione di VMAG

E’ cosa ben nota che gli svedesi della Frictional Games siano riusciti, con i loro titoli, a ridefinire il genere survival horror: rimuovendo la possibilitร  al giocatore di contrattaccare in modo violento ai danni di quelle terrificanti creature tutt’altro che inoffensive, l’esperienza trasmessa รจ un’opprimente senso di frustrazione, esasperazione e paura costante,ย sensazioni assolutamente ben volute e necessarie,ย indispensabili inย un titolo horror che si rispetti, e con SOMA, ultima opera della suddetta compagnia,ย tutte queste emozioniย tornanoย con impatto ed efficacia, ponendo l’accento su di una trama inverosimilmente coinvolgente e curata, impossibile da non apprezzare.

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In SOMA non perderemo mai di vista il conflitto tra uomo e macchina, tanto grazie alle sue ambientazioni quanto all’impatto della trama

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In una parabola sull’esistenza e la coscienza, tanto umana quanto non, la trama di SOMA riesce ad essere carica, drastica ed emozionante, risultando il punto forte del titolo

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Nei panni di Simon Jarrett ci ritroveremo nella base sottomarina di PATHOS-2, affrontando non solo creature misteriose e letali da cui non potremo fare altro se non fuggire nel disperato tentativo di sopravvivere, ma anche vere e proprie decisioni morali che andranno a mettere in dubbio la sempre piรน tenue linea che separa la coscienza dell’uomo e della macchina.

L’immedesimazione sarร  per chiunque immediata grazie ad una voluta neutralitร  del protagonista, costantemente spaesato, impaurito, affannato e insicuro, ma non possiamo non sottolineare l’impatto dell’ambientazione e la cura riposta nella creazione di tutti quei laboratori, stanze, tunnel e fondali marini che riescono, nessuno escluso, a mantenere viva una sensazione di costante apatia e sconforto derivati dall’essere da soli contro un mondo che non vorremmo mai ci appartenesse eย le cui sconosciute minacce sembrano veramente essere il male minore.

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Puรฒ la macchina esistere senza uomo? E l’uomo puรฒ sopravvivere senza macchina? Trip mentali, situazioni emotivamente forti e punti di vista inaspettati sapranno mettere in dubbio ogni nostra certezza

Il gameplay risulta molto fedele ai titoli precedenti della Frictional Games, primo tra tutti Amnesia: The Dark Descent, da cui mantiene la giร  citata impossibilitร  del giocatore di poter combattere o contrattaccare le ostili creature e pericoli che popolano le varie stazioni di PATHOS-2, costringendoci a fuggire tanto piรน rapidamente possibile quando veniamo individuati o ad aggirarle nel piรน ingegnoso dei modi se concesso.

Nonostante la presenza di qualche doveroso jumpscare, SOMA riesce ad essere un horror davvero ben degno di questo nome grazie ad una costante pressione psicologica che ci accompagna nell’arco dell’intera avventura: corridoi male illuminati, rumori soffocati, dispersivi fondali marini e la presenza soffocante di sostanze organiche nere che hanno ormai avvinghiato l’intera struttura sono tutti esempi di come anche le cose piรน comuni costringerannoย la nostra stessa mente a muoverci con cautela e insicurezza, in unย perpetuo e inflessibile stato di allerta.

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Forse i mostri di SOMA non sono i piรน terrificanti creati da Frictional Games, ma vi assicuro che nell’insieme svolgono il loro compito in modo piรน che adeguato!

Se da una parte siamo rimasti piacevolmente disturbati dall’incessante angoscia che SOMA riesce a trasmettere e daย una trama semplicemente magistrale,ย non possiamo certo dire altrettanto per i numerosi puzzle che il titolo offre: ambientazione, musica, effetti sonori, doppiaggio, tutto riesce a calarci in un’atmosfera spaesante e talvolta soffocante, mantenendo questo importante elemento anche durante le sequenze dialogate o la lettura di post-it e file sparsi per l’intero gioco, ma i puzzle che ci troveremo ad affrontare, nonostante alcuni piรน facili o impegnativi di altri, sembrano il piรน delle volte dei veri e propri tappa buchi, pronti a farci tornare alla realtร  e staccare la spina da quelle sensazioni travagliate che invece vorremmo continuare a provare. Non posso non citare, tra i meno apprezzati, quello per l’individuazione dell’ARK che consiste nella misera pressione di sezioni rettangolari su di un monitor in modo del tutto randomico, fino ad arrivare a cliccare quello corretto e quindi proseguire con la storia. Se da una parte alcuni di questi puzzle hanno anche un contesto sensato, dall’altra risultano troppo spesso frivoli, o peggio ancora cosรฌ impegnativi da costringerci ad abbandonare quello stato psicologico di insicurezza cronica che invece tutto il resto del gioco riesce a mantenere con successo, e questo รจ sicuramente un peccato.

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Piรน o meno รจ cosรฌ che ci sentiremo nel risolvere alcuni di quei puzzle tappabuchi…

In definitiva SOMA รจ un titolo capace di ricordarci non solo le precedenti opere della Frictional Games, ma anche titoli distanti come Bioshock e Idrophobia; indubbiamente, perรฒ,ย l’ultimo capolavoro dellaย casa svedeseย non puรฒ non venire apprezzato tanto dai fan del genere quanto da chi di horror non vuol sentirne parlare, questo proprio grazie ad una maggiore attenzione ed accentuazione posta sulla storia e la trama, capaci di incatenarci davanti ai nostri monitor e rimanerne al dir poco piacevolmente catturati.

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SOMA non vuole concentrarsi unicamente sull’horror come i titoli precedenti della Frictional Games, bensรฌ valorizza una trama invidiabilmente curata e apprezzabile

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Una sceneggiatura quantomeno invidiabile e una cura maniacale riposta nella creazione di ogni singolo ambiente, oggetto e dettaglio, riescono a farci chiudere un occhio, e qualche volta anche due, su puzzle che troppo spesso, seppur contestualizzati, ci costringono ad allontanarci da quelle sensazioni che il titolo vuole e riesce a trasmettere, ma questo non impedirร  a nessuno di apprezzare un insieme assolutamente vincente ed un prodotto che merita di essere vissuto almeno una volta nella vita.