Dura la vita per gli strategici in tempo reale quando si tratta di giocarli su console, privi di un bel mouse con cui muoverci e cliccare dove ci pare con precisione e velocità , unito ad una tastiera con tanti pulsanti ai quali “bindare” gruppi di unità , combinare movimenti con il topo da scrivania e procedere con le tattiche migliori. Tutto troppo macchinoso e lento con i poco adatti grilletti e levette. La situazione migliora quando parliamo di quelli a turni, che danno tempo tra un’azione e l’altra per rifiatare e fare scelte mirate. La serie di XCOM ha infatti gli elementi, i ritmi e le meccaniche adatte per essere controllato tramite joypad senza perdere troppo in termini di gameplay, e quindi 2K Games ha pensato bene di portare il rinato marchio, giunto al secondo capitolo, anche su Xbox One e PlayStation 4, sfruttando l’onda del grande successo raggiunto su PC dal reboot qualche anno fa. Con un po’ di ritardo, ora anche chi gioca in TV si può godere le emozionanti battaglie tra i poveri umani e i perfidi alieni.
XCOM 2 lo avevamo visto già l’anno scorso nella presentazione alla Gamescom 2015, emozionanti e in fibrillazione per tutte le novità che l’evoluzione portata avanti da Firaxis ci mostrò al tempo: non solo tante meccaniche e opzioni di personalizzazione in più, ma anche una campagna tutta nuova in cui avventurarci, figlia della conclusione precedente. Gli umani hanno perso e gli alieni si sono impossessati del pianeta terra instaurando però un regime repressivo contro la nostra razza, arrivando a mischiare i geni delle due specie per creare nuove e terribilmente più potenti creature da battaglia. Non tutto è perduto, una piccola schiera di coraggiosi combattenti è decisa a riprendere in mano il controllo e aprire gli occhi agli esseri umani sfruttati dal regime. Per farlo è pronta a… riesumarci letteralmente dalla prigionia aliena: il “Comandante”, come era chiamato il nostro alter ego nel primo capitolo, viene salvato e riportato in vita dal team di recupero, per dirigere le sparute truppe rimaste. Non è più una guerra tra eserciti, bensì un piccolo gruppo di guerriglieri che vuole ribaltare il potere. Si partirà dal basso con pochi mezzi di fortuna, preferendo la timida guerriglia piuttosto che uno scontro faccia a faccia, crescendo fino a raggiungere l’obiettivo.
Nel percorso che ci porterà a riconquistare il nostro spazio vitale incontreremo tanti volti più o meno conosciuti nel primo capitolo, una piacevole continuazione che si farà apprezzare da chi l’ha giocato, e fa anche da invito per chi invece se lo è perso a recuperarlo visto che lo trovate su Steam a pochissimi euro e gira decentemente anche con un processore alimentato a criceti su ruota. Il taglio è sempre quello di un film d’azione americano a tema UFO, neanche troppo serio dato lo stile quasi cartoonesco scelto e rafforzato in XCOM 2, che si propone in una modellazione dei personaggi e un disegno delle animazioni mai troppo realistico e di conseguenza troppo violento negli avvenimenti, pur mantenendo l’atmosfera thriller adulta che ha caratterizzato l’intera serie negli anni, e resta assolutamente vincente e caratteristico.
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XCOM resta uno di quegli strategici che porta all’assuefazione da turni, a volerne “ancora uno… ancora uno…”
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Pur rappresentando un miglioramento netto rispetto al predecessore, nella versione per console il livello di dettaglio e cura generale si perde e risulta inferiore a quella PC, purtroppo generando anche problemi (questi sì inaccettabili) di cali di frame improvvisi e qualche fenomeno di stuttering di troppo che rovinano un quadro generale comunque di alto profilo. Sia i personaggi che controlleremo che i nemici hanno ora molti più dettagli a caratterizzarli, sia nel vestiario che nelle parti fisiche, visto che le razze e tipologie sono aumentate in gran numero: il mix tra il nostro DNA e quello alieno si rivelerà potente. A contribuire all’intensità generale dell’atmosfera contribuiscono colonna sonora e, ancor di più, gli effetti sonori che ci accompagnano durante le missioni e la gestione della base. La soundtrack rimane sul profilo basso tradizionale, sempre in parallelo con l’azione di gioco con sonorità basse e profonde, mai a rapire completamente l’attenzione, pur essendo perfettamente riconoscibili e attribuibili ad XCOM ma non ad avere una vera e propria identità traccia per traccia. I diversi effetti invece rendono unico il titolo: vi entreranno in testa, dai versi degli alieni alle esclamazioni dei coraggiosi soldati, stavolta con tanto di multilingua a seconda della nazione di provenienza.
È vero, gli umani ribelli non sono più una grande potenza capace di scontrarsi a viso aperto con gli invasori, eppure l’evoluzione perversa dopo la sconfitta ha portato ad un adattamento necessario alla sopravvivenza e ad usufruire di tecnologie di nuova scoperta. La Base principale (mobile, chiamata Avenger) è sempre al suo posto insomma, nuova di zecca e pronta per essere gestita ed evoluta grazie alle vostre vittorie sul campo, i recuperi e la conseguente ricerca, opportunamente decisa a seconda dei tempi. Portare avanti la nostra “tana” è sempre appagante e come già accadeva nel vecchio XCOM la scelta del ramo da seguire da un sapore diverso ad ogni partita giocata, a tutto vantaggio della longevità , dato che sicuramente anche una volta portata a termine la prima partita vorrete provare e riprovare le diverse possibilità e combinazioni. Bello che con XCOM 2 si raggiunga tutt’altra dimensione con la grande quantità di nuovi strumenti da guerra, peccato però che nella versione console, mesi dopo l’uscita, i DLC non siano stati inclusi nella versione standard ma solo nella Deluxe. L’esperienza però rimane più che solida e profonda, XCOM resta uno di quegli strategici che porta all’assuefazione da turni, a volerne “ancora uno… ancora uno…” e a portarvi via piacevolmente tanto tempo nel personalizzare un soldato, tra colore dei capelli e scelta dell’ultima pistola ritrovata.
Quando è momento di combattere infatti lo spessore del titolo è enorme e vista la critica situazione di svantaggio del nostro esercito, l’aspetto di valutazione prima di ogni azione è delicato e ancora più importante rispetto al passato. Ogni scelta va pesata sotto una nuova ottica più volta al risparmio o alla propensione ad una certa tattica piuttosto che sul cercare di raggiungere la vittoria con ogni mezzo possibile. Decidere come espandere la propria rete ribelle in giro per il mondo è un’opzione completamente nuova e sempre da gestire con cura per avere a disposizione più punti dove andare a recuperare le risorse necessarie ai nostri investimenti, azione invece completamente passiva in precedenza. Anche sul campo di battaglia troviamo possibilità nuove di zecca che rendono tutto più dinamico: i ribelli agiscono in guerriglia e possono sfruttare imboscate per attaccare gli Advent, sarà necessario hackerare i dispositivi informatici (dalle semplici porte agli esplosivi) e ogni arma avrà a disposizione diverse mod tra cui scegliere per migliorarne la capacità di fuoco. Ci sono anche nuove classi per i soldati, anche se l’unica veramente diversa da XCOM sono i Support che diventano Specialists, hackers oltre che healer, capaci di contare su un piccolo e utile drone, chiamato GREMLIN. L’evoluzione delle classi e delle capacità dei soldati rimane molto simile, avremmo preferito maggiori differenze con più innovazioni nelle meccaniche.
Il lavoro fatto da The Workshop (e non direttamente da Firaxis) nel porting lo abbiamo criticato per la trasposizione tecnica, ma non in quella di gameplay. Con un paio di combinazioni tra tasti e grilletti tutte le opzioni sono raggiungibili senza sprecare troppo tempo rispetto all’utilizzo di mouse e tastiera e di sicuro non intacca l’esperienza nel complesso. Grazie alla struttura con molte pause (e un’interfaccia splendidamente usabile, chiara e comprensibile) tra qualunque azione, XCOM 2 è giocabile anche con pad senza nessun problema di sorta.
In definitiva XCOM 2 è un vero sequel, e di ottimo calibro. Prosegue nella narrativa, è più massiccio, più vario ed espande i concetti alla base della serie. Non si può premiare per audacia, ma le novità sono comunque tante. Chi gioca su console si perderà il massimo dell’espressione grafica e soprattutto la miriade di Mod che su PC possono stravolgere ogni aspetto del gioco e allungarne ancor di più la grandissima longevità . L’opportunità però di godere di uno dei migliori strategici a turni di sempre è irrinunciabile, soprattutto se siete amati del genere e del tema trattato. Non fatevela sfuggire.