Il ritorno natalizio di Telltale The Walking Dead mi aveva lasciato soddisfatto, molto meno l’episodio 3, uscito giusto un mese fa. Adesso, con Thicker Than Water, la software house sembra aver risollevato le sorti della serie, riuscendo anche a indirizzarla verso il capitolo conclusivo che, a meno di grossi stravolgimenti, non arriverà prima di un mese. Prima di dirvi cosa è andato bene e cosa no, vi ricordo che troverete degli spoiler fino all’episodio 3, dunque valutate bene se ne vale la pena o no di continuare con la lettura.

Dove eravamo rimasti? Ah si, Javi e David erano stati fatti prigionieri da Joan, ormai leader indiscussa dei New Frontier, e proprio da questa sconveniente situazione ripartiremo. In Thicker Than Water sono, per nostra fortuna, tornate scene in cui potremo muoverci liberamente (non del tutto, ma in linea con gli standard della serie) sin da subito, così da poter cercare di scappare dalla reclusione forzata e organizzare un piano con il nostro gruppo originario. Se, almeno all’inizio, il ritmo era abbastanza basso, la seconda parte sarà un continuo crescendo di emozioni, complici delle scelte morali davvero pesanti da digerire e un finale studiato alla perfezione, capace di stendere un tappeto rosso in vista del tanto atteso episodio 5.

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Pur se interessanti, i due flashback non dovrebbero avere peso in futuro.

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Oltre al normale svolgimento delle vicende, anche questa volta tornano i tanto amati flashback che, però, non sono minimamente paragonabili a quelli precedenti. Il primo, riguardante la vita di Javi e David pre-apocalisse, chiarisce ulteriormente la figura del fratello da poco ritrovato, mentre il secondo chiude l’ultima “zona buia” della storia di Clementine, pur risultando ben poco utile in previsione futura. Insomma, se da una parte riusciamo a inquadrare meglio la figura di Kate, dall’altra queste due sequenze potevano sicuramente esser gestite meglio, soprattutto per quanto riguarda le ripercussioni che, molto probabilmente, arriveranno a malapena.

Nel complesso, la trama ha fatto passi da gigante rispetto ad Above The Law, grazie a un ritmo crescente e a scelte morali di livello, ma rimane comunque un passo indietro rispetto ai primi due episodi. Da apprezzare anche gli sviluppi di Gabe e Clementine, entrambi nel bel mezzo della crescita, che iniziano a cambiare sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico, così da arricchire soprattutto il ragazzo che, come intuibile, è meno conosciuto della protagonista della seconda stagione.

Per concludere, Thicker Than Water fa rialzare il capo all’intera serie e ciò, in vista del finale di stagione, non può che far piacere. La trama è stata snocciolata completamente, oramai rimangono alcuni conti in sospeso da chiudere nel prossimo episodio, sperando di trovare colpi di scena degni di nota. Adesso la palla sta a Javi e Clementine, ovvero i protagonisti giocabili, che hanno un compito davvero arduo: convincere il pubblico che c’è la necessità di una quarta stagione.