Sono passati ben 20 anni dal rilascio di Pocket Monster Red and Green in Giappone e il franchise è in continua evoluzione. Io, come molti, sono cresciuto con questa saga: ho iniziato a leggere per comprendere meglio i dialoghi dei personaggi in Pokémon Rosso, ho speso interi pomeriggi a scambiare esemplari con i miei amici tramite il cavo (che alcuni magari hanno ancora) e tutt’ora aspetto con ansia le nuove uscite. Ecco perché, all’annuncio di Pokémon Sole e Luna, ho pensato: riusciranno a stupirmi ancora? Da quel giorno sono passati ben 9 mesi e, grazie ai video pubblicati nel tempo, sono venuto a conoscenza delle tante novità inserite dal team di sviluppo. Parlando di questa settimana, ho atteso la mezzanotte di mercoledì 23 novembre come un bambino fa con Babbo Natale e, trenta ore di gioco dopo, credo sia ora di parlare dei videogame, siete pronti a conoscere la regione di Alola?
https://youtu.be/lv-HC53IW6Y
Per chi non lo sapesse, Alola è una regione basata sulle Isole Hawaai. Non aspettatevi un sole che picchia lungo tutto il territorio, Game Freak ha opportunamente creato zone in cui la pioggia regna sovrana, altre in cui la neve metterà a dura prova il nostro personaggio e l’insostituibile deserto che vi farà impazzire. Passeremo così da una porzione di territorio munita di palme, fiori ed erba alta a una dove, oltre a qualche masso, la natura sembra aver concluso il suo corso. Per la prima volta, tutte queste aree non si troveranno in un’unica mappa, bensì in quattro isole naturali (a cui va aggiunta l’isola artificiale Æther Paradise): Mele Mele, Akala, Ula Ula e Poni. Il passaggio da una parte all’altra delle location non avverrà più tramite l’utilizzo dell’MN Surf: in Pokémon Sole e Luna potrete spostarvi tra un’area e l’altra utilizzando un pratico traghetto. Il risultato finale di tutto ciò è semplicemente sensazionale, infatti l’azienda è riuscita a differenziare le isole così da non far provare al giocatore quella sensazione di già visto, dopodiché ha modificato la formula vincente adottata ben venti anni fa (quella delle MN), sostituendola definitivamente come se niente fosse con i vari Poképassaggi che ci consentono finalmente di accantonare Bidoof, Rattata e compagnia bella: adesso la nostra squadra sarà composta da 6 Pokémon scelti senza compromessi.
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Durante il nostro viaggio dovremo sconfiggere i quattro Kahuna.
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Come già detto nei mesi passati, i capipalestra hanno lasciato spazio al Giro delle Isole. In pratica, il nostro personaggio dovrà attraversare tutta Alola, affrontare delle prove (come fotografare il Pokémon dominante o semplicemente combattere contro quest’ultimo), sfidare i capitani e, infine, sconfiggere i Kahuna di tutte e quattro le isole. Personalmente, le lotte contro i Pokémon dominanti mi hanno deluso: quelle che dovevano essere creature in grado di mandare KO una squadra intera sono in realtà versioni leggermente potenziate di alcuni esemplari. Ciò che convince è il significato del Giro: ogni prova è un passo verso la maturazione del nostro allenatore e, una volta superata, il Cristallo Z ricevuto certificherà l’impresa. Per chi non avesse capito, sconfiggendo i capitani e superando le prove di ciascun isola si otterrà l’opportunità di affrontare il Kahuna che, una volta mandato al tappeto, ci rilascerà l’attestato di successo.
Parliamo ora del Pokédex che da questa edizione contiene un Rotom! Si, proprio la creatura che in passato possedeva gli elettrodomestici. Quest’ultimo accompagnerà il giocatore nel viaggio, consigliando dove andare per proseguire nella storia, oltre che a complimentarsi con l’allenatore dopo aver effettuato determinate catture. La settima generazione aggiunge ben 80 nuovi esemplari ai 721 già esistenti e implementa 15 Forme Alola di Pokémon provenienti dalla lontana regione di Kanto. Dopo aver incontrato tutte le creature devo dire che sono soddisfatto di quanto visto: non ci troviamo di fronte ai migliori Pocket Monster, ma la qualità media dei mostriciattoli è sicuramente soddisfacente. Basti pensare a Toucannon, esemplare che riprendere le sembianze del tucano, oppure Lycanroc che è un licantropo, mentre creature come Palossand lasciano l’amaro in bocca. Personalmente devo dire che le Forme Alola danno finalmente un senso ad alcuni esemplari messi in disparte negli anni: Marowak è semplicemente stupendo, così come Muk (purtroppo odiato da tanti) e altri.
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Le Mosse Z consentono di adottare nuove strategie in ambito competitivo.
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Vi ricordate le megaevoluzioni tanto acclamate in Pokémon X e Y? Sembra proprio che Nintendo abbia deciso di accantonarle, almeno per il momento. In Pokémon Sole e Luna le megapietre sono state messe in disparte per far concentrare il pubblico sulle Mosse Z. Ogni esemplare, grazie all’ausilio dei Cristalli Z, avrà l’opportunità di effettuare una mossa speciale in grado di infliggere ingenti danni all’avversario, ma questo tipo di attacco potrà essere utilizzato solamente una volta durante l’incontro, proprio come succedeva con le megaevoluzioni. Se pensate che questa introduzione non sia molto importante, vi invitiamo a riflettere su ciò che può significare in ambito competitivo: nuove strategie da adottare e tante creature diverse con cui perfezionare la propria squadra. Per i giocatori più hardcore, l’inserimento dell’Allenamento Pro rappresenta un’importante novità che, al tempo stesso, non danneggia minimamente i casual gamer, anzi li invoglia ad affacciarsi al mondo competitivo.
Parliamo ora del nostro viaggio nella regione di Alola. Una volta scelto lo starter, ovvero Rowlet, abbiamo salutato la mamma per metterci in viaggio. Durante il pellegrinaggio ci siamo imbattuti in tanti personaggi più o meno importanti: il Professor Kukui e la sua assistente Lylia (accompagnata dal piccolo Nebulino), l’amico Hau, Iridio con il fido Tipo Zero e tanti altri ancora. Molto importante sono anche la Fondazione Æther, un gruppo di ricerca assai misterioso, e il Team Skull. I primi, oltre a preservare alcune specie di Pokémon, stanno indagando su esseri provenienti da un’altra dimensione chiamate UltraCreature (abbreviate spesso in UC), mentre i secondi ci metteranno i bastoni tra le ruote in più di qualche occasione. Considerando che, in Pokémon Sole e Luna, la trama è davvero ben scritta (rispetto ai titoli precedenti), reputo il Team Skull la debolezza delle produzioni targate Game Freak: in più di qualche occasione i cattivi ci sono sembrati dei semplici bulli.
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Le catture sono ancora troppo semplici.
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Con una trama che prende sempre più importanza all’interno del mondo di gioco, la difficoltà generale rischiava di abbassarsi ulteriormente dopo Pokémon X e Y, ma per fortuna non è stato così. Nonostante un Condividi Esperienza troppo efficace, il livello delle creaturine selvatiche e avversarie è più alto rispetto alla media: la creatura leggendaria, che solitamente incontriamo tra il livello 45 e 50, la troveremo al 55. Arrivati alla Lega non basterà più possedere un team forte, ma sarà necessario avere una vasta scelta di tipi di mosse, così da poter colpire con maggiore efficacia i Pokémon nemici. Per quanto riguarda le Poké Ball e il loro utilizzo, reputo fin troppo facile la cattura dei mostriciattoli tascabili, basti pensare che è bastata una Ultra Ball per far mio Solgaleo: qualcuno di voi rimpiange i tempi in cui i leggendari non entravano neanche nelle sfere?
Per chi se lo stesse chiedendo, una volta terminato il Giro delle Isole e sconfitta la Lega Pokémon avremo ancora qualcosa da fare. Prima di tutto ci sono alcune creature leggendarie (come i quattro protettori delle isole) da catturare, ma più importante ancora è la ricerca delle UltraCreature che stanno infestando Alola. Come successo in Omega Rubino e Alpha Zaffiro con la Missione Delta, anche in Sole e Luna avremo il compito di salvare il mondo dalla minaccia di turno. Un personaggio dei vecchi titoli ci avvertirà del problema, dopodiché starà a noi scegliere come risolverlo. Questa sezione durerà circa tre ore e, una volta debellato il male, potremo considerare definitivamente chiusa la nostra avventura.
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Le tante attività secondarie vi ruberanno davvero molto tempo.
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Ovviamente non mancheranno le attività parallele! Prima di tutto c’è l’Albero della Lotta, ovvero una versione modificata del famoso Parco Lotta, in cui faremo la conoscenza di alcuni allenatori dei vecchi titoli: Rosso, Blu, Camilla, Lino, Mirton e Acromio. Il fascino di poter affrontare i personaggi con le loro vecchie squadre è davvero tanto, ma i non amanti di questa zona, come me, ben presto si stancheranno e preferiranno dedicarsi ad altro (per esempio completare il Pokédex). In Pokémon Sole e Luna ha fatto la sua comparsa il Poké Resort, ovvero un isolotto dove le creature mandate ai box si possono divertire. All’apparenza può sembrare inutile, ma ben presto alcuni mostriciattoli selvatici inizieranno a frequentare la zona, fino a quando alcuni non entreranno volontariamente in vostro possesso. Anche il Festiplaza si è rivelato più interessante del previsto: dovremo migliorare le strutture per accedere a nuovi minigiochi e attività, inoltre potremo interagire con i passanti per proporre scambi o lotte. Infine è il turno dello Scanner QR, fondamentale per conoscere l’habitat di Pokémon non incontrati durante il nostro lungo viaggio, oltre che per utilizzare determinati team all’interno dell’Albero della Lotta.
Tecnicamente parlando, Pokémon Sole e Luna sono riusciti a mettere alle strette il New 3DS in svariate situazioni. Le ambientazioni sono semplicemente sublimi, mai come in questo capitolo della serie mi sono soffermato a osservare i dettagli delle città, incredulo per quanto riprodotto. Le animazioni degli attacchi sono anche esse sensazionali, alcune mosse come Cucitura d’Ombra e le rispettive versioni Z sono un sogno che diventa realtà sia per i nuovi che per i vecchi fan. L’interfaccia grafica degli scontri è stata finalmente rinnovata, adesso sotto ogni mossa comparirà l’efficacia che quest’ultima ha contro il Pokémon nemico (ciò succederà solamente quando lo incontreremo per la seconda volta), inoltre potremo consultare direttamente le info di ogni attacco per vedere danno, probabilità di colpo e tipo. Per gli amanti del competitivo, toccando la vostra creature potrete vedere le modifiche di stato subite e/o applicate. L’unica pecca è il frame rate che, in incontri 2vs2 dove i mostriciattoli sono più grandi del normale, gli FPS non sempre riescono a essere stabili, ma per fortuna ciò non va a pregiudicare il gameplay (sempre basato su un sistema di combattimento a turni), anzi soltanto un occhio allenato noterà queste mancanze, mentre la quasi totalità del pubblico neanche ci farà caso. Non dimentichiamoci della colonna sonora che, come al solito, eccelle. Anche in questa edizione le tracce sono tante e varie, perfette dunque per accompagnare il giocatore durante il viaggio ad Alola. I picchi si raggiungono ovviamente quando si arriva vicino all’incontro con il Pokémon Leggendario, oppure durante gli scontri alla Lega Pokémon, ma sin dalle prime battute consigliamo di utilizzare un paio di cuffie per godere pienamente del lavoro svolto.
In conclusione, Pokémon Sole e Luna sono i titoli più adatti per celebrare il ventesimo anniversario della saga. Game Freak ha preso i punti deboli dei precedenti capitoli e li ha sistemati quasi tutti: le MN sono state sostituite dal Poképassaggio, il 3D non è più utilizzato ma la grafica è stata addirittura migliorata, le Forme Alola riescono a far tornare nei team alcuni Pokémon di prima generazione e tra i nuovi mostriciattoli non mancano esemplari davvero ben realizzati. Tutto ciò si va a sommare alle basi costruite negli anni ed ecco che, grazie alla miglior trama vista in un capitolo della saga, Pokémon Sole e Luna sono diventati a tutti gli effetti due capitoli che tutti dovrebbero giocare, fan o meno del genere. Noi di VMAG speriamo di vedere ancora produzioni di questo calibro e, per ingannare l’attesa, cercheremo di completare il Pokédex di Alola, così da diventare Maestri di Pokémon.
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