Voglio iniziare questa recensione con un’affermazione forte: Persona 5 è il JRPG che tutti stavamo aspettando da anni. In occasione del ventennale della saga, Atlus ha finalmente rilasciato il quinto capitolo della sua più famosa serie videoludica, nata inizialmente come spin off di Shin Megami Tensei. Ci sono infinite cose da dire su questo titolo e cercherò di essere il più esaustivo possibile, ma vi confido che non è un’esperienza per tutti. La mancanza della localizzazione italiana, e l’eccessiva verbosità, potrebbero infatti portare i più a non dare neanche una chance a quello che è attualmente considerabile come il migliore gioco di ruolo di stampo nipponico della generazione. Questo irriverente quinto capitolo mantiene infatti intatta l’anima dell’intera produzione, che è sempre stata rivolta ad un pubblico di nicchia. Ma non lasciatevi spaventare, vi invito anzi a provare l’opera, sono sicuro che chiunque tenti di approcciarvisi riesca fin da subito ad immergersi in quella Tokyo digitale che è riuscita ad intrattenermi per tantissime ore. Persona 5 risulta veramente essere un’esperienza unica, che vi catturerà grazie alla sua attenta analisi della società giapponese, alla sua storia e alle sue complesse meccaniche GDR. Ma non indugiamo oltre e passiamo ad analizzare il videogioco nella sua interezza.

L’incipit della mastodontica storia dietro Persona 5 è dato da un filmato realizzato nel tipico stile da anime giapponese. Tutto inizia vedendo il protagonista, di cui potete scegliere il nome, ma che ufficialmente dovrebbe chiamarsi Akira Kurusu, entrare in un casinò dallo stampo tipicamente americano, pronto per eseguire l’ennesimo furto. Questa volta però qualcosa va storto: il ragazzo durante la fuga viene catturato dalla polizia. Seguirà un interrogatorio, fatto di violenza e arroganza, che porterà l’adolescente a raccontare cosa sia veramente accaduto in quella notte e in che modo sia riuscito a rubare il cuore di una persona. Da qui in poi partirà il flashback che vi porterà a scoprire come i Phantom Thieves stiano cercando di purificare la corrotta Tokyo presente all‘interno del titolo. La città infatti è rappresentata come un posto in cui le voglie e i desideri delle persone prendono il sopravvento sul comune buon senso.

[su_quote]

Attraverso lo scandire del tempo e delle azioni quotidiane potrete capire in che modo, per esempio, un’adolescente come Akira sia effettivamente imbrigliato dall’opinione pubblica e impossibilitato nell’esprimere ciò che realmente è.

[/su_quote]

Il titolo affronta un’attenta analisi della popolazione giapponese, cercando di dare al giocatore tutti gli strumenti per capire come quest’ultima sia frustrata e incatenata dagli stessi vincoli sociali. Attraverso lo scandire del tempo e delle azioni quotidiane potrete capire in che modo, per esempio, un’adolescente come Akira sia effettivamente imbrigliato dall’opinione pubblica e impossibilitato nell’esprimere ciò che realmente è. Persona 5 è molto più di ciò che sembra; è la storia di una Tokyo corrotta e sbagliata, che non permette ai giovani di esprimersi come meglio credono e che cerca di appiattire qualsiasi scintilla interna. Hashino and Shinji Yamamoto, co-autori della storia, hanno cercato di mostrare tramite la loro opera una società apatica, dura e standardizzata come può essere quella nipponica.

Il cuore del titolo è rimasto lo stesso dei capitoli precedenti e la struttura base del gioco è ancora una volta scandita dallo scorrere del tempo. Abbiamo infatti un anno a disposizione prima che la storia finisca, dunque l’arco narrativo si svolgerà necessariamente durante questo periodo. Ogni giorno che passa sarà di fondamentale importanza per la vostra progressione. Il videogame infatti alterna costantemente due macrofasi, una di vita quotidiana e una nel Metaverse. Ma andiamo con ordine. Durante la prima di esse dovrete scegliere con attenzione cosa fare e chi incontrare. Infatti, in base a come impiegherete il tempo nel mondo reale, il vostro alter ego svilupperà di più determinate statistiche rispetto ad altre. La città di Tokyo vi offrirà tantissime cose da fare, sotto forma di mini-giochi.  Potreste per esempio decidere di restare a casa ad allenarvi, o scegliere di uscire con gli amici. In corrispondenza di ognuna delle attività che intraprenderemo potremo migliorare proprietà diverse.

[su_quote]

Ognuno dei punti che assegnerete vi porterà ad avere accesso a nuove attività e, di conseguenza, ad avere nuove opzioni relative alla socializzazione.

[/su_quote]

Svolgendo le varie attività disponibili andrete a incrementare la stella dei cinque attributi sociali:  Fascino, Gentilezza, Coraggio, Conoscenza e Competenza. Ognuno dei punti che assegnerete vi porterà ad avere accesso a nuove attività e, di conseguenza, ad avere nuove opzioni relative alla socializzazione. Come avrete ormai capito in Persona 5 è estremamente importante rapportarsi con quelli che sono definiti Confidants, ovvero tutti quegli NPC con cui potremo stringere una relazione e che nei precedenti capitoli erano definiti come Social Link. Lavorando sulle relazioni con i membri del party, e con gli altri personaggi non giocanti, aumenteremo le caratteristiche dei tarocchi ad essi legate. Questo ci permetterà di avere vantaggi in gioco come, per esempio, degli sconti sui medicinali o nuove abilità da usare in combattimento. I rapporti sociali di Akira si sviluppano principalmente attraverso le conversazioni con i vari Confidants, rispondendo alle loro domande in modo soddisfacente accelereremo infatti la crescita del nostro rapporto fino ad un massimo di 10 livelli, ed otterremo così i vari bonus di cui si è parlato in precedenza.

Tutto ciò che farete alla luce del sole si rifletterà sulla vostra vita nel Metaverso, ovvero il mondo parallelo all’interno del quale il protagonista riesce a entrare, grazie ad una misteriosa applicazione nel suo smartphone. Quest‘ultima è costituita dalle emozioni delle persone, che all‘interno di essa mostrano il loro vero io. Alcuni caratteri particolarmente malvagi riescono a costruire in questo spazio dei Palazzi che rappresentano il mondo dal loro punto di vista. Nella prima di queste costruzioni troveremo Morgana, un simpatico gatto parlante che ci seguirà durante tutta l’esperienza di gioco. Quest’ultimo ci svelerà l’elemento cardine dell’avventura: rubando il cuore custodito all‘interno di ogni Palazzo riusciremo a far pentire il cattivo di turno, costringendolo a redimersi. Il nostro eroe formerà così la squadra dei già citati Phantom Thieves, un gruppo di adolescenti volenterosi di ripulire Tokyo dalla malvagità.

[su_quote]

L’intera interfaccia del prodotto trasuda stile da tutte le parti

[/su_quote]

La Tokyo per la quale gireranno i nostri eroi è realizzata in modo magistrale. I vari quartieri trasudano tutto lo spirito nipponico, e zone come quelle di Shibuya o Akihabara sono riprodotte in maniera estremamente fedele alla controparte reale. Purtroppo non potrete scorazzare pienamente per la città come in un vero e proprio openworld ma avrete la possibilità di spostarvi velocemente nelle varie aree, composte quasi sempre da una manciata di locali e da vari npc. Quando cercherete di entrare all’interno dei negozi vi troverete dinnanzi a una semplice schermata fissa, dalla quale scegliere l’opzione desiderata. Questa soluzione potrebbe far storcere il naso a qualcuno ma in realtà si sposa perfettamente con lo spirito del titolo. L’intera interfaccia del prodotto trasuda stile da tutte le parti. Il look aggressivo e irriverente di ogni scritta vi porterà ad aprire il menù di gioco anche solo per essere inondati da quell‘esplosione di colori tipica di tutta l’opera. La scelta cromatica del videogame è infatti particolarmente azzeccata, a partire dal colore preponderante del gioco, quel rosso cremisi che riuscirà ad attirare la vostra attenzione fin da subito.

Una volta esaurite le vostre faccende nel mondo reale vi ritroverete a dover entrare all’interno del Metaverso. In questa dimensione parallela il vostro team dovrà affrontare i vari Palazzi, ovvero i dungeon della main quest. Questi scandiscono effettivamente il ritmo della storia e vanno completati entro una data prefissata, altrimenti andrete inesorabilmente incontro al game over. Per completare il primo Palazzo avremo a disposizione due settimane, per esempio. Ognuno di questi dungeon è caratterizzato da un tema collegato ai pensieri ed alle azioni del malvagio di turno. Nel vostro intento di completare il livello, sarete ostacolati da enigmi e rompicapi, oltre che dai nemici. Il completamento dei Palazzi è in ogni caso alternato dalla vita quotidiana, poiché quest’ultimi risultano spesso e volentieri estremamente lunghi. Sarà dunque necessario tornare ogni tanto in città per rifornirci; questo sarà possibile grazie alle Safe Room che troveremo nel corso dell’esplorazione e che ci permetteranno di salvare e di teletrasportarci nel mondo reale.

[su_quote]

Oltre ai Palazzi è presente anche il Mementos, che risulta essere estremamente utile per ottenere oggetti ed equipaggiamento.

[/su_quote]

Oltre ai Palazzi è presente anche il Mementos, che risulta essere estremamente utile per ottenere oggetti ed equipaggiamento. È qui inoltre che si avvicenderanno tutte le missioni secondarie. La maggior parte delle volte vi sarà richiesto di eliminare un nemico che si trova in un punto specifico all’interno dei dungeon che, a differenza di quelli presenti nei Palazzi, sono creati in maniera procedurale e sono forse l’elemento più debole dell’intero titolo.

All’interno dei dungeon anche i membri del party mostreranno il loro vero io e saranno in grado di richiamare i Persona. Quest’ultimi sono la manifestazione, sotto forma di spirito, dei vostri sentimenti. Allo stesso modo i nemici che sarete chiamati a combattere all’interno di essi non sono altro che la manifestazione delle emozioni provate dalla gente comune. I mob presenti all’interno del Metaverso sono visibili durante le fasi di esplorazione ed è anche possibile evitarli. Grazie alle nuove meccaniche stealth inserite all’interno del titolo è possibile realizzare inoltre degli attacchi a sorpresa che ci porranno in una situazione di vantaggio, concedendoci la prima mossa. Alla stessa maniera però, anche i nostri avversari potranno tenderci agguati, facendoci ritrovare completamente accerchiati.

[su_quote]

Ognuno dei Phantom Thieves può contare su di un attacco melee, su di uno a distanza e sui poteri del Persona.

[/su_quote]

Il combat system è abbastanza classico, basato su un sistema a turni. Spalmate su tutto il pad troviamo delle shortcut per attaccare, ordinare cosa fare ai vostri alleati, pararvi e così via. L’interfaccia a schermo è piuttosto chiara e vi risulterà di facile comprensione sin dal primo scontro. Ognuno dei Phantom Thieves può contare su di un attacco melee, su di uno a distanza e sui poteri del Persona. Ognuno di questi ha dei pro e dei contro. Usare un  attacco fisico vi permetterà, per esempio, di non utilizzare SP o MP, come invece è richiesto dalle mosse del Persona, mentre l’utilizzo di un’arma da fuoco consuma munizioni.

Ogni nemico che incontreremo avrà delle debolezze e, sfruttandole a nostro vantaggio, saremo in grado di risolvere situazioni che credevamo essere fatali per il nostro team. Infatti, ogni volta che utilizzerete contro un mob un’elemento a cui è debole otterrete un turno aggiuntivo. In questa maniera sarete avvantaggiati nell’eliminazione dei vostri avversari. Inoltre, se riuscirete a stordirli tutti in un turno solo, avrete due opzioni aggiuntive a disposizione: potrete intraprendere con loro un discorso e riuscire ad ottenere il loro Persona rispondendo alle domande che vi porranno, oppure decidere di utilizzare un potente attacco combinato, che il più delle volte vi farà terminare lo scontro. È importante inoltre segnalare il fatto che se Akira muore, il game over arriverà in modo inesorabile. Il protagonista è tra l’altro l’unico a poter cambiare il proprio Persona con uno di quelli ottenuti, ed è qui che entra finalmente in gioco la Velvet Room.

[su_quote]

Infatti, se il vostro livello non sarà all’altezza, non potrete eseguire determinate fusioni.

[/su_quote]

La Velvet Room è una particolare stanza, realizzata in questo quinto capitolo come una prigione, governata da Igor e dalle sue due assistenti. All’interno di questa particolare ambientazione saremo in grado di registrare i nostri Persona, di sacrificarli per potenziarne altri, di trasformarli in oggetti o di fonderli tra loro. Quest’ultima azione è sicuramente la più importante ed è influenzata molto dal vostro livello e dalle vostre statistiche. Infatti, se il vostro livello non sarà all’altezza, non potrete eseguire determinate fusioni. Inoltre dalle vostre caratteristiche dipenderanno anche i bonus che il nuovo spirito possederà.

Dal punto di vista tecnico il titolo fa sfoggio di una bellissima grafica in cel shading, la cui qualità è minata solamente da alcune texture di bassa risoluzione, sintomo derivato dalla sua natura cross generazionale. L’interfaccia di gioco è una delle più belle mai realizzate, caratterizzata da colori sgargianti e da un’attenzione ai dettagli unica. L’intera esperienza è poi accompagnata dalla fantastica colonna sonora composta da Shoji Meguro; ogni momento è accompagnato da incalzanti brani jazz che riescono a ricreare perfettamente l’atmosfera dell’opera. Sentire delle dolci note di pianoforte suonare durante il nostro rientro a casa sotto la pioggia, riuscirà a coinvolgervi al punto di farvi accapponare la pelle.

Persona 5 è il JRPG che tutti aspettavamo da tempo e ha mantenuto appieno le grandi aspettative che si avevano su di lui. Un gioco dallo stile irriverente ed inconfondibile, che coniuga perfettamente trama e gameplay. Durante la recensione non mi sono soffermato troppo sulla verbosità del titolo, ma devo dire che l’opera non è adatta a chi non è pratico con l’inglese ed a chi cerca solamente un gameplay immediato, non una grande storia in cui immergersi. Il prodotto in questione risulta sicuramente essere uno degli RPG meglio riusciti degli ultimi anni e porta con sé una ventata d’aria fresca nel panorama del genere, a dimostrazione del fatto che è ancora possibile innovarsi senza stravolgere completamente le proprie radici. Il team di sviluppo è riuscito a realizzare un’opera dal carisma eccezionale, in grado anche di aprire la mente al giocatore e di farlo ragionare sull’attuale situazione di parte della società giapponese. Con questa pubblicazione Atlus ha fatto un lavoro eccezionale, riuscendo a divertirci e, soprattutto, a farci vivere un’avventura indimenticabile.