Recensione La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra

Ben tre anni fa uscivaย La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, il titolo targato Monolith in grado di riportare in auge un brand importante come Il Signore degli Anelli, ovviamente in campo videoludico. All’epoca, le avventure di Talion e Celebrimbor misero in mostra due cose: le potenzialitร  del prodotto e, purtroppo, gli evidenti limiti. Perchรฉ si, il Nemesis System era spettacolare, ma nel gameplay c’erano ben poche novitร  e la trama risultava presto ripetitiva. Nonostante ciรฒ, possiamo parlare di un’opera certamente apprezzabile da pubblico e critica, tanto che Monolith ha avuto il coraggio di tornare al lavoro per portare sul mercatoย La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra, sequel a dir poco ambizioso. Nelle intenzioni della software house, continuare la storia di Talion e condirla con spettacolari battaglie, anzi guerre, in grado di rimandare la memoria del giocatore alle scene clou della controparte cinematografica, e dobbiamo dire che cosรฌ รจ stato. Dopo una vera e propria corsa all’Anello, siamo pronti per dirvi la nostra, dunque mettetevi comodi.

Tutto ha inizio dalla fine del primo capitolo, dove Talion e Celebrimbor manifestano l’intenzione di forgiare un nuovo Anello del Potere (come se quello appartenente a Sauron non fosse giร  abbastanza). Martellata dopo martellata, il fabbro trasmette i suoi poteri all’ornamento, donandogli una scritta dello stesso colore del Lucente Signore, ma qualcosa va storto: Shelob, un’entitร  umanoide che molti conosceranno per la sua comparsa in qualitร  di ragno gigante, ruba l’Anello, e proprio da qui hanno inizio le avventure del duo. Nelle cinque regioni create dal team di sviluppo, dovremo muoverci per risolvere ben sei tipi diverse di storie, affrontare le fortezze nemiche per conquistarle e riportare la pace nella Terra di Mezzo, o quantomeno bloccare l’avanzata del male.

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La storia raggiunge livelli di epicitร  quantomeno inaspettati.

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Nello specifico, la storyline principale ci vedrร  tentare di recuperare il Palantir, la Pietra Veggente, finita in mano al Re Stregone, a comando dei temibili Nazgul. Purtroppo, almeno all’inizio non saremo in grado di fronteggiare una tale potenza, e dovremo dunque vagare per le altre regioni, conquistarle e, perchรฉ no, fare le quest presenti per potenziare abilitร  ed equipaggiamento. Per esempio, seguendo la storia di Carnan, ci troveremo a fronteggiare missioni impegnative e creature senza ombra di dubbio epiche, mentre la storyline di Bruz risulterร  di minore importanza per quanto riguarda gli avvenimenti, ma non meno avvincente dell’altra. Proprio quiย La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra si distingue dal predecessore: al posto di una trama lunga e ripetitiva, รจ presente una decisamente piรน interessante e, soprattutto, divisa in ben sei tipologie diverse. Per quanto riguarda la qualitร , senza fare spoiler, possiamo soltanto dire che non mancano colpi di scena e momenti epici, capaci di sbalordirci in determinati punti e lasciarci senza parole.

Dov’รจ Gandalf quando serve?

Per quanto riguarda il gameplay, ci siamo trovati davanti, almeno inizialmente, agli stessi elementi presenti tre anni fa, ma con il proseguo ci siamo resi conto delle numerose novitร  presenti. Salendo di livello e sbloccando le abilitร  con i relativi potenziamenti, abbiamo notato le grandiose prodezze che Celebrimbor รจ in grado di eseguire: che sia con le armi da corta distanza o con quelle a lunga gittata, il Lucente Signore dominerร , ucciderร  e stordirร  in tanti modi diversi. Molto interessante รจ poi l’utilizzo di alcuni poteri nella storia principale, come cavalcare Drachi o rovinare le menti dei comandanti, entrambi fondamentali per ribaltare l’andamento della battaglia e, magari, vincerla.

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Con le giuste abilitร , Talion riuscirร  a far fuori tutti gli orchi che si troverร  davanti.

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Grazie a un albero delle abilitร  immenso rispetto a quello precedente, Talion risulterร  decisamente piรน personalizzabile, e, quando raggiungeremo un livello alto e sbloccheremo tutti i poteri, il Ramingo diventerร  una vera e prorpia macchina da guerra. Anche la differenziazione dell’equipaggiamento risulta superiore rispetto a quella precedente e, combinando bene le gemme, potremo trovare la build ideale per giustiziare orchi a piรน non posso. Grazie all’unione di questi due elementi, possiamo decisamente affermare che il lavoro di Monolith, almeno per quanto riguarda la personalizzazione, risulta ottimo, anche se avremmo preferito una maggior differenziazione a livello estetico, come accadeva con le armature di Geralt in The Witcher 3.

Come vedete, Talion puรฒ diventare una vera macchina da guerra.

Il vero punto forte della produzione, perรฒ, sono le fortezze e le guerre per prenderle o difenderle. Grazie al Nemesis System decisamente migliorato, ogni regione avrร  una fortezza dove un reggente, accompagnato da un diverso numero di comandanti e sudditi, regnerร . Unendo le forze del capo, dei suoi diretti sottoposti e delle migliorie del forte, otterremo un livello totale che ci farร  capire la difficoltร  della battaglia. Potremo ovviamente assediare direttamente l’edificio, magari dominando qualche orco e portandolo con noi, ma ci sono metodi alternativi e piรน funzionali. Infatti, sarร  possibile arrivare ad affrontare prima i comandanti e, uno dopo l’altro, ucciderli, creando sempre piรน buchi nell’esercito avversario. Personalmente, ho sempre portato il reggente a difendere da solo la fortezza e, dopodichรฉ, attaccato con il mio esercito e qualche power up acquistato con la valuta di gioco.

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Gli assedi danno una soddisfazione incredibile.

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La difesa, invece, risulterร  meno entusiasmante, in quanto avremo giร  a disposizione un esercito nostro e il vantaggio di ottimi sistemi difensivi, sempre acquistabili con le monete accumulate. In pratica, arriveranno piรน ondate di nemici e comandanti, i quali vorranno prendere diversi punti per entrare nell’edificio principale e confrontarsi con il reggente. Una volta uccisi tutti gli avversari piรน importanti, potremo esultare davanti ai nostri sottoposti per la vittoria ottenuta. Entrambe le fasi, per la gioia di molti, potranno svolgersi anche online, dove starร  a noi tentare di assediare le roccaforti degli altri giocatori per salire di grado, mentre gli altri cercheranno di distruggere le nostre difese, anche mentre non siamo in-game (ciรฒ non comporterร  la perdita del forte, state tranquilli).

Dite che basterร  come esercito?

Una pecca che, purtroppo, il titolo si รจ portato dietro dal predecessore รจ il riempimento delle mappe. Le cinque regioni hanno avamposti, statue da abbattere, collezionabili, sfide e orchi, ma sono fin troppe le zone in cui siamo passati di corsa, senza nemmeno soffermarci su quanto presente, nonostante i paesaggi differenti siano in grado di offrire viste mozzafiato. Le cinque regioni, considerando anche le altre inserite e non visitabili (potremo solamente leggere la loro storia), risultano forse eccessive per quanto riguarda le azioni attuabili, ma, allo stesso tempo, ci hanno conquistato dal lato visivo: zone nevose si alternano ad altre boschive, per non parlare di quelle laviche, arricchite da Drachi sparsi per la mappa. Per quanto riguarda, invece, la cura dei personaggi, almeno inizialmente ci siamo trovati spaesati: Talion, cosรฌ come il resto dei protagonisti umanoidi, non eccelle in quanto a caratterizzazione, e sicuramente Monolith avrebbe potuto fare di piรน. Dove invece il lavoro รจ lodevole รจ nella creazione delle bestie fantastiche: i comandanti sono tutti diversi e hanno delle peculiaritร  che li rende unici, anche i protagonisti come Nazgul, Shelob, Gollum e gli altri sono perfettamente realizzati e, infatti, ricordano le controparti cinematografiche (tranne il ragno, che qui รจ, per forza di cose, diverso).

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Esteticamente parlando, il salto di qualitร  c’รจ, ma ci saremmo aspettati di piรน.

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Passando ora al lato tecnico, possiamo tranquillamente affermare che il gioco convince sia nelle animazioni, in grado di eccellere nelle esecuzioni, che nel frame rate, mentre una patch sembra necessaria per migliorare le compenetrazioni, presenti fin troppo e che, alla lunga, infastidiscono il giocatore. Nonostante ciรฒ, questi problemi non minano l’esperienza, ma la rendono certamente meno fruibile; dunque un fix ci sembra quantomeno necessario (anche in tempi brevi). Per quanto riguarda il comparto grafico, l’aver sviluppato il titolo unicamente per una generazione di console ha consentito alla software house di migliorare le texture e i modelli poligonali, ma anche qui, forse, si sarebbe potuto fare di piรน, pur capendo la scelta, visto che la vastitร  della mappa influisce sul risultato finale. Da non dimenticare poi il reparto sonoro, semplicemente sublime per quanto riguarda gli effetti, e arricchito da un doppiaggio che, come nel primo capitolo, risulta eccellente (anche se i sottotitoli hanno una punteggiatura rivedibile).

A conti fatti,ย La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra รจ un titolo inaspettatamente spettacolare, o meglio, non ci aspettavamo un lavoro del genere: le guerre sono semplicemente indimenticabili, e sicuramente tra le migliori mai fatte nel mondo dei videogiochi. La rappresentazione poi di Mordor, e la relativa “enciclopedia” su creature e luoghi, non fa altro che pesare in positivo sul giudizio di tutti, oltre che acculturare coloro che, di quanto successo nella Terra di Mezzo, ne sanno ben poco. Fortunatamente, la storia, punto debole del primo capitolo, ci ha convinti pienamente, riuscendo in alcune fasi a risultare indimenticabile, oltre che epocale. Con qualche accorgimento e meno compenetrazioni, ci saremmo trovati davanti a uno dei migliori titoli del 2017, non che comunque non sia degno di tale nome. Per il momento non c’รจ altro, chissร  se, magari tra qualche anno, Monolith non ci regalerร  un terzo capitolo per chiudere una trilogia che, vista la qualitร  del secondo titolo, se lo merita.

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