Non appena messe le mani sul PlayStation VR ci siamo chiesti: cosa si prova a vivere una terrificante avventura con il visore acceso? Dopo una settimana, grazie a Here They Lie, abbiamo una risposta. L’horror psicologico sviluppato da Tangentleman verrà ricordato come il primo titolo, nel suo genere, pubblicato sulla periferica Sony visto che ha anticipato addirittura Resident Evil VII. Credo sia doveroso separare Here They Lie dall’opera targata Capcom in quanto potremmo considerare il primo un walking simulator visto che il gameplay è quasi del tutto assente. Direi che è ora di raccontarvi la nostra angosciante esperienza con il titolo.

La nostra avventura è cominciata dalla stazione dei treni, ma abbiamo lasciato ben presto i binari e iniziato una vera e propria discesa negli inferi. Mentre attraversavamo la desolata e silenziosa città, ci siamo imbattuti in malvagi quadrupedi con due corna: abbiamo cercato di non disturbarli e, quando non ci siamo riusciti, queste bestie ci hanno ucciso in pochi attimi. Dopo quasi quattro ore passate a sfuggire agli esseri demoniaci che si aggiravano nella città, nelle fogne e nella metropolitana, siamo arrivati alla conclusione della nostra prima esperienza horror con il PlayStation VR.

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Ricevere un colpo da una bestia cornuta mentre indossate il PlayStation VR è un vero incubo.

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Ciò su cui sembra puntare molto il titolo è l’atmosfera opprimente: in alcune situazioni, complice anche il coinvolgimento dato dal visore, l’assenza di colori e alcuni sgradevoli incontri potrebbero mettere a dura prova anche i più coraggiosi. Durante la nostra avventura, oltre a camminare per la città, dovremo limitarci a raccogliere le pile per la torcia e prendere le foto che faranno affiorare dei ricordi. La maggiore difficoltà sarà il non farsi individuare dalle bestie cornute, anche se c’è da dire che il loro campo visivo è talmente ridotto da rendere l’azione abbastanza agevole.

C’è da dire che Here They Lie ha un problema impossibile da ignorare, ovvero il sistema di comandi. Il nostro personaggio sarà estremamente lento a muoversi, oltre che a voltarsi a destra e a sinistra, e ciò renderà un vero incubo l’utilizzo del visore. Dopo appena cinque minuti abbiamo dovuto cambiare i settaggi e impostare lo stick analogico per girare il capo ai lati, evitandoci così il torcicollo e, soprattutto, la nausea. Purtroppo dopo questa modifica ci siamo resi conto che è proprio il nostro personaggio a esser lento e non il visore a funzionare male: perché non permetterci di settare la sensibilità a nostro piacimento?

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Grazie al visore, l’esperienza di gioco è indimenticabile.

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Nonostante i limiti legati al sistema di movimento, Here They Lie e il PlayStation VR ci hanno offerto un’esperienza che difficilmente dimenticheremo. Tramite il visore, un titolo che probabilmente di horror ha ben poco si è trasformato in un incubo pieno di bestie demoniache e spazi stretti e bui che ci hanno trasmesso una sensazione specifica: ansia. Per fortuna il gioco ci ha proposto delle pause tramite un messaggio a schermo per far scemare la tensione accumulata durante l’esperienza, toccherà a voi scegliere se continuare ma vi consigliamo di poggiare momentaneamente il visore e riposarvi.

In conclusione, Here They Lie è un buon titolo per gli appassionati del genere horror, mentre potrebbe rivelarsi un incubo per chi solitamente evita questo tipo di produzioni. Nonostante un sistema di comandi totalmente da rivedere, il lavoro svolto dalla software house ci ha coinvolto fino all’ultimo istante di gioco, lasciandoci soddisfatti di quanto visto. Soprattutto grazie a Here They Lie confidiamo nella buona riuscita di Resident Evil VII che potrebbe rivelarsi davvero pauroso, non lo pensate anche voi? Noi di VMAG ci sentiamo di consigliare il titolo a tutti perché reputiamo che, nel bene o nel male, sia un’esperienza da provare. Per oggi è tutto, adesso è ora di fuggire dall’essere cornuto che mi sta inseguendo.