Recensione Dragon Ball Fusions

I giapponesi, oltre ad essere i primi ad osservare l’alba, in diverse occasioni riescono a mettere le mani, in anticipo rispetto agli altri, sui titoli del momento. Il 4 agosto 2016 Dragon Ball Fusions è stato rilasciato nella terra del Sol Levante e gli ammiratori europei del franchise della saga potranno giocarlo solamente il 17 febbraio. Se siete ansiosi di provare questo titolo dovete superare ormai gli ultimi  fatidici giorni (credo in voi!). Il videogioco è stato sviluppato da Ganbarion (creatori di una moltitudine di giochi della saga di One piece e co- sviluppatori di Wii Fit U) ed è pubblicato da Bandai Namco, non penso abbia bisogno di presentazioni dato che si tratta di una compagnia che ha prodotto un’infinità di opere: dai vari Naruto fino ad arrivare ai famosissimo Dark Souls. Dragon Ball Fusions è disponibile per Nintendo 3DS e si tratta di un RPG ibridato ad altri generi, prende una caratteristica differente da molte tipologie. Il punto di forza sono appunto le fusioni, che vedremo nel dettaglio, ma si tratterà solo di fan service per far accontentare il fan, il quale adesso può finalmente realizzare il proprio sogno di combinare i personaggi più ambigui fra loro? È la domanda su cui ci focalizzeremo maggiormente nell’analisi di questo titolo affascinante e divertente ma non esente da difetti, tuttavia procediamo con ordine.

Prima di accedere al menù principale è presente una cutscene, realizzata in maniera egregia, con uno stile di disegno illustre e con delle animazioni degne della serie della Toei, che mostra un’anteprima di tutto ciò che ritroveremo nel gioco. Finita l’intro, è possibile scegliere fra diverse modalità di gioco: Avventura, che comprende la campagna single player, Multigiocatore, è possibile giocare online o in locale, Foto Fusion, consente di scattare una foto con due amici per visualizzare l’effetto di una fusion su voi stessi. Avviata la campagna principale avremo la possibilità di scegliere fra 5 tipologie di razze e creare il nostro eroe personale. È concessa la selezione di una fra: Terrestre (il mio estro mi ha detto di optare per questa), Sayan, Namecciano, Oltraneo e Alieno. In base alla scelta compiuta variano le statistiche di velocità, tecnica e potenza. Successivamente alla selezione del sesso, il personaggio sarà ampiamente customizzabile: dalla statura al colore degli occhi fino alla voce. Scelto il nome (visibile agli altri giocatori attraverso la StreetPass), creato il tutto (dopo svariate ore per creare il personaggio più alla moda di sempre) l’avventura comincia.

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La storia non è affatto originale.

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La storia vede protagonisti l’alter ego appena creato e Pinich, il nostro amico/rivale che ci farà muovere i primi passi attraverso un semplice tutorial. La trama è solo una scusa per far proseguire principalmente il gameplay: dovremmo sconfiggere Pinich al torneo di arti marziali e per farlo ci alleneremo duramente. I due, provando a chiedere al Drago Shenron di creare il torneo, vengono assorbiti da un varco spazio temporale e scaraventati in un mondo composto da isole fluttuanti. Seguendo gli eventi principali, dovremmo lottare contro i personaggi della saga di Dragon Ball: passeremo dall’affrontare inizialmente Radish fino a provare a mettere K.O. Omega Shenron. Gli eventi si svolgeranno in sette pianeti differenti, ognuno dei quali mostra luoghi familiari, presenti nella saga, e barriere da sbloccare per passare al mondo successivo. I dialoghi si presentano con la solita vena umoristica tipica della serie. ma sono alquanto banali e molti degli NPC ci faranno dei lunghi spieghoni sul tutorial (mi raccomando di seguirli attentamente e non perdere nessun passaggio). Il percorrere le vecchie ambientazioni e l’incontro con i vari personaggi farà ritornare la nostalgia e soddisferà abbondantemente il giocatore. Dragon Ball Fusions vuole puntare sul gameplay e sulla collezione dei personaggi per dare vita alla creatività insita in ognuno di noi.

Potremmo realizzare il sogno che avevamo sin da bambini: unire Majin Bu con Mr. Satan.

Il titolo si basa su degli scontri a turni, sarà possibile realizzare un combattimento corpo a corpo nel quale prima di attaccare potremmo decidere la direzione dove ferire, muovendo lo stick analogico, e cercando di non farcelo parare dall’avversario. I colpi dell’aura e le mosse speciali hanno bisogno di un certo livello di energia per essere utilizzate. Ogni combattimento può avere una propria indicazione per arrivare alla vittoria: è possibile sconfiggere un unico nemico, distruggerli tutti contemporaneamente o mandarli semplicemente fuori dal ring. Le battaglie sono molto dinamiche e non vi è possibilità di annoiarsi, anche durante il momento in cui bisognerà difendersi sarà necessario prestare notevole attenzione, e durante gli attacchi sono presenti delle cutscene realizzate in maniera esemplare, con delle scenografie spettacolari. Gli scontri potrebbero risultare ripetitivi, e, non appena bisognerà farmare per aumentare l’energia disponibile per sbloccare le barriere, il titolo potrebbe annoiare. L’esplorazione ambientale è fondamentale: bisognerà cercare i nemici e le missioni da compiere passando sopra e sotto il fantastico mondo di gioco, il sistema di volo inizialmente è difficile da gestire, ma basterà farci l’abitudine. Le missioni secondarie, oltre a quelle in cui bisognerà scontrarsi, sarebbero dovute essere più varie: è presente addirittura il volantinaggio, gare di volo e nascondino, ma sono abbastanza iterative nel tempo.

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Sarà possibile creare le fusioni più stravaganti di sempre.

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Chi non ha mai desiderato di far unire Majin Bu con Mr. Satan? Grazie a questo titolo tutto sarà possibile: con un roster di più di mille personaggi a disposizione si potrà creare tutto ciò che che ci passa per la mente (ovviamente con i propri limiti). Infatti non tutti i personaggi potranno essere combinati fra loro: tranne il protagonista che potrà fondersi con ognuno, bisognerà soddisfare determinati requisiti e unire solo chi è disponibile. La mescolazione dei personaggi sarà la parte più divertente del gioco e quella in cui spenderete la maggior parte del tempo se la fantasia e la curiosità saranno dalla vostra parte; anche io vorrei farvi vedere le mie creazioni (unire Jiaozi/Riff con un Saibaiman è qualcosa di incredibile). Dovrete costituire una squadra formata da cinque giocatori, ogni personaggio può essere composto con un altro da una Fusion X e, durante la lotta, attraverso la Ultra Fusion si ha la possibilità di combinare 10 eroi in uno (il potere è nelle vostre mani) e farlo combattere come se il gioco fosse un picchiaduro. Durante gli scontri sarà possibile, dopo un Attacco Zenkai (una mossa speciale), far unire alla propria squadra i vari personaggi ma solamente se sono reclutabili. Il perno di Dragon Ball Fusions è proprio nel titolo stesso: il gioco vuole essere qualcosa che consenta di divertirsi combinando più eroi ma è stato creato per attirare i fan a divertirsi con le combinazione e non per costruirci intorno una storia che gridi al capolavoro.

Pinich è il nostro amico/alleato con cui ci ritroveremo inizialmente.

Uno degli elementi degni di nota è la direzione artistica: lo stile e l’ambientazione sono eccezionali. La scenografia, in cui avremo la piena possibilità di ammirarla volandoci sopra, è stupefacente, ogni pianeta è stato differenziato in maniera egregia, sono stati utilizzati colori vari ed accesi. Ogni scenario è bello da vedere, sopratutto se pensiamo che si tratta di un titolo per una console portatile, e lo stile dei disegni è veramente simile e caratteristico a quello della serie. L’ambientazione consente di immedesimarsi in un universo unico e vivente, ma l’aliasing presente potrebbe risultare fastidioso. Le musiche sono ben realizzate e di alto livello, seguendo il fil rouge tipico dell’anime, gli effetti sonori sono degni di nota, il doppiaggio in giapponese è solo parziale ma è ben realizzato e i testi sono in italiano.

Dragon Ball Fusion è un titolo creato ad hoc per i fan della saga e risulta comunque un gioco divertente e piacevole che ci riporterà a rivivere tutti i momenti di una delle saghe più conosciute al mondo. Il gameplay risulta dilettevole e zelante anche se a volte può apparire ripetitivo, ma comunque riesce a far passare in maniera spassosa svariate ore. La storia è carina e semplice, tuttavia non è nulla di originale e propone una trama trita e ritrita come scusa per far combattere i nostri eroi. A livello stilistico il gioco ha un sacco da offrire: i panorami, gli scorci e i modelli dei personaggi sono singolari e le musiche rimarranno impresse nella mente e le fischietterete in continuazione. Il team è riuscito a realizzare bene ciò su cui voleva puntare: le fusioni, che risulteranno folli da realizzare e costituiranno un momento davvero ricreativo. Il videogioco non sarà un capolavoro o un must-have, ma si propone come un capitolo che cerca di richiamare i fan e offre un modo dilettevole con cui passare le vostre giornate, anche dopo i titoli di coda visto che sarà possibile continuare l’avventura.

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