Dopo la più che soddisfacente e lontana prova dell’E3 e le ore passate sulla beta, abbiamo bussato nuovamente alle porte di Ubisoft per provare Rainbow Six Siege, ad un mese dall’uscita nei negozi. Dopo aver spolpato a fondo la beta, constatando qualche problema di matchmaking che speriamo vivamente vengano risolti prima del lancio del titolo, passiamo in rassegna le (poche) news della build presentata alla Milan Games Week. Ad aggiungere carne al fuoco rispetto alla beta di qualche settimana fa troviamo qualche nuovo operatore tra cui Ash, una donna dotata di un lanciagranate per fare breccia a distanza nelle pareti. Oltre ad Ash si aggiunge al nutrito numero di operatori Castle, soldato dotato di protezioni fortificate per salvaguardare i compagni di squadra, e non solo.
Nella nostra prova allo stand di Ubisoft, abbiamo tuttavia notato che la modalità era la medesima della beta uscita a inizio ottobre e la stessa che trovate anche nell’hands-on risalente l’E3, dunque ci limitiamo a fare un breve riassunto per chi ha vissuto sulla Luna per questi ultimi quattro mesi. Alla Milan Games Week, Rainbow Six Siege mette in mostra la sua modalità classica Deathmatch a Squadre, che porta a sfidarsi due squadre da cinque giocatori, nelle quali una è impegnata a difendere un obiettivo e l’altra ovviamente a tentare di distruggerlo. L’obiettivo in questione può essere una bomba oppure semplicemente una zona circoscritta da conquistare rimanendoci sopra per qualche secondo. Facile? Scordatevelo.
La differenziazione degli operatori e le peculiarità uniche che possiedono rendono il gameplay con una curva di difficoltà crescente, portando il giocatore a dover ragionare meticolosamente per raggiungere il suo scopo. Le classi infatti vantano un arsenale mica da ridere, con un’abilità unica ciascuna, un set di granate o cariche esplosive, fumogeni e utilizzo remoto di telecamere. Un’altra sostanziale ramificazione del gameplay si percepisce quando, finito un round, vi troverete ad usare il team d’attacco anzichè la difesa poichè per ovvie ragioni avrete a che fare con operatori diametralmente opposti rispetto ai difensori. Vi reinventerete di continuo, mutando il vostro stile di gioco ed è per questo che Rainbow Six Siege difficilmente annoia. E’ anche piuttosto facile smontare chi addita al titolo Ubisoft l’eccessivo camping che apparentemente sembra aleggiare quando si difende. Gli sviluppatori hanno ovviato a questo problema modificando sensibilmente alcuni operatori, abbassando l’efficacia delle classi dotate di scudo anti-sommossa e basti pensare all’innumerevole quantità di spot che potete effettuare con la vostra macchinina all’inizio del round. Se utilizzata con efficacia potrete segnalare infatti la presenza degli avversari tramite la pressione di un tasto e potete facilmente intuire come questa meccanica spezzi la teoria del camping quando si è in difesa.
Non solo Castle ed Ash in questa nuova build. Thatcher si unisce al corposo numero di operatori, munito di granata emp per mettere fuori gioco tutti i sistemi elettronici presenti nell’area: una vera chicca se utilizzato a dovere. Ed è proprio con Thatcher che finiscono le novità di questo provato, poichè le mappe proposte erano purtroppo le stesse giocate nella beta. Non mi sento ulteriormente in dovere di soffermarmi sul feeling del gunplay, solido e soddisfacente, che regala sensazioni diverse per ogni arma che si impugna e ogni gadget che si usa. Siamo al cospetto di uno sparatutto convincente e che sarà, a detta di Ubisoft, supportato anche post-lancio con mappe gratuite e altri contenuti. Non abbiamo ancora potuto provare con mano il comparto single-player composto dalle Situations e neppure Terrorist Hunt, ma possiamo confermare che il cuore pulsante del titolo, ovvero il multiplayer competitivo, offre un pacchetto per tutti i gusti tramite un gameplay di primissimo ordine. Ubisoft è a conoscenza dei limiti di matchmaking riscontrati nella beta e ci ha assicurato di essere al lavoro per risolverli. Non ci resta dunque che attendere il primo dicembre e prepararsi all’irruzione. Go!
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