Oggi, dopo una lunga attesa, è finalmente iniziato il Let’s Play, inedito evento romano, al via per la prima volta quest’anno, che ha destato particolare interesse nei gamer. Tra i principali prodotti testabili spiccano sicuramente Gran Turismo Sport, Tekken 7, Little Nightmares e uno dei giochi maggiormente attesi da tutti i possessori del PlayStation VR: Farpoint. Difatti, il titolo sviluppato da Impulse Gear ha catalizzato particolarmente l’attenzione del pubblico, in quanto la curiosità di utilizzare l’Aim Controller, innovativo device ispirato ad un rifle in grado di riprodurre le sensazioni di un fucile d’assalto, non può che essere elevata. Noi di VMAG abbiamo avuto la fortuna di provare in anteprima sia il dispositivo che la produzione, e siamo pronti ad esprimere il nostro parere su quanto visto.
Essendo una prova di pochi minuti, circa 10, siamo riusciti ad intuire esclusivamente il potenziale del gameplay; per questo motivo nel provato non ci saranno riferimenti sulla trama, in quanto, durante il breve lasso di tempo in cui imbracciavamo l’Aim Controller, abbiamo potuto assistere soltanto a una cutscene di trenta secondi, nella quale il protagonista, sostanzialmente, osservava una specie di ologramma di altri due esploratori che commentavano lo strano luogo in cui si trovavano. Insomma, sotto questo punto di vista non possiamo fornirvi delucidazioni, nonostante i misteri siano molteplici: dove si trova esattamente il protagonista? Per quale motivo la fauna aracnoide locale è così ostile? Tutte queste domande, immaginiamo, saranno ben spiegate nel corso dell’avventura, che speriamo possa essere avvincente e capace di fornire un buon background ad un gameplay davvero soddisfacente.
Analizzando nel dettaglio il gameplay, il titolo, come sicuramente saprete, è uno sparatutto in prima persona, nel quale avremo a disposizione, come è normale che sia, diversi tipi di armi. Nella breve prova abbiamo avuto modo di testare due bocche da fuoco nello specifico: il classico fucile d’assalto e quello a pompa, i quali, però, sono comunque riusciti a sorprenderci sotto diversi aspetti. Innanzitutto la precisione dell’Aim Controller è assoluta, e ogni volta che premerete il grilletto il vostro alter ego virtuale vi seguirà senza indugi, in più, entrambi gli strumenti di morte avranno colpi secondari succulenti: infatti il classico fucile poteva lanciare una sorta di razzo telecomandato che il giocatore era in grado di direzionare spostando il pad nella direzione indicata contro i nemici, mentre lo shotgun sparava delle più classiche granate che esplodevano all’impatto. Tutto ciò, ovviamente, non può essere visto nella classica ottica FPS, in quanto la produzione è progettata per il PlayStation VR, in uno dei suoi primi esperimenti, tra l’altro. Proprio per questo motivo, viverlo in prima persona, poter osservare semplicemente spostando la testa l’arido mondo di gioco e spappolare gli avversari sfruttando il vostro Aim Controller, vi assicuriamo, sarà un’esperienza davvero unica, sopratutto perché i comandi funzioneranno alla perfezione.
Per spostarci dovremo sfruttare l’analogico situato nella zona interna dell’inedito pad, e, purtroppo, è proprio qui che abbiamo riscontrato i problemi maggiori: difatti, andando indietro con la levetta analogica o spostandoci piuttosto bruscamente all’attacco nemico, abbiamo avvertito una pronunciata sensazione di vuoto, la quale effettivamente non ci ha impedito di proseguire, ma potrebbe comunque infastidire i gamer più sensibili. Certamente capiamo che il titolo è ancora in fase di sviluppo, e per questo migliorabile, ma il motion sickness è senza dubbio presente. Ciò, nonostante tutto, non inficerà sulla bontà del progetto, come del resto non intaccherà il senso di stupore misto ad esaltazione provato giocandoci, che vi assicuriamo era davvero elevato.
Graficamente la produzione era piuttosto acerba, un po’ come tutti i titoli VR attuali, ma, nonostante il dettaglio delle texture e degli ambienti non fossero elevatissimi, tutto ciò, anche grazie ad un sonoro davvero ben fatto, passava decisamente in secondo piano, anche perché, in questo momento storico, il comparto tecnico alla Horizon Zero Dawn, per intenderci, non è la feature maggiormente richiesta dai possessori della realtà virtuale targata Sony.
In conclusione, possiamo assolutamente affermare, nonostante la breve prova, che Farpoint rappresenta uno dei titoli di maggior rilievo presenti nel catalogo dei titoli in arrivo di PSVR. Infatti, nonostante la presenza di un motion sickness abbastanza fastidioso in alcuni momenti, che potrebbe escludere a priori i giocatori più sensibili, la produzione targata Impulse Gear ci ha convinto appieno, in quanto in grado di fornire uno sparatutto in prima persona solido, caratterizzato da armi valide, un sistema di mira davvero soddisfacente, che potremmo definire il fiore all’occhiello del titolo, e nel complesso un gioco che, se approfondito a livello di trama, potrebbe davvero rappresentare una killer application per il PSVR.
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