Nintendo Vs YouTube: il punto della situazione

Qualora non ve ne foste accorti, è in corso un’aspra guerra tra il colosso giapponese Nintendo e YouTube, il tutto al seguito della presentazione del tanto odiato e amato Nintendo Creator’s Program. Mettendoci al riparo dagli accesi scontri, andiamo a vedere come tutto è iniziato e come tutto, probabilmente, potrebbe finire. Nintendo ha recentemente annunciato il sopracitato programma di affiliazione indirizzato agli YouTuber intenzionati a realizzare contenuti video tratti dai giochi dell’azienda. Seppur non attualmente attivo è possibile comunque accedere al servizio in versione beta, in attesa che esso entri in funzione ufficialmente il 27 maggio dell’anno corrente. Fino a qui la situazione parrebbe presentare l’idillio tra due universi, quello dei creatori dei video e la Nintendo, storicamente in contrapposizione sin da quando la grande N annunciò, due anni fa, che avrebbe diviso solo con YouTube gli introiti economici dei filmati escludendo così gli YouTuber, ma la situazione è tutt’altro che rosea. Oh se non lo è.

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Scendiamo ora nei dettagli del Nintendo Creator’s Program: secondo tale regolamentazione la quantità di fondi che spetterebbe ai creatori dei video con proprietà intellettuali di Nintendo si asseta sul 60%, 70% se ci si impegna a dedicare il proprio canale solo alla pubblicazione di filmati riguardo titoli della casa giapponese. Mossa più che legittima, ovviamente, dato che è innegabile come sia giusto che Nintendo voglia far valere i propri interessi in merito a contenuti di sua proprietà, senza menzionare il fatto che tale politica risulta indubbiamente più permissiva di quella attualmente vigente. Le magagne e gli inghippi però subentrano successivamente poiché si fa notare che la spartizione del denaro guadagnato dai video “may be changed arbitrarily”, ovvero potrebbe variare secondo la libera volontà della Nintendo stessa. Un giorno viene quindi concesso il 70% percento delle entrare del video, il giorno seguente, ipoteticamente, tale cifra potrebbe scendere a 35% o, perché no, a 0.

I punti caldi del contratto non sono però terminati, dato che addentrandoci ulteriormente nella lettura si scopre che i video proposti al Nintendo Creator’s Program saranno controllati e accettati nell’arco di tre giorni. Queste parole si traducono, per gli YouTuber più esigenti, in tempi di attesa troppo elevati e che mal fanno fronte alla loro esigenza di caricare contenuti con frenetica velocità, senza menzionare il fatto che ogni realizzazione video verrà intesa come una “proposta” che quindi potrebbe anche essere rigettata e respinta. Ultimo lato oscuro della vicenda, ma non meno importante, è il dilemma generato dalle recensioni: ovviamente se una testata giornalistica realizza un’analisi di un titolo Nintendo nessun eventuale introito monetario va a Mario&soci, su YouTube però le cose funzioneranno diversamente. secondo queste normative: anche le recensioni saranno infatti sottoposte al Nintendo Creator’s Program, permettendo alla Nintendo di monetizzare e controllare questo tipo di contenuti.

Pewdiepie

Il re degli YouYuber, Felix Arvid Ulf Kjellberg aka Pewdipie,  dall’alto dei suoi 35 milioni di seguaci, non poteva ovviamente rimanere in silenzio e alla luce dei recenti eventi si è fatto sentire sulla suo spazio personale su Tumblr:

(NdD: La Nintendo) è in pieno diritto di farlo, così come lo sono tutti i publisher i vari sviluppatori. Senza giochi non possono esserci let’splay e ogni youtuber è consapevole di questa cosa. Ciò che ignorano completamente è però quanta pubblicità gratuita gli viene fatta grazie agli YouTubers Quale pubblicià migliore potrebbe esserci se non guardare una persona che apprezzi giocare ad un gioco e divertirti insieme a lui ? Se utilizzo un gioco Nintendo nel mio canale molto probabilmente gran parte delle visualizzazioni e delle entrare monetarie sarebbe dovuto al fatto che gli utenti sono registrati al mio canale. Non poiché gioco ad un certo prodotto Nintendo.

Secondo Pewdiepie, quindi, la Nintendo ha formalmente ragione ma risulta incapace di accorgersi di prendere in considerazione quanto la libera pubblicazione di video possa offrire beneficio in termini di pubblicità, così come è accaduto per titoli quali il famosissimo Flappy Bird, Minecraft o Papers Please. Sempre secondo lo YouTuber questo tipo di imposizioni non avranno alcun effetyo sul suo lavoro ma andranno bensì a ledere alle attività di tutti quei suoi colleghi meno affermati.

Zack

Anche lo YouTuber Zack Scott, proprio in rappresentanza della categoria sopracitata, ha espresso preoccupazioni sulla sua pagina Facebook:

Ho sempre pensato che la nostra relazione (NdD: tra chi pubblica video e chi produce i giochi) fosse di muto beneficio e la maggior parte degli sviluppatori, indipendenti o di titoli tripla A, concordano. […] Temo che altri sviluppatori possano adottare la stessa politica e richiedere un interesse economico sulle nostre entrare. Con quest’ultima mossa di Nintendo il momento è arrivato.

Il timore principale è infatti quello che altre realtà possano adottare trovate simili a quelle di Nintendo, una paura non del tutto infondata dato che non vi sono normative generali valide per tutti. Il problema principale è infatti questo, l’assenza di una regolamentazione generale che ha sempre permesso agli YouTuber di muoversi in una sorta di “zona grigia della legalità”. In questo caos e assenza di regole, con il tempo, si è passati alle politiche di Sega che ha soppresso interi canali alla recente decisione del piccolo pubblisher Devoler Digital, famoso per aver pubblicato titoli quali Serious Sam e Hotline Miami, di permettere agli YouTuber di pubblicare liberamente materiale video sui loro giochi.

Ognuno detta legge quindi, gli YouTuber protestano e Nintendo, pur trovandosi in pieno diritto di comportarsi in questo modo, fa la parte del tiranno.  Difficile dire come la contesa si chiuderà o, addirittura, se effettivamente troverà una conclusione.

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