La prima patch per Batman: Arkham Knight risolve qualche problema ma non quello radicale

Il ritiro della vendita di un gioco per i troppi bug riscontrati è senza precedenti e l’immagine di Warner con Arkham Knight ne è uscita pesantemente danneggiata. Potremo tornare ad acquistarlo soltanto tra qualche mese, ma intanto Rocksteady si è rimboccata le maniche per permettere ai tanti che ne sono già in possesso di poter quantomeno giocarci decentemente. Oggi arriva la prima patch che oltre a risolvere i problemi in gioco migliora anche la situazione antecedente, come i problemi nel download che costringevano a riscaricarlo più volte.

Warner Interactive ha pubblicato le note di rilascio. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta:

  •  Eliminato un crash capitato agli utenti all’uscita dal gioco.
  • Corretto un bug che disabilitava la pioggia e l’ambient occlusion.
  • Corretto un problema che costringeva a riscaricare il gioco da Steam quando si verificava l’integrità della game cache attraverso il Client.
  • Corretto un bug che faceva crashare il gioco quando si disattivava il Motion Blur in BmSystemSettings.ini. Una patch futura permetterà lo switch nei settaggi grafici.

Sono stati pubblicati anche gli obbiettivi delle prossime patch, ma non quando verranno rilasciate precisamente:

  • Supporto per frame rate superiore ai 30FPS dai settaggi grafici.
  • Correzione del bug delle texture in bassa risoluione.
  • Miglioramenti generali per i cali di framerate.
  • Aggiungere più opzioni nei settaggi grafici.
  • Miglioramenti generali nella lettura dal disco rigido.
  • Risolvere il bug del rendering a schermo intero sui PC portatili.
  • Miglioramenti nell’uso della memoria di sistema e della VRAM.
  • Risoluzione i bug per NVIDIA SLI.
  • Abilitare l’AMD Crossfire
  • Driver aggiornati per NVIDIA e AMD.

Fervono quindi i lavori di riparazione, per tamponare la mole di riscontri negativi provenienti da tutta la rete. Certo è che dopo un’operazione tanto fallimentare sono risorti a galla temi e opinioni riguardanti l’intera commercializzazione nel processo di pubblicazione di un videogioco. Molte testate hanno tirato in ballo il tema dei preorder ad esempio, accusati di essere uno dei motivi principali di tale scempio, autorizzando i produttori a vendere giochi incompleti, ma dagli incassi assicurati, costretti a rispettare poi tempi di consegna strettissimi.

Di sicuro, da giocatori esperti, c’è da indignarsi di fronte a tale scempio. Parliamo sempre di un prodotto dal costo importante, che aumenta anche di molto contando le edizioni speciali, di cui ci riempiono ad ogni uscita. Avere tra le mani un tale prodotto non solo ingiocabile, ma praticamente incompleto è una tradizione da troncare quanto prima possibile. I casi sono ormai fin troppi e si rischia di ritrovarsi a dover aspettare altro tempo dopo l’uscita per un’esperienza completa e non contaminata, e spesso variata in maniera significativa rispetto a quella di rilascio. Non stiamo giocando ad una versione beta, non siamo beta tester o cacciatori di bug a titolo gratuito.

Non vogliamo ritrovarci a giocare titoli praticamente ancora in via di sviluppo. Potremmo citare tanti casi in cui ci siamo ritrovati di fronte a giochi anche radicalmente diversi rispetto a quello che erano all’uscita e anche il caso di Arkham Knight rischia di diventare tale: basta guardare gli obiettivi delle prossime patch, che promettono non solo soluzioni ai problemi ma anche nuove feature; caratteristiche che avrebbero potuto(dovuto?) essere già presenti alla vendita, di cui sicuramente gli sviluppatori sapevano bene al momento della “chiusura” dei lavori. Sembra impossibile in tempi di consumismo e sete di corsa alla prossima iterazione in cui viviamo? Abbiamo degli esempi di positiva controtendenza, come The Witcher 3, ritardato più volte ma con la sincera volontà di correggere problemi minanti seriamente l’esperienza: il gioco ha soddisfatto tutti, anche se più tardi rispetto al previsto e pur con qualche minimo difetto tecnico. Altri ritardi ci fanno ben sperare (rileggendo queste parole, mi stupisco di averle scritte!) come The Division e Rainbow Six Siege di Ubisoft, che pare aver interrotto la frenesia da rilasci a cadenza breve. Insomma non moriremo certo di noia nell’attesa e saremo più contenti in futuro, ne sono certo.

Speriamo intanto che la situazione migliori alla svelta per Batman e Warner.