Ecco, quello che avete appena (ri)visto è il trailer di Hatred. Ricordate? Ne avevamo parlato qualche giorno fa, quando Gabe Newell, grande capo di Valve, aveva riabilitato il controverso gioco di Destructive Creations inserendolo di nuovo nella piattaforma Steam Greenlight. A seguito della decisione di Gabe, il mondo dei videogiochi si è diviso: da una parte, alcuni si sono scandalizzati, sostenendo che un gioco del genere, dove la violenza è totalmente gratuita e, anzi, celebrata, non dovrebbe avere ragione di esistere; dall’altro, moltissimi hanno esultato per la scelta libertaria di Valve sostenendo che la libertà debba essere sempre totale… starà poi all’utente finale premiare o no il gioco con il suo acquisto. Un libero mercato, in tutti i sensi.
In effetti questa sembra la strada ovvia. Difendiamo la libertà creativa, difendiamo lo sviluppo e la pubblicazione a prescindere dai contenuti, come sacrosanto atto di ribellione a ogni forma di censura preventiva. Perché si sa come vanno queste cose: una volta accettata una forma di censura, puoi ritrovarti un giorno con il bavaglio addosso e nell’impossibilità di esprimere la tua idea perché contraria a qualche governo o a qualche multinazionale…
Già, è vero, in linea di massima è così. E anch’io mi trovo più o meno allineato su queste posizioni. Tanto più che esistono i Death Race, i Manhunt, i Carmageddon… persino i Postal. Ma allora perché resto comunque con un senso di disagio? La risposta è che mi sono posto un quesito: “Metalmark, fin dove spingeresti questa posizione anti censura?” E, essendo una persona fantasiosa, mi sono immaginato alcuni scenari, che voglio sottoporre anche a voi.
1) Nazi Guns: Rise of the Reich
Un FPS ambientato nella Germania nazista, durante l’ascesa al potere e poi il dominio di Hitler. Nei panni di un membro delle SS, dovete torturare e uccidere gli oppositori del regime, deportando gli ebrei nei campi di concentramento. Potete usare ogni genere di armi nei modi più efferati, eseguendo le missione assegnatevi dai vari gerarchi nazisti.
2) Animal Hunt
Un ragazzo vede morire la sua fidanzata di rabbia contratta a causa del morso del cane del vicino. Impazzito di dolore, egli decide di armarsi e andare a sterminare tutti gli animali, colpevoli di minacciare la specie umana. Un titolo d’azione in terza persona dove dovrete evitare di essere catturati mentre uccidete con ogni mezzo cani, gatti e ogni altro animale, domestico o no, nel quale vi imbattete.
3) Blood of the Children
Un action tattico nel quale, nei panni di un serial killer pedofilo, dovete pianificare nei minimi dettagli l’aggressione a una serie di minorenni. Scoprite le loro abitudini e quelle dei loro genitori e tutori, escogitate un piano per eludere la sorveglianza e avvicinarvi e cercate infine di rapirli senza essere individuati. In caso di riuscita, una cutscene mostrerà la perpetrazione dell’efferato crimine.
E dunque? Liberà di sviluppo e produzione per questi tre videogiochi? Siamo sicuri? E se la risposta è no, perché Hatred sì? Signori, io non so dirvi la mia posizione qual è. Ma vorrei certamente sentire le vostre.
