FutuRetrò #5: Another World

Esimi lettori di VMAG, bentornati in questo nuovo episodio della rubrica FutuRetrò. Il periodo estivo, costituito da momenti di pure divertimento e nullafacenza è sempre più vicino. Proveremo a farvi avvicinare a titoli che devono essere giocati, soprattutto in questo periodo in cui la nostalgia fa da padrona. Oggi affrontiamo un videogioco che viene considerato un classico dalla critica e mostra delle animazioni fluide, grazie alla tecnica utilizzata. Delphine Software International ha registrato delle scene dal vivo, per poi digitalizzarle e sbalordire il pubblico con dei movimenti così realistici che il titolo risulta moderno ancora oggi. Dopo aver narrato la storia di un prodotto che ha cambiato i giochi di ruolo d‘azione, discutiamo di un’opera che ha influenzato Silent Hill, Ico e Metal Gear Solid, che a sua volta è stata ispirata da una miriade di altre opere.


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Another World.

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Inizialmente, Another World è stato rilasciato su Amiga 500 e poco dopo per Atari ST. Nel corso del tempo, sono state realizzate versioni per SNES, Mega Drive, console di ultima generazione e addirittura è possibile recuperarlo sui dispositivi mobili. Nel 2001 è stata pubblicata la versione che festeggia i 20 anni, con delle texture migliorament e qualche effetto grafico maggiore. Corre l’anno 1991, al cinema vengono proiettati Hook Capitano Uncino e Robin Hood Il principe dei ladri, in televisione mandano in onda la prima stagione di Tazmania e la puntata finale di Twin Peaks. Il mondo impazzava per Street Fighter II: The World Warrior e attendeva impaziente l’uscita di Monkey Island 2: Le Chuck’s Revenge. Nel frattempo, i giocatori inseriscono i floppy disk all’interno dell’Amiga 500 per entrare in: Another World.

Successivamente a Operation Stealth, Delphin Software International decise di creare un nuovo gioco. Influenzato dai libri di fantascienza come Dune, dal manga di Dragonball per i poteri e da Ritorno al Futuro per le musiche, si decise di creare un videogioco con delle animazioni fluide e dei colori accesi, riprendendo da Dragon’s Lair. Eric Chai, il creatore di Another World, aveva l’intento di realizzare un’esperienza cinematografica, così optò per una rimozione completa dell’interfaccia e dei dialoghi e delle animazioni utilizzando il rotoscopio. Per la progettazione sono anche state girate delle scene dal vivo e successivamente portate in videocassetta e digitalizzate. Per raccontare la storia utilizzò degli storyboard e, una volta finito, si utilizzò la tagline: ci sono voluti sei giorni per realizzare la Terra, Another World ne ha impiegati due.

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Lester Knight Caykin è un fisico con una Ferrari che viene portato in un altro mondo.

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Lester Knight Chaykin è un giovane e geniale fisico. A bordo della sua Ferrari, arriva nel laboratorio sotterraneo e sperimenta, attraverso l’uso di un acceleratore di particelle. All’esterno è una giornata tempestosa, i fulmini sono l’unica fonte luminosa. Non tutto procede per il meglio. Lester viene trasportato in un altro mondo. Un altro posto strano, costituito da paesaggi mozzafiato e bestie caratterizzati da un nero mocromatico. Per sfuggire a questi strani esseri: vi ritroverete in una gabbia appesa al soffitto. Farete le prime amicizie e antipatie con gli indigeni, alieni dalla pelle grigiastra. Afferrerete una pistola e da lì comincerà la vostra fuga per ritornare, magari a casa. Tuttavia, non è più gradevole abitare in un posto che prova in continuazione a togliervi la vita, piuttosto che soggiornare nella noiosa e banalissima Terra? Another World comincia così senza dialoghi, una tortuosa fuga verso le ali della libertà. Anche l’uomo più distrutto, senza energie, può realizzare i suoi sogni ed essere esente da ogni tipo di vincolo.

Alcuni concept art di Another World.

La narrazione prosegue senza dialogo, solo tramite l’utilizzo di poche cutscene e azioni che avvengono in gioco. Amici che si scoprono tali grazie a ciò che fanno, questo stupisce il giocatore che rimane esterrefatto. Lester compirà un viaggio eccezionale, composto da alieni imprigionati e laser distruttivi. La giocabilità consiste per lo più in sequenze a piattaforme, bisogna trovare il tempismo perfetto per eseguire i salti e schivare le creature aliene sotto i vostri piedi. Le stanze che si affrontano, che siano sotterranee o all’aperto, sono munite di puzzle che l’utente deve risolvere. La difficoltà degli enigmi e dei balzi tra una porzione di terra ed un’altra, che devono essere calcolate al millimetro, è esemplare. La logica è l’unica amica che avrete a disposizione, in aggiunta a qualche energumeno extraterrestre. La soluzione agli indovinelli è semplice: a volte basta sfruttare l’ambiente circostante o pensare qualche minuto in più. Non solo, la complessità è vigente anche nelle intelligenze artificiali, le quali non ci penseranno due volte prima di polverizzarvi. Il proseguo negli spazi non è elementare, si hanno a disposizione una pistola futuristica e le proprie scattanti gambe.

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Le musiche rubano a piene mani dagli anni ’80.

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Another World è costituito da animazioni fluidissime, grazie all’utilizzo della tecnica del rotoscopio, le quali risultano ben viste ancora oggi. La direzione artistica è esemplare, le luci utilizzate riescono a generare un forte contrasto fra gli ambienti e la giusta porzione di ombre nei personaggi, definendoli eccellentemente. I paesaggi sono straordinari, creati con Deluxe Paint, un editor grafico bitmap che crea in gioco i poligoni, riescono a trasportare il fruitore in un posto unico e suggestivo. La grafica è possibile cambiarla in tempo reale nel corso dell’avventura. La vecchia per Amiga risulta leggermente con più pixel e con degli sfondi più spogli, tuttavia rimane incredibile. Con solo 16 colori, lo sviluppatore è riuscito a differenziare enormemente gli elementi di sfondo. La nuova si presenta più pulita, con uno stile quasi minimale e degli sfondi caratterizzati da più elementi che amplificano la sensazione di trovarsi nel contesto in cui è ambientato il tutto. Le musiche rubano a piene mani dagli anni ‘80, i bassi costanti e angoscianti e la tastiera elettronica, portano il giocatore in un’atmosfera che vagamente ricorda Blade Runner.

Lester nel suo laboratorio fisico.

Another World è un’opera che non è invecchiata. Ancora oggi, è possibile godere a pieno dell’incredibile titolo, risultando moderno e ben realizzato sotto il punto di vista del gameplay e grafica. Tutto ciò è dovuto anche grazie alla rimasterizzazione, eseguita per il ventesimo anniversario di gioco. Le animazioni sono le stesse dell’epoca ed è stato compiuto un lavoro perfetto e maniacale. La difficoltà costante ed il voler scoprire cosa accadrà al nostro eroe, sono i fattori che spingono a proseguire nelle vicissitudini. Per arrivare ad un finale spiazzante e interpretativo. Another World è un gioco libero. La libertà è il tema fondamentale del videogioco, la quale può raggiungere il giocatore se ci crede veramente, basta solamente andare in un altro mondo.

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