Esimi lettori di VMAG, bentornati nel nuovo episodio della rubrica Futuretrò. Questo mese arriverà la stagione dei fiori e, per far perire la tediosa attesa, affronteremo il secondo appuntamento con i giochi del passato, ma non troppo, dopo aver a lungo sviscerato e scomposto il porcospino blu più veloce al mondo. Nel corso del solerte mese trascorso, non sono riuscito a trovare la risposta ad ogni cosa, tuttavia ho provato a prendere parte all’esperimento innovativo di David Cage: Fahrenheit. Mi sono immerso all’interno dell’opera e ho cercato il più possibile di entrare nel vivo dell’azione.
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Fahrenheit.
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Parleremo, o creeremo, quello che potrebbe sembrare (o forse sarà) un elogio ad una delle opere multimediali interattive più incantevoli di sempre. L’estro creativo del geniale game designer della nostra epoca continua a colpire, dopo il prodigioso Omikron: the Nomad Soul. David Cage riesce a differenziarsi dalla massa e a generare un modo differente di raccontare storie. La narrazione è il punto focale, il videogioco è solo il medium con cui il regista può cimentarsi nel narrare gli eventi di una storia thriller, drammatica e composta da più elementi costituenti un’eterogenea divergenza. Correva l’anno 2005, nelle sale gli spettatori assistevano ad una moltitudine di cult: Batman Begins, King Kong, Sin City e molti altri. Nel campo musicale, Rihanna debutta con il suo primo album: Music of the Sun e Gold Digger, il quale venne passato in tutte le radio. Doctor Who e How i Met Your Mother facevano capolino nel piccolo schermo e Atari distribuiva per Playstation 2 e Xbox la seconda fatica di David Cage: Fahreneit.
2000 pagine di copione, un anno di scrittura, due anni di lavorazione con appena 80 persone: ecco che Fahreneit prende vita. Il gioco è ideato dal genio creativo David Cage e la sfida più grande è stata quella di superare i limiti imposti dalla memoria della Playstation 2. Atari, Inc. distribuisce l’opera il 16 settembre 2005, inizialmente solo su Playstation 2 e successivamente anche per Xbox e PC. Negli Stati Uniti ed in Canada, il titolo cambia diventando Fahreneit: Indigo Prophecy, per non creare confusione con il film omonimo. Cage ha preso ispirazione da molti prodotti cinematografici e televisivi come: Fight Club, Seven, Dune e 24, da cui coglie l’idea di utilizzare punti di vista multipli. Fortemente influenzato dalla disturbante percezione della realtà di David Lynch, l’autore inserisce una moltitudine di punti in comune con il regista e ingaggia Angelo Badalamenti per la composizione delle colonne sonore all’interno del gioco. Il successo di critica e pubblico per questo capolavoro è altissimo e i dati di vendita, oltre 700.000 mila copie piazzate, confermano l’impatto che ha avuto sugli spettatori.
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Svariati delitti, che seguono lo stesso rituale, vengono compiuti nella Grande Mela.
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New York. Gennaio 2009. Un gelido inverno si impadronisce della città che non dorme mai. Avvengono una serie di omicidi che seguono sempre lo stesso rituale. Un uomo misterioso, all’interno di una toilette di una comune tavola calda, viene impossessato da forze sconosciute che lo costringono a massacrare, a sangue freddo, una persona la quale si trovava lì solamente per mingere. La pusillanimità lo pervade così tanto da fuggire dal luogo in cui si trova, comincia a domandarsi sul perché di ciò che ha compiuto, come ha potuto realizzare una cosa del genere e, nel frattempo, è tormentato da delle forti allucinazioni. La polizia accorre immediatamente sulla scena del delitto, indagando sui possibili sospettati e cercando informazioni nei dintorni del ristorante. Fahrenheit ti consentirà di prendere il controllo di tre personaggi differenti: Lucas Kane, l’assassino visionario, Carla Valenti, la poliziotta claustrofobica, e Tyler Miles, l’apatico collega dell’agente.
Il gioco è caratterizzato dalla possibilità di scegliere le azioni da compiere e i dialoghi da porre alle altre persone. Ognuno potrà prediligere con quale parte schierarsi: farete gruppo con la polizia o aiuterete Lucas a scoprire di più su ciò che lo controlla? La vicenda prosegue in modo lineare, la narrazione prende una piega thriller così ben costruita da tenere il giocatore incollato allo schermo, ammaliato nello scoprire il proseguo di una storia dinamica e particolarmente appassionante, capace di scaraventare gli animi dello spettatore e ribaltarlo in una centrifuga di emozioni contrastanti fra loro. Fahrenheit è caratterizzato da un livello di interazione ambientale alto, nel quale dovremmo compiere azioni che potrebbero sembrare vane, come prendere il caffè o pranzare, ma che risulteranno fatali perché condizioneranno lo stato d’animo del personaggio. Ogni eroe utilizzabile ha una barra che controlla la salute mentale e bisognerà tenerla alta per non distruggere il protagonista ed arrivare ad un finale che si potrebbe definire deforme. Il titolo si basa sopratutto sulla prontezza dei riflessi e la risoluzione di una miriade di Quick Time Events: se si sbaglia più volte, il gioco ti mostra una possibilità di finire la storia e sarà possibile continuare dall’ultimo salvataggio o mettere fine in quel momento alla propria esperienza.
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Hai paura di morire?
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Nel corso del gameplay abbiamo la possibilità di compiere delle scelte morali, seguendo la nostra etica e ciò che ci sembra essere più giusto. Le opzioni che ci sono presentate daranno l’opportunità di salvare delle vite o uccidere degli innocenti, facendoci sentire in colpa per i propri errori. Fahrenheit riesce a far riflettere il giocatore sulla propria vita, su ogni minima decisione che prendiamo nelle nostre miserabili esistenze e fa capire l’importanza di ogni essere vivente che popola la terra. David Cage metterà in dubbio le concezioni di ciò che sia giusto o sbagliato e del vostro pensiero filosofico riguardante l’affidabilità dei propri principi etici. Le scelte e le azioni dipenderanno anche dalla qualità dei vostri riflessi. La curva di apprendimento dei Quick Time Events è ben realizzata, affronteremo fasi che potrebbero sembrare superflue ma che ci prepareranno per le parti finali, in cui dovremmo essere più lesti di una lepre. Unico nemico che dovremmo affrontare è il sistema di controllo, vi consiglio fortemente l’utilizzo di un controller visto che con mouse e tastiera i movimenti risulteranno macchinosi e difficili da gestire, ma dopo alcune ore di gioco si farà l’abitudine. Il tutorial è una delle parti più geniali mai create: David Cage vi farà da maestro guida attraverso un modello 3D di sé stesso.
Cinema e videogioco si ibridano creando un’opera sublime. A tratti sembra di venire immersi in uno dei blockbuster thriller polizieschi più egregi mai creati da Hollywood. I dialoghi, in lingua originale, sono caratterizzati da un doppiaggio eccelso ed ogni frase, parola ed espressione è studiata in maniera ossessiva, tutto ciò che è stato scritto ha un significato e non serve solo ad allungare la longevità del gioco. Le animazioni sono fluidissime, anche grazie alla tecnica del motion capture, e i modelli 3D dei personaggi sono ben curati, qualcosa di sbalorditivo per l’epoca. Le ambientazioni, la direzione artistica, l’estetica di New York e gli interni sono costruiti in maniera precisa e tutto ciò è più che piacevole da vedere. Le inquadrature sono magistrali, la telecamera ruota, segue il personaggio e genera dei primi piani stupefacenti: David Cage presenta il suo modo di osservare la realtà e ostenta una regia dinamica all’interno di un videogioco. La storia crea un connubio esemplare fra soprannaturale e reale, nel quale lo spettatore si ritroverà a dubitare sulla veridicità dell’ambiente circostante. Fahrenheit è disponibile, in versione rimasterizzata, su Steam, Google Play e Apple Store.
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Fahrenheit è un thriller eccelso, affascinante e interiore.
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Potrei sembrare banale e ripetitivo ma credo che ogni organismo pluricellulare abbia l’obbligo di rimanere ammaliato da quest’opera d’arte. Arte, forse la definizione più adatta per definire Fahrenheit, la fantasia e il genio creativo messo a disposizione da David Cage per lo spettatore, per evocare emozioni, è onnipresente in ogni parte costituente l’albero formativo dell’opera. Partendo dalle musiche, passando per la direzione artistica, finendo ad arrivare alla narrazione. La storia è il punto più importante, degna dei migliori film di Hollywood, e questo videogioco è il surplus narrativo che l’industria cinematografica sta adesso perdendo. Ogni autore, qualunque sia il proprio mezzo di espressione, deve ispirarsi ai capolavori di David Cage, nei quali sono presenti gli elementi caratterizzanti una buona storia. La narrazione manifestata costituisce un thriller sublime, intrigante ed introspettivo, il quale sarebbe potuto essere raccontato attraverso qualsiasi medium espressivo. Fahrenheit riflette la vita e ciò che ne consegue, è l’opera con il quale si può mostrare ogni minima conseguenza che decorre dalle scelte da noi compiute e dalle infinite possibilità in cui possiamo scontrarci nel corso della nostra esemplare, o infima, esistenza.
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