Furi: la recensione di VMAG


Siamo giunti ormai nel periodo estivo, uno dei tanti, dove gli ingranaggi dell’intera industria videoludica tendono a girare in modo più lento. Se volessimo fare un paragone, essa assomiglierebbe ad un fiume in piena stagione di secca. Tutti noi sappiamo che durante questo lasso di tempo, dopo l’E3 e la futura Gamescom, dovremo aspettare settembre o ottobre per poter mettere le mani su quei titoli che tanto ci interessano. In alcuni casi però questi mesi così caldi riescono a regalarci delle sorprese inaspettate, piccole e coraggiose, in grado di lasciarci con una sensazione appagante e gratificante. Torniamo nuovamente a volgere il nostro sguardo verso il mercato indipendente, patria di opere originali e senza vincoli di alcun tipo, pronto a sfidare la massa pur di portare alla luce qualcosa di diverso. Oggi parleremo di Furi, videogame realizzato dai The Game Bakers e piccola perla per tutti noi videogiocatori. Il gioco vi porterà a seguire le orme di un prigioniero pronto a lottare contro tutti pur di ottenere la propria libertà, portandovi ad affrontare intense battaglie che metteranno alla prova le vostre abilità. Ma adesso basta chiacchiere, dopo molte ore di gioco vediamo insieme se il team è riuscito a conquistarci.

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Il titolo inizia all’interno di un enorme prigione, formata da molti strati sorvegliati da altrettanti carcerieri pronti a tenervi testa. Dopo che verrete liberati da uno strano individuo, munito di un sofisticato e molto chic cappello da coniglio, dovrete affrontare il vostro primo nemico. Questa fase dell’avventura non è altro che un tutorial realizzato per far prendere dimestichezza con i comandi al giocatore. Nonostante questo non dovrete mai abbassare la guardia in quanto sarà molto facile perdere le varie vite a disposizione, finendo così per ricominciare da capo lo scontro. Prima di scendere in maniera dettagliata sull’impostazione e la struttura data dagli sviluppatori al gameplay, c’è un’altra cosa di cui bisogna parlare ovvero la scelta della difficoltà che si differenzia tra facile, medio e difficile. Furi è stato realizzato con l’intento di mettere a dura prova i riflessi e le abilità di chi vuole cimentarsi in quest’impresa, dunque dovrete prestare molta più attenzione in caso sceglieste il livello di sfida più alto.

[su_quote]Furi è stato realizzato con l’intento di mettere a dura prova i riflessi e le abilità di chi vuole cimentarsi in quest’impresa[/su_quote]

Direi che adesso è arrivato il momento di andare molto più nel dettaglio cominciando dalle meccaniche di gioco. L’opera non propone nulla di cosi elaborato e particolare da questo punto di vista, sarà possibile sparare, scattare, parare ed effettuare attacchi corpo a corpo. Ciò che rende davvero unici i vari scontri è la possibilità di concatenare i diversi attacchi, arrivando ad utilizzare differenti stili di combattimento e adattandoli così in base al nemico che dovrete affrontare. I vari colpi possono esseri caricati, tenendo premuto l’apposito pulsante, per aumentare di molto il danno inflitto, come nel caso della pistola unica arma da fuoco in vostro possesso. Sarà possibile caricare anche lo scatto, dandovi così la possibilità di coprire una maggiore distanza ed evitare particolari attacchi altrimenti difficili da scansare. La spada, fedele arma da mischia che vi accompagnerà durante il vostro viaggio, una volta caricato il fendente, se questo andrà a buon fine, stordirà il boss rendendolo vulnerabile ad una speciale mossa coreografica. Questa mossa sarà attivabile anche attraverso la parata, infatti ogni volta che questa andrà a buon fine vi restituirà una piccola quantità di vita e se attivata nel momento giusto vi permetterà di stordire il nemico rendendolo vulnerabile alla vostra presa.

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Preparatevi a combattimenti davvero frenetici.

La barra della salute, elemento importantissimo, viene suddivisa in due parti, una blu ed una rossa, e andrà a formare una delle tante vite a disposizione dei vari boss. Questa divisione non è stata applicata semplicemente per far durare di più lo scontro, ma bensì per dividere questo in due fasi ben distinte. Quando la barra della salute è di colore azzurro la battaglia si svolgerà principalmente dalla distanza, portandovi ad utilizzare la pistola per colpire l’avversario mentre sarete costretti a schivare i vari colpi che esso vi lancerà contro. Una volta esaurita la barra azzurra il boss sarà inerme e in quel momento, attaccandolo con la spada, inizierà la fase del combattimento ravvicinato. Durante questa sezione non sarà possibile utilizzare armi da fuoco perchè lo scontro sarà incentrato sul corpo a corpo, decisamente più difficile e rapido, donandovi solamente un piccolo margine di errore.

[su_quote]Il fulcro dell’intero gioco però ruota intorno ai boss, caratterizzati in maniera tale da essere tutti differenti tra loro[/su_quote]

La spada in questo caso, oltre ad avere la capacità di sferrare un colpo caricato capace di stordire avrà anche un secondo colpo, utilizzabile sempre dopo averlo caricato, atto ad infliggere una grande quantità di danno e sarà attivabile dall’analogico destro del joypad. Il fulcro dell’intero gioco però ruota intorno ai boss, unici nemici all’interno dell’opera, caratterizzati in maniera tale da essere tutti differenti tra loro. Ognuno avrà il proprio stile di combattimento ed affrontarli non sarà un’impresa facile. Dovrete prima di tutto capire come questi si muovono, stando attenti alle varie mosse che andranno ad aggiungersi man mano che le vite diminuiranno fino ad arrivare all’ultima, dove essi daranno sfogo a tutta la loro pericolosità. Costoro non hanno solo il compito di fermare la vostra avanzata verso la libertà, ma ricopriranno anche il ruolo di narratori, infatti dalle varie parole che sentirete uscire dalle loro bocche comincerete a capire la storia celata dietro le loro azioni.

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Ecco una delle sezioni più facili.

Per quanto riguarda la narrazione, il team di sviluppo ha intrapreso una strada leggermente diversa dal solito. L’uomo misterioso che vi libererà sarà il narratore principale ed apparirà ogni volta che ci sposteremo tra uno strato e l’altro della prigione raccontandovi la storia dei vari avversari e del motivo per cui siete stati imprigionati all’interno di tale marchingegno. Sarà molto difficile capire, inizialmente, chi è il vostro personaggio e perchè sia sbagliato che esso riesca ad uscire dal carcere, almeno fino a quando non riuscirete effettivamente a mettere piede sulla Terra. Furi offre anche la possibilità di scegliere tra un finale buono e uno cattivo, portando a conseguenze davvero nefaste nel caso si scelga la via della malvagità.

[su_quote]il gioco riesce a regalare scorci davvero eccezionali in grado di raggiungere le emozioni più profonde del giocatore[/su_quote]

Dal punto di vista artistico il gioco riesce a regalare scorci davvero eccezionali in grado di raggiungere le emozioni più profonde del giocatore e, allo stesso tempo, donare una sensazione di grande serenità. Vi troverete a visitare diversi ambienti prima di poter raggiungere il pianeta Terra, ognuno dei quali diverso per composizione e sensazioni. Passerete da una cella contornata da pioggia, fulmini e un cielo color viola ad una zona quasi paradisiaca con fontane, sole, erba ed alberi. Il tratto con cui sono stati realizzati i personaggi riporta molto a quello utilizzato dal creatore di Afro Samurai’s, infatti è stato proprio Takashi Okazaki ad occuparsi del Character Design per questo gioco. Il comparto sonoro è stato realizzato in maniera davvero eccezionale, riuscendo a creare la giusta enfasi durante i molti combattimento, caratterizzandoli tutti, e rendendoli davvero indimenticabili. L’Electro soundtrack si sposa bene con l’intera atmosfera a sfondo futuristico creata dagli sviluppatori riuscendo a rimanere sempre coerente all’interno del contesto. Un voto di merito va anche al doppiaggio, davvero di buona fattura, che vi farà godere appieno i vari dialoghi presenti all’interno del titolo.

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Troverete ambienti di grande impatto.

In conclusione ci troviamo davanti ad un videogame davvero ben riuscito, capace di donare un grande livello di sfida a tutti coloro che nei giochi cercano scontri impegnativi e appaganti. I boss presenti sono stati realizzati in maniera impeccabile, tutti con una propria anima e un proprio stile fornendo in questo modo la motivazione e la curiosità necessaria per continuare a vedere cosa accade dopo ogni scontro. La storia non è raccontata in modo chiaro e comprensibile, ma va cercata tra le righe di quello che è un racconto che riporta alla mente miti come quello del cavaliere della morte, unendolo al concetto di amore e alla possibilità di cambiare ciò che siamo.  Il comparto artistico è decisamente di buona fattura e davvero molto ispirato, capace di far provare emozioni inaspettate per un gioco di questo stampo. Nonostante la natura indie non possiamo non tessere le lodi per il grande lavoro svolto da The Game Bakers nel portare un esperienza cosi soddisfacente agli occhi dei videogiocatori.

 

 

 

 

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