Tutto è pronto, fischio d’inizio, si comincia! Come ogni autunno che si rispetti, è arrivata l’ora dei titoli calcistici e del ritorno dello sport più famoso al mondo sul grande schermo, e mai come quest’anno la situazione ed eterna lotta virtuale tra FIFA e PES si colora di piccoli dettagli e accorgimenti che fanno i due titoli gradevoli a modo loro, con personalità e anime del tutto uniche e differenti. Prima di iniziare la reale recensione del calcistico del colosso canadese che risponde al nome di Electronic Arts, qualora siate appassionati di calcio vi invito a leggere la nostra recensione di Pro Evolution Soccer 2016 e vediamo come risponde al fuoco FIFA 16, che ci mostra in copertina Lionel Messi ed il capocannoniere della Serie A: Mauro Icardi.

Conclusa la premessa possiamo cominciare ad analizzare nel dettaglio FIFA 16, che si presenta come al solito rinnovato in qualche aspetto e agguerrito per battere la concorrenza. Ci riuscirà? Scopriamolo insieme.

Il grande focus degli sviluppatori Electronic Arts quest’anno lo hanno avuto principalmente due modalità e un aspetto principe del gioco: la carriera, Ultimate Team e la difesa tattica. Andiamo con ordine: la modalità carriera ha subito cambiamenti piuttosto marcati che segnano l’esperienza che avremo da allenatore o giocatore. Nelle vesti del manager avremo a disposizione un budget nettamente più realistico ed in linea rispetto agli scorsi anni, nei quali era impossibile fare mercato con certe squadre e troppo facile farlo con altre. I ragazzi di EA hanno capito l’errore e sono corsi subito ai ripari, sistemando i vari budget che sono prontamente modificabili grazie a delle carte acquistabili nel catalogo. Dopo aver scelto la fortunata o sfortunata squadra da allenare, vi troverete con un’interfaccia del tutto simile a quella già vista, tuttavia migliorata e snellita nelle sue fasi di caricamento che spesso snervavano il giocatore. Nelle prime settimane di luglio vi accorgerete immediatamente dei cambiamenti tangibili operati dagli sviluppatori, che vi consentono di poter iscrivere il vostro club ad un campionato estivo con delle interessanti ricompense in denaro in caso di vittoria che andranno a rimpolpare le casse per operare sul mercato in pieno corso. In questi tornei potrete testare giovani e campioni collaudati in formazioni inedite oppure decidere di spianare gli avversari schierando i migliori 11 che avete e portarvi dunque a casa qualche milioncino che non fa mai male. I giovani talenti sono al centro dell’esperienza della modalità carriera di FIFA 16 poichè è stato introdotto un nuovissimo sistema di “level-up” dei vostri giocatori: il training system che ogni allenatore ha sempre sognato di avere. Tramite questo sistema di allenamento personalizzato potrete scegliere fino a 5 giocatori a settimana e farli allenare su determinate caratteristiche in base al ruolo di competenza e in base al successo e alla difficoltà dell’allenamento, vedrete o meno i miglioramenti dei vostri beniamini. Sarà inoltre il gioco a segnalarvi opportunamente quali sono i giocatori più avvezzi a crescere di valore nel minor tempo possibile, cosi da permettervi di non perdere tempo su giocatori che hanno già raggiunto il loro punto di crescita massimo o altri che non sono classificati come promettenti. Questa aggiunta è stata molto gradita agli occhi di un giocatore, come me, che passerà una buona parte sull’aspetto manageriale, consentendo di formare un’ottima squadra e far crescere i nostri giocatori chiave di domani. Sul fronte mercato, qualche piccolo ritocco è stato effettuato, stavolta con un focus sulle trattative con i giocatori più ambiti con valori che superano l’80-82, i quali diverranno quasi imprendibili se non con offerte molto importanti. Nello specifico, utilizzando la Roma, siamo riusciti a comprare Wilshere dall’ Arsenal per 27 milioni pagandogli uno stipendio faraonico, viceversa i giocatori di valore con buona prospettiva si vendono a peso d’oro se sapete cogliere il giusto compratore. Inoltre è stata aggiunta la possibilità di prendere in prestito un calciatore per 2 anni anzichè 1 e sono state aumentate le voci nella parte relative al bonus ingaggio relativo ai gol effettuati o alla porta inviolata.

L’altra modalità al centro delle modifiche degli sviluppatori è indubbiamente Ultimate Team, che si rinnova ulteriormente con l’inserimento di una modalità sorella chiamata FUT Draft, che vi permetterà di creare una squadra con 15.000 crediti partendo da un top player come capitano, scegliendo opportunamente uno schema per la vostra formazione. Intorno al vostro capitano dovrete scegliere uno per uno i vostri giocatori, fino a formare una rosa completa, cercando di prendere dalle scelte che il gioco vi propone, quelli che si incastrano meglio a livello di ruoli e intesa. E’ sicuramente un’ottima aggiunta, che stimola a provare sempre l’azzardo di sperimentare nuove formazioni e nuovi schemi e che porta con sè premi piuttosto appetitosi. Se vincerete 4 partite potrete infatti ottenere pacchetti oro da aprire per la vostra squadra standard di Ultimate Team, spezzando anche la monotonia che può crearsi quando si gioca sempre con la stessa squadra.

Abbiamo provato diverse volte la meccanica del Draft e ci è veramente piaciuta, al punto che è quasi più divertente sperimentare squadre improvvisate che costruirsene lentamente una propria, il cui meccanismo richiede come al solito tempo, pazienza e per avere una squadra molto competitiva parecchia fortuna. Di contro FUT Draft ripropone a lungo andare le stesse formazioni, con il meccanismo che può stancare per via soprattutto dei giocatori molto forti che si incontrano di continuo poichè i vari capitani delle rose saranno probabilmente i calciatori più forti del gioco. Ci è capitato spesso di fare una top 11 intorno a Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic, Messi, Hazard e compagnia bella, e se si è un minimo scaltri la propria squadra diventerà ben presto un team con top player in ogni reparto, rendendo le sfide spettacolari per i primi periodi, viceversa ripetitive e stancanti se utilizzerete spesso il sistema del Draft e verrà a mancare la fantasia che può invece innescarsi nel classico Ultimate Team.

Lasciamo per un secondo le aggiunte inerenti le modalità e passiamo al lato gameplay. I miglioramenti sul campo di gioco sono tangibili dal primo minuto di gioco, in particolar modo se buttate un occhio sui movimenti difensivi sui passaggi filtranti del vostro avversario. Sarà infatti dannatamente difficile, per le prime ore di gioco, riuscire a imbeccare il vostro centravanti che taglia in profondità cosi come sarà più impegnativo superare il centrocampo avversario qualora non sappiate far girare correttamente e velocemente la palla. Qualora giochiate contro molti incontristi infatti, questi andranno spesso in anticipo lasciando di stucco il vostro attaccante che gioca usualmente di sponda. Rispetto a FIFA 15 queste sono le prime diversità che riscontrerete, al pari dell’imprecisione dei passaggi lunghi effettuati dai giocatori meno dotati tecnicamente. Profondamente migliorato anche il gioco sulle fasce, che permettono finalmente il cross dalla trequarti e la punta, qualora sia una torre o un rapace d’area, taglierà come non mai sul primo e secondo palo per incornare in rete. Dal canto suo sono stati indeboliti i passaggi filtranti alti, decisamente troppo efficaci nei precedenti capitoli. Inoltre, la capacità di anticipo dei centrocampisti e le diagonali migliorate fatte dai difensori rendono la vita più difficile a chi era abituato a giocare con un giocatore solo in FIFA 15, partendo da centrocampo e che puntualmente si trovava un’autostrada di fronte per poter battere a rete. Il tutto concorre a rendere sicuramente più credibili le partite, anche grazie ai portieri che sembrano essere più reattivi sui tiri all’interno dell’area mentre risultano piuttosto insicuri nelle uscite sui corner e sui tiri dalla distanza che, con i giocatori più talentuosi, risultano piuttosto semplici da realizzare.

L’introduzione del calcio femminile è una delle sorprese più divertenti del gameplay.

L’immagine che vedete qui sopra è un’altra grossa novità introdotta dagli sviluppatori in FIFA 16: il calcio femminile con diverse sue nazionali, nello specifico dodici. Tra questa dozzina di squadre potremo anche essere patriottici e utilizzare la formazione nostrana che purtroppo però non è minimamente all’altezza rispetto alla concorrenza, in particolar modo USA e Germania risultano essere un gradino sopra qualunque altra squadra femminile. La nota migliore di questa gradevole novità è il mutamento, seppur limitato, del gameplay che assume forme piuttosto originali quando userete le calciatrici poichè troverete animazioni diversificate rispetto alle controparti maschili e una graduale diminuzione della tecnica palla al piede per far spazio a partite meno governabili e gestibili di quelle classiche dei calciatori che siete abituati a padroneggiare. Difficilmente infatti le partite tra le donne finiranno con pochi gol, e saranno frequenti errori banali anche nelle calciatrici sulla carta più forti e vi assicuriamo che non mancano affatto. Bisogna tuttavia elogiare la cura con cui gli sviluppatori si sono prodigati a portarci un’aggiunta che sicuramente non abbiamo disdegnato, ma che viceversa abbiamo apprezzato, anche se ci sarebbe piaciuto avere un campionato di club per poter affrontare la modalità carriera anche con le controparti femminili del titolo di EA.

E’ doveroso, seppur meno appagante per la scarsezza di novità apportate, parlare di Pro Club e Stagioni Online, che sono rimaste piuttosto invariate, con pregi e difetti del caso. Per Stagioni Online nei primi giorni si sono notati molteplici problemi di matchmaking con squadre con valori inferiori ai top team a 5 stelle. Per dovere di cronaca si segnala anche un problema fastidioso che affligge Ultimate Team che ha colpito anche il nostro club, disconnettendoci a partita conclusa facendoci perdere la partita e il relativo bonus dei crediti. Al fine di chiudere la parentesi relativa al comparto tecnico del titolo, EA ha operato un rispettabile lavoro per una pulizia dell’immagine migliore, con aggiunte relative al fotorealismo dei volti dei giocatori, aumentati di numero anche grazie ai nuovi accordi per le licenze di altri campionati, non ultimo il nostro campionato di Serie A che ha finalmente il logo ufficiale in tutti i menù del titolo e della Bundesliga che ora possiede anche l’interfaccia originale in partita. Particolarmente migliorati anche gli effetti atmosferici che danno il benvenuto al fenomeno della nebbia che renderà le vostre partite un vero incubo, seriamente. Oltre agli agenti atmosferici sono stati parzialmente migliorati anche i cori, resi più coinvolgenti e che sapranno trasportarvi nell’atmosfera di Anfield quando utilizzerete il Liverpool, allo stesso modo negli stadi italiani maggiormente noti potrete udire cori piuttosto accattivanti ed esaltanti. Ultime note dolenti riguardano le partite contro la CPU alle difficoltà maggiori, nello specifico Leggenda e Campione: nella prima difficoltà che ho citato troverete le squadre di fascia medio-bassa fare possessi palla prolungati in pieno stile Barcellona ed il tutto stona davvero tantissimo con la potenzialità espressa dal gameplay stesso, frustrando il giocatore, a maggior ragione se si trova con un club più forte con situazioni di surreale incapacità tattica. Non è infatti difficile trovare squadre di bassa classifica di Serie A fare 60-70% di possesso palla ed a Leggenda è pane quotidiano, mentre a Campione la situazione è leggermente migliore, con un livello di sfida più onesto e bilanciato, che saprà divertire e farvi esprimere, qualora siate abbastanza bravi, il vostro gioco. Dal punto di vista dell’ IA dei vostri compagni, per concludere, come ho detto prima assisterete a diagonali difensive di gran lunga migliorate rispetto al precedente capitolo e i centrocampisti saranno un po’ meno anonimi nella partita, cercando l’anticipo per fermare l’azione dell’avversario.

Nel complesso FIFA 16 riesce comunque a sopperire qualche problema che affliggeva il suo predecessore, uno dei peggiori e più problematici FIFA degli ultimi anni. Tuttavia restano alcuni errori grossolani imperdonabili che la serie si porta dietro da anni, in particolar modo i portieri e le loro incertezze tra i pali.  Consigliato a chi cerca un buon livello di simulazione del calcio e al contempo alquanto sconsigliato a chi cerca un gioco più immediato, frizzante e imprevedibile.