L’eclatante caso di EA sulle microtransazioni interne a Star Wars Battlefront II, continua a suscitare il malcontento generale nella sua fedele utenza, giorno dopo giorno. Nonostante la compagnia americana abbia recentemente rimosso, seppur temporaneamente, gli acquisti in-game dal loro titolo di punta, vi rimandiamo qui per i dettagli, ha visto calare sensibilmente il proprio valore azionario (i dati statistici parlano di una perdita dell’8,5% rispetto allo scorso mese, per un totale di 3,1 miliardi di dollari). Diversi analisti di settore hanno esaminato la situazione, imputando il fenomeno non solo al disappunto generale dei giocatori, che sono perfino giunti a chiedere la revoca dei diritti di Star Wars a EA con una petizione, ma anche a un mancato standard ben definito, che possa regolare la vendita dei DLC. Per dimostrare quindi maggiore fermezza e decisione su questo ambito, Blake Jorgensen, ha dichiarato, durante una investors call, che la società non rinuncerà alle microtransazioni. Che impatto avrà questa decisione sulle prossime vendite? Forse, le prime risposte le avremo a metà dicembre, quando saranno consultabili i dati di vendita sul suolo americano, in prossimità del nuovo film in uscita, ovvero: Star Wars: L’Ultimo Jedi.
Quando torneranno? Non abbiamo ancora deciso. Stiamo analizzando il modo in cui le persone giocano a Star Wars Battlefront II. Stiamo cercando di capire: ci possono essere certe modalità in cui le microtransazioni potrebbero essere più interessanti piuttosto che no? Cosa stanno dicendo i consumatori al riguardo? Come stanno giocando al titolo? Quali sono i dati? Stiamo imparando e stiamo ascoltando la community per decidere come lanciare al meglio la feature in futuro.
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