Non nego che Injustice 2 sia il mio personale “Game of the Show”. Non tanto per una questione di grafica, gameplay o altro, ma più per una questione di “affetto” considerato che il primo Injustice è stato probabilmente uno dei giochi dove ho speso più ore, giocando a livelli competitivi… oltre naturalmente alla mia ossessione per Batman, Joker e Harley Quinn, per cui un picchiaduro con protagonisti gli eroi e villain DC Comics era semplicemente un sogno che si avverava. L’annuncio di Injustice 2 mi ha quindi esaltato più di ogni altra cosa, e vi lascio immaginare la mia emozione quando Warner Bros ha aperto le porte del suo padiglione per poter finalmente provare con mano il gioco.
Il primo approccio è stato piuttosto duro e pragmatico: queste sono le postazioni, questi sono i pad, giocate e buon divertimento. Zero spiegazioni e pochi fronzoli quindi, io e gli altri giornalisti non ci siamo comunque scoraggiati e abbiamo subito iniziato a picchiarci… virtualmente si intende. La demo permetteva di scegliere tra 6 personaggi, di cui alcune vecchie conoscenze come Batman, Superman e Aquaman e le new entry Gorilla Grodd, Supergirl e Atrocitus. La mia prima scelta è ricaduta (ovviamente) su Batman, mentre il mio avversario ha optato per Superman. Se dai trailer si aveva l’impressione che il gameplay fosse molto simile a quello del primo Injustice, pad alla mano non posso che confermare quella sensazione… il che non è necessariamente un male, ma se speravate in un cambio drastico delle meccaniche rimarrete delusi. Dopo i primi minuti di spaiamento dovuto al lungo periodo di inattività, la memoria è tornata a funzionare, e ho potuto constatare che per i vecchi personaggi molte delle vecchie mosse e combo sono rimaste invariate. Naturalmente qualcosa è stato modificato, come ad esempio le mosse finali ancora più spettacolari ed estremizzate (in particolare quella di Superman è veramente bella da vedere, invece sono rimasto un pochino deluso da quella di Batman) o l’aggiunta di alcuni particolari come creature marine che aiutano Aquaman a prolungare le sue combo o colpire a distanza.
Dopo alcune partite di riscaldamento con i vecchi personaggi è arrivato il momento di provare i nuovi, e iniziando da Supergirl li ho trovati tutti piuttosto interessanti e con moveset ispirati. Purtroppo essendo delle complete novità non ho potuto provare combo complesse come con Batman, ma l’impressione è comunque positiva. Uno dei miei principali timori era che Supergirl fosse fin troppo simile a suo cugino Clark, invece per fortuna i due mostrano stili di combattimento piuttosto diversi: se Superman è una macchina da distruzione pura, Supergirl invece si basa più su contrattacchi, velocità e imprevedibilità, grazie anche ad una mossa speciale che in stile Scorpion di Mortal Kombat le permette di sparire e riapparire alle spalle dell’avversario con un rapido montante. Gorilla Grodd si basa sia sulla potenza bruta che sui suoi poteri telecinetici, ad esempio costringendo l’avversario a prendersi a pugni da solo, mentre Atrocitus usa i suoi poteri legati al sangue per infliggere brutali attacchi.
Alla fine di ogni scontro oltre a guadagnare esperienza si sbloccano anche diversi equipaggiamenti e parti di costume alternative, e rappresentano la vera novità di Injustice 2. Questi infatti non hanno solo una funzione estetica, ma modificano anche alcune statistiche dei personaggi, aumentando ad esempio i valori di attacco, difesa, salute e potenza delle abilità a seconda della loro rarità. Aumentando di livello ed equipaggiando diverse parti si possono quindi creare centinaia di combinazioni per personalizzare il nostro eroe preferito, inoltre completando dei precisi set si possono ottenere ulteriori bonus esclusivi. Rimane da vedere una volta uscito il gioco se il matchmaking sarà in grado di accoppiare giocatori con livelli e caratteristiche simili, perché dalla presentazioni ci hanno mostrato come ad esempio il valore base di attacco di Superman sia di 115, ma potenziandolo può arrivare anche a oltre 200, creando quindi un notevole dislivello tra i giocatori neofiti ed esperti. Inoltre molti equipaggiamenti rendono gli eroi veramente belli da vedere, invogliando quindi la ricerca di pezzi sempre migliori da poter sfoggiare con orgoglio.
Se dal punto di vista del frame rate non posso che essere soddisfatto, qualche perplessità sul comparto tecnico invece rimane. I modelli dei personaggi mi sono sembrati leggermente “sporchi” e con alcuni dettagli troppo approssimativi (in particolare i capelli), anche se trattandosi di un titoli ancora acerbo c’è ancora tempo per migliorare su quel fronte. Ottimi invece gli scenari, che come da tradizione presentano numerosi elementi interattivi con cui danneggiare il nemico e le iconiche sequenze di intermezzo quando si scaglia l’avversario con un attacco potente in un’altra zona.
In conclusione, Netherealm sembra aver voluto “giocare sul sicuro”, e nonostante alcune evidenti novità il gioco non osa più di tanto e Injustice 2 mantiene inalterato lo spirito del suo predecessore, per cui se avete amato il primo capitolo sicuramente non resterete delusi. L’introduzione degli equipaggiamenti è piuttosto interessante se sviluppata a dovere, e vedremo nei prossimi mesi come si evolverà la situazione, perché ho come l’impressione che gli sviluppatori ci abbiano solo mostrato la punta dell’iceberg, e che in realtà Injustice 2 possa offrire molto più di un semplice “more of the dame” rispetto al passato.
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