Disney Diary [Speciale]: quali sono i segreti che hanno reso il castello un’icona indiscussa per trent’anni?

Fin dai primi anni della nostra vita siamo stati influenzati e catturati dalla moltitudine di pellicole Disney che, addirittura dalla metà dello scorso secolo, presero piede nelle televisioni casalinghe; ebbene, un tempo era sufficiente inserire la cassetta VHS, ora sostituita dai DVD in blu-ray, premere il tasto play, e iniziare a vivere e sognare come i protagonisti assoluti di quelle videocassette. Ma vi siete mai chiesti da dove partisse il sogno? Oramai il suono è diventato, nel corso di tutti questi anni, un sottofondo quasi scontato, antecedente all’apertura di qualsiasi scena all’inizio di un nuovo film; il logo, ormai ovvio e sottinteso, risulta familiare ai nostri occhi come fosse un oggetto irremovibile, un’immagine stampata sullo schermo di fronte a noi, prevedibile e certa una volta inserita quella precisa cassetta nel videoregistratore. Ed ecco che entrambi, sigla e logo, diventano due segnali indiscussi, dei quali la sola comparsa e riproduzione preannunciano qual è il film che andremo a vedere, cosa ci dovremo aspettare da esso e ci catapultano, senza rendercene conto, in uno status mentis già indirizzato al sogno. Esatto, le produzioni Walt Disney partono da quel castello e da quella breve ma ormai abituale musica introduttiva di pochi secondi: è da lì che si inizia a sognare. Ora, partendo da questi due elementi, che abbiamo appurato essere per noi degli stimoli quasi scontati conseguenti alla visione di un’opera disneyana, ci possiamo chiedere: Perché la scelta di quel castello? Perché proprio quel suono? Domande naturali, che però non ci siamo mai soffermati a porci, quando, come in ogni altra materia, posseggono reciproche risposte; noi di VMAG, attraverso Disney Diary, siamo pronti a risolvere questo curioso, ma importante, quesito.

Il castello, ponte tra immaginazione e realtà

Il famoso logo Walt Disney è un castello, luogo di sogni, incanto e magia, munito però di mura solide e concrete. La costruzione a cui Walt fece riferimento per la creazione di quest’immagine, icona della propria compagnia, è il palazzo tedesco di Neuschwanstein (Castello della Nuova Pietra del Cigno), situato in Baviera e costruito nel XIX° secolo. A questa fortezza vengono associati i castelli delle fiabe Disney più celebri: Biancaneve e i settenani, Cenerentola, La Bella Addormentata nel Bosco e così via. Il logo venne utilizzato per la prima volta nel 1985, con Taron e la Pentola Magica e da quel momento subì continui cambiamenti. Il suo primo aspetto fu quello di un castello, composto da semplici forme geometriche, colorato di celeste e incorniciato da uno sfondo blu: l’immagine risulta fin da subito essenziale ma efficace. Secondo lo psicologo Jung, infatti, il blu chiaro introduce il mondo del pensiero e del sogno, mentre la tonalità più scura indica l’infinito e la profondità. Come già precedentemente detto, le geometrie di cui la figura è composta sono sintomo di stabilità e fermezza, e il loro spessore indica energia e vigore. Infine, la striscia che si slancia fino a diventare un semicerchio, richiama, quasi automaticamente, un’arcobaleno, inducendo quindi sensazioni di allegria e serenità. Il suo duplice significato è inoltre la rappresentazione di un ponte tra il mondo reale e quello fantastico. L’analisi psicologica, pertanto, ci fornisce un’idea chiara di ciò che Walt Disney vuole trasmettere: il castello è un luogo immenso tutto da scoprire, che lascia spazio al divertimento e all’immaginazione, un posto incantato ben lontano dal mondo reale in cui viviamo. È il territorio entro il quale la fantasia e la magia sono possibili e concreti e il solo mezzo che ci permette di abbandonare la nostra dimensione.

L’evoluzione grafica del logo

Secondo quanto già detto, l’icona Disney ha subito variazioni e cambiamenti nel corso della sua esistenza. Essa si è difatti “adeguata” all’entità del film che andava a presentare, variando di forme e colori, e anticipando, ancor prima dell’inizio della pellicola, lo stile e il contenuto della stessa, definendola. Nonostante ciò, l’idea di base rimaneva la stessa: sobria e lineare, ma concisa. Fino al 2006, quando venne introdotta la versione graficamente più moderna e avanzata: invece che delle semplici linee, prende ora vita un vero e proprio castello, attraversato da un fiume e circondato da un paesaggio reale ma al tempo stesso già apparentemente incantato. La fortezza questa volta si erge sullo sfondo di un tramonto, richiamando le costruzioni presenti nei parchi a tema che nel corso degli anni sono stati creati come tributo all’intero mondo disneyano (si pensi a quello a noi geograficamente più vicino, Disneyland). Presente nuovamente la scia “magica” che lo incornicia, mentre un nuovo elemento riempie la primissima immagine inquadrata: una stella, classica luce di speranza che si sussegue in moltissime opere Disney, come in Pinocchio o in Peter Pan. Viene introdotto, pertanto, un nuovo simbolo, raffigurante un luogo immaginario ma stavolta raggiungibile, o un’entità invisibile capace di dare forza e coraggio.

https://www.youtube.com/watch?v=noHhkzBmhRE

Il Walt Disney Theme

Se fino ad ora abbiamo analizzato la parte visiva dell’intro di ogni produzione firmata Walt Disney, passiamo adesso al suo aspetto sonoro. Come già anticipato all’inizio dell’articolo, entrambi gli elementi vengono percepiti e associati automaticamente dalla nostra mente alle pellicole Disney grazie alla ripetitività con cui nel corso degli anni sono passati sotto ai nostri occhi e sono arrivati alle nostre orecchie. Non siete quindi curiosi di sapere qual è il motivo musicale, o “theme”, che accompagna la comparsa del tanto celebre castello da più di trent’anni? Si tratta di un estratto della colonna sonora di uno dei primissimi film della Walt Disney Company, Pinocchio, e il suo titolo è When You Wish Upon a Star, scritta da Leigh Harline e Ned Washington negli anni 40. La sigla subisce una variazione con l’arrivo della nuova grafica, ma l’influenza e le radici rimangono sempre le stesse; tuttavia, come si è verificato anche per il logo, essa è stata talvolta adattata al film che andava a presentare, pertanto l’abituale musica spesso e volentieri è stata sostituita dalla soundtrack della nuova, uscente pellicola.

Secondo il nostro modesto parere, sebbene i grandi classici non muoiano mai e le immagini e i suoni iconici rimangano sempre impressi nella nostra mente, prima ancora della firma stessa di Walt Disney (presente in ogni intro), spesso le boccate d’aria fresca e le novità sono ben accolte, e qualche modifica non ci dispiace, anzi, ci permette di assaporare in anticipo ciò che andremo ad osservare. Di sicuro ogni introduzione Disney è stata fino ad oggi all’altezza di questo nome, assicurando, prima dell’inizio di ogni film, divertimento e magia, convalidati poi entrambi al termine di ogni opera. Voi siete d’accordo? Qual è stata la vostra intro preferita? Ci auguriamo che questo “speciale” della rubrica abbia fornito quelle risposte che mancavano o che abbiano soddisfatto le domande che nemmeno sapevate di covare. A presto, con Disney Diary.