Destiny Il Re dei Corrotti: la recensione di VMAG

Da una manciata di settimane Destiny ha compiuto un anno di vita; come si suol dire in questi casi, sembrava ieri che le prime navi atterravano sui vari pianeti su cui si è abbattuta la minaccia dell’Oscurità, e dove i nostri guardiani prendevano forma.

Questo era un riassunto delle premesse poste da Bungie per il suo nuovo fiammante e primo MMO che ha frantumato ogni singolo record di vendite legate ad un nuovo franchise, già dai primi vagiti. Ma quella è un’altra storia, perchè oggi siamo ancora qui dopo un anno di gioie, delusioni e ritorni di fiamma a parlare di Destiny, che si è spogliato del semplice titolo che ha portato per un anno, per vestirsi di un titolo nuovo e pesante: Il Re dei Corrotti.

Oryx è tornato, dopo che noi guardiani abbiamo sconfitto suo figlio: Crota. L’Oscurità di cui parlavo prima sta corrompendo le varie legioni sparse per le lande desolate dei pianeti per formare un esercito al fine di vendicarlo. Questo è il leitmotiv de il Re dei Corrotti, che ci immerge all’interno di una porzione di trama di Destiny, esplorandola, arricchendola e fornendo dettagli che dal punto di vista prettamente narrativo, erano totalmente sconosciuti nelle prime due espansioni e nel gioco originale di Bungie. Chi ha giocato dal dayone si accorgerà sicuramente della piega fortemente cinematografica data ad alcune sequenze di gioco, che premono l’acceleratore verso un taglio narrativo più incisivo ed efficace del blando risultato fornito dal gioco durante questi primi dodici mesi di vita. Emergono dettagli su personaggi secondari a malapena citati in armi e disavventure, favorendo quindi una caratterizzazione nettamente più marcata dei protagonisti con cui parliamo sulla Torre e tramite il nostro spettro, che ha finalmente un ruolo importante nel nostro equipaggiamento, aumentando il nostro potenziale di Luce, assieme ad un artefatto e alla corazza di classe, oggetti che in Destiny 1.0 erano totalmente sconosciuti o, nel caso dell’artefatto, assenti.

Calma. Qualora siate stati rinchiusi in una cella frigorifera per un anno, vi spiego brevemente in cosa concerne il radicale cambiamento imposto da Bungie con Destiny 2.0, uscito qualche giorno prima dell’avvento del Re dei Corrotti. Se eravate frustrati perchè non riuscivate a salire oltre un certo livello di Luce, Bungie vi ha accontentati. Ha finalmente cambiato quell’insulso metodo di progressione del vostro amato personaggio nel classico sistema adottato da tutti gli MMO che bazzicano nell’industria: l’esperienza. Quanto più giocate, quanto più in fretta arriverete al livello massimo, posto attualmente al 40. E qui cominciano le solite domande. Ma quindi una volta che arrivo al 40 posso fare tutto quello che voglio? No. Non ancora: prima di poter accedere alle attività più impegnative, tra cui Assalti Eroici, Assalti Cala la Notte e Incursioni, dovrete progredire con la vostra Luce, comodamente situata sotto il vostro livello. Per fare ciò vi basterà armarvi di un barlume di pazienza e cominciare a fare tutte le missioni della nuova espansione e, giungendo alla sua conclusione, noterete che il vostro alter ego sarà quasi certamente pronto per fare qualche attività con una luce richiesta discreta, il cui cap è posto a 310, per ora.

Quindi mi stai dicendo che c’è la possibilità di rimanere comunque incastrati nel vortice di frustrazione creato dalla mancanza di bottino succulento? Non esattamente. Tramite le imprese, finalmente rese gestibili tramite un apposito menu (con un colpevole anno di ritardo), potrete infatti monitare le ricompense di ogni missione che andrete ad affrontare, rendendo il tutto alla portata di tutti e con la possibilità di vedere quali sono gli step precedenti affrontati nell’impresa per poter semplificare la collaborazione con i vostri amici che sono rimasti indietro con il passare dei giorni. Avete letto bene: collaborazione. Questa sembra essere, dopo qualche decina di ore di gioco passate al cospetto del Re dei Corrotti, la parola chiave adottata dagli sviluppatori per concepire il Raid: La caduta di un Re, quasi certamente l’aggiunta più attesa da tutti gli amanti di Destiny.

Ed è proprio l’incursione che alza l’asticella del lavoro svolto da Bungie, posta alla conclusione di una catena di Imprese che sfoceranno nel Raid per abbattere il padre di Crota: Oryx. L’incursione emerge tra le tre attualmente disponibili e si colloca indubbiamente al pari della Volta di Vetro a livello di ispirazione e complessità, ed evidenzia un accentuato bisogno di collaborazione e coordinazione del team per la riuscita delle boss fight, e non solo. Per accedervi dovrete sudare fino al livello di Luce 290, e non vi nascondiamo che nonostante il livello adeguato, vi troverete a tentare molteplici volte prima di spodestare il Re. In corso d’opera, vi troverete ad affrontare boss piuttosto variegati nei metodi e nei pattern, che prendono indubbiamente spunto dalla Volta di Vetro, riuscendo ad evolversi e adattarsi alle nuove peculiarità dei Guardiani, che hanno appreso l’utilizzo di una terza sottoclasse, potendo gestire cosi tutti e 3 gli elementi presenti nel gioco.

Tramite una brevissima chain quest potrete infatti disporre della terza bramata sottoclasse che andrà a garantire i poteri del vuoto al Cacciatore, del fuoco al Titano e dell’arco allo Stregone. Le tre nuovi classi risultano essere di ottima fattura e con un buon bilanciamento in PvE, mentre per quanto concerne il Crogiolo l’impressione dominante è che la classe Spezzasole del Titano sia piuttosto avvantaggiata rispetto alle controparti, che tuttavia risultano essere più utili ed efficaci nel PvE. Il Cacciatore e lo Stregone, con l’espansione hanno ottenuto rispettivamente l’utilizzo di un arco che permette di bloccare a terra la creatura colpita e chi la circonda, mentre lo Stregone ora possiede l’abilità di evocare tempeste dalle proprie mani, fluttuando al pari di una maliarda.

Riallacciandomi al comparto competitivo, ovvero il Crogiolo, le aggiunte sono state ben calibrate e nello specifico parliamo di otto nuove mappe e due modalità inedite, Frattura e Pandemonio, delle quali vi avevamo già parlato nell’articolo post-E3. Tuttavia è doveroso, per i meno attenti, fare un breve riassunto: Frattura è una sorta di Cattura la Bandiera in cui vi troverete a contendervi una Scintilla posta al centro della mappa e dovrete portarla nel respawn nemico. Pandemonio invece è la modalità adatta a chi adora la frenesia e l’utilizzo spasmodico delle Super, infatti le suddette abilità si ricaricheranno molto più rapidamente rispetto a qualsiasi altra modalità di gioco, rendendo la partita un vero e proprio caos, soprattutto nelle mappe più piccole. Un’altra interessante aggiunta definitiva de Il Re dei Corrotti consta nella modalità Zone di Controllo, comparsa a singhiozzo nei mesi precedenti l’espansione. Si tratta di un apparente classico Controllo in cui le uccisioni hanno un peso minimizzato, fornendo un punteggio bassissimo alle kill e i giocatori saranno viceversa spinti a conquistare le zone d’interesse piuttosto che buttarsi sul nemico.  Tra le varie modalità aggiunte troviamo che Frattura sia decisamente quella calibrata meglio, con un gameplay piuttosto frenetico che può risultare eccessivo nelle mappe più ristrette, ma che è capace di premiare il gioco di squadra e garantire quindi un’ottima dose di divertimento.

Per concludere la parentesi dedicata al Crogiolo, possiamo affermare che si conferma un ottimo comparto PvP seppur con qualche bilanciamento da apportare e qualche lacuna da colmare, tra cui la possibilità di giocare in partita privata con amici e una stabilità dei server che non sempre convince a fondo. Dal canto suo, sul fronte PvE gli sviluppatori hanno sicuramente effettuato un giro di polso, cercando di apportare molte delle modifiche chieste dalla community di Destiny che, a distanza di un anno dall’uscita del titolo, rimane una delle più vivaci in circolazione. Una modifica apportata consiste nel cambio radicale della progressione del vostro personaggio che ho già trattato qualche riga più in su, ma non è la sola. Il drop rate è stato profondamente ritoccato e non c’è da meravigliarsi se, finito un Assalto, vi troverete le tasche piene di bottino in engrammi rari o addirittura leggendari, al fine di rendere l’esperienza di gioco meno frustrante e più godibile, riuscendo parzialmente a smorzare la noia che incalza dopo aver completato più volte le stesse istanze. Sostanziali modifiche sono state effettuate anche ai vari assalti, con un focus in particolare posto al Cala la Notte, piuttosto semplificato rispetto al passato. Gli Assalti, a differenze del passato, non vi daranno più i Marchi dell’Avanguardia, bensì i Marchi Leggendari, una valuta unica che potrete ottenere nel Crogiolo e smantellando armi e armature leggendarie dell’espansione.

Armi e armature sono protagoniste di un altro cambiamento fondamentale per la crescita del vostro personaggio. Infatti, potrete infondere le armi e le armature più deboli in una più forte, cosi da farne aumentare il valore di Luce, qualora quella più alta non vi soddisfi pienamente, il tutto ad un prezzo che varierà in base alla rarità dell’oggetto. Al fine di aumentare la varietà del gameplay, oltre alle trovate elencate precedentemente gli sviluppatori hanno inserito una nuova tipologia di armi pesanti: le Spade. Lungi da me spoilerarvi le loro peculiarità, vi posso semplicemente dire che ne potrete prendere una mediante un’impresa che segue la trama de Il Re dei Corrotti.

Come di consueto, l’espansione ha portato ingenti cambiamenti legati all’utilizzo dei vari materiali e beni di consumo. Sono infatti presenti materiali piuttosto nascosti su Saturno che vi porteranno a concludere delle brevi chain-quest, le quali avranno delle ricompense al loro epilogo, e dovrete essere piuttosto scaltri a trovarle, dal momento che seguono solitamente un indovinello da risolvere. Inoltre, nella modalità pattuglia sull’ Astrocorazzata di Saturno potrete trovare un’attività extra che completerà parte delle vostre imprese, il cui nome è “Corte di Oryx” e che consiste in una sorta di arena in cui fronteggerete boss di diversa potenza, in base alla runa che userete per evocarli.

Passando all’oggettistica, con l’avvento di Destiny 2.0 assumono un ruolo da protagoniste le Particelle di Luce, che possono essere impiegate per svariati compiti e utilizzi: usandole incrementeremo la velocità dei potenziamenti dell’intero equipaggiamento indossato, mentre donandole agli emissari delle 3 fazioni presenti sulla Torre (Orbita Morta, Guerra Futura, Nuova Monarchia) aumenteremo velocemente la loro reputazione, permettendoci così di ottenere delle ricompense. Non solo, infatti saranno guadagnate da engrammi e taglie con una maggior facilità e nel giro di qualche ora vi troverete una scorta non indifferente di particelle nel vostro inventario. Oltre a ciò, ogni venerdi come al solito troverete Xur che vi porterà oggetti nuovi tra cui il già abusato Tre di Ori, bene di consumo che incrementa le chance di ottenere bottino esotico dal prossimo boss che abbatterete. Tuttavia Xur non è l’unico mercante, poichè i ragazzi di Bungie sono stati piuttosto intelligenti a trovare una funzione utile all’armaiolo: la possibilità di collaudare armi comuni per ottenerne una leggendaria. Come Xur, anche la quest dell’armaiolo ha una cadenza settimanale, nello specifico si aggiorna il mercoledì.

A grandi linee questo è Il Re dei Corrotti, un’espansione che prova a risollevare Destiny dopo l’uscita di due contenuti aggiuntivi non troppo ispirati e che ci riesce sicuramente meglio di qualunque aggiunta vista nel gioco prima d’ora. Tuttavia le mancanze, per un fruitore navigato negli MMO sono pesanti: l’assenza degli scambi tra giocatori pesa molto sulla frustrazione e l’obbligo di ripetere sempre le stesse missioni alla lunga stuferà coloro che si sono avvicinati a The Taken King dopo un anno solare passato sul titolo di Bungie. Inoltre, permane un enorme punto interrogativo sulle vecchie incursioni che perdono totalmente valore e smalto, non fornendo una sfida utile per i guardiani che hanno raggiunto il level cap, che si troveranno costretti a ripetere l’ultima incursione, nell’attesa che gli sviluppatori si inventino qualcosa a riguardo. Abbiamo provato l’espansione per una settimana intera, giocando tutte le modalità e provando tutte le classi, e ciò che possiamo dire è che Il Re dei Corrotti è ciò che ci voleva per mescolare le carte, ma non sarà sufficiente per far rimanere aggrappati coloro i quali desiderano sfide nuove tutti i giorni, poichè dopo una ventina di ore vi troverete nuovamente incastrati in un loop di taglie, imprese, sottoclassi ed engrammi chiamato Destiny.