A solo un anno di distanza dalle edizioni Sole e Luna, non ci saremmo mai aspettati un nuovo episodio della serie Pocket Monster, ma Nintendo ha deciso di stupirci. Oltre all’annuncio di un capitolo su Switch (che definirlo atteso sarebbe riduttivo), in quel di Game Freak sono nati Pokémon UltraSole e UltraLuna, una sorta di reboot del materiale visto lo scorso anno. Se pensate di mettere le mani su un sequel, come successo con Bianco e Nero 2, ci spiace rovinare i vostri sogni: la storia principale è pressoché la stessa, soltanto che le vicende ruotano attorno a Necrozma, e non a Solgaleo e Lunala. A questo punto, potreste chiedervi se ne vale la pena riprendere per un’ultima volta il 3DS, prima del passaggio definitivo alla console ibrida: noi siamo qui per darvi la risposta.
Anche questa volta, il nostro personaggio dovrà intraprendere il Giro delle Isole in compagnia di Lylia e Hau, partner fondamentali per formare probabilmente il miglior terzetto della controparte videoludica (della serie non possono che rimanere Ash, Brock e Misty in cima). Non vi staremo qui a spiegare la formula implementata lo scorso anno, poiché rimarrà invariata e cambieranno soltanto alcuni esemplari dominanti, pronti a darvi del filo da torcere. Il Pokédex è rimasto quasi del tutto uguale, se non fosse per quattro nuove UltraCreature e le inedite forme di Necrozma, ma fin qui non ci lamentiamo, anzi ci è sembrato abbastanza. Il problema, invece, è tangibile sin da subito, ma solamente per chi ha già spolpato Sole e Luna: la maggior parte dell’avventura è identica, soffre persino degli stessi problemi, e talvolta sono accentuati dalle modifiche inserite.
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Le nuove aggiunte non sono sempre bilanciate.
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Se le battaglie contro i Pokémon dominanti potevano aver deluso in qualche occasione, il cambiamento di alcuni boss ha sbilanciato totalmente il gioco: ci siamo trovati a dover alzare il livello medio della squadra di cinque unità per vincere lo scontro, arrivando poi a mandare KO in un colpo i nemici per parecchio tempo. Questa dinamica ha in parte minato l’esperienza di gioco, che si è sempre basata su una crescita costante di Pokémon posseduti e rivali, così da offrire un livello di sfida crescente, ma mai esageratamente frustrante. Basti pensare che, in una delle quest finali, ci siamo dovuti fermare a livellare per più di tre ore il team, nonostante fossimo allo stesso grado delle edizioni Sole e Luna, per proseguire e concludere la storia principale. L’inserimento di Necrozma e del Team Rocket (come avete potuto vedere nel trailer) sono stati apprezzati soprattutto dai nostalgici, ma un bilanciamento più certosino sarebbe dovuto essere applicato per non rovinare la ciliegina sulla torta.
Certo, l’offerta di Game Freak è impressionante, tanto che potremo sfruttare Megaevoluzioni, Poteri Z e Ultravarchi. Proprio grazie a quest’ultimi, saremo in grado di catturare quasi tutti i leggendari delle altre generazioni, facendoci semplicemente strizzare gli occhi, anche se necessiteremo di un amico con l’altra versione per prendere i cosiddetti “Pokémon di mezzo” come Rayquaza (se avete dubbi, vi ricordiamo la nostra guida). Ci sentiamo di essere pignoli, visto che stiamo parlando di un lavoro applicato su una base già pubblicata lo scorso anno: avremmo preferito qualche quest in più per sbloccare e catturare i Pokémon Leggendari, invece ci siamo ritrovati poco stimolati nel viaggio tra i vari Ultravarchi, che comunque rimane una tipologia di gameplay accattivante.
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Tra le novità , Game Freak ha strizzato l’occhio a chiunque volesse gettarsi nel competitivo.
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L’Agenzia Lotta è forse la novità più importante per i giochi: infatti, adesso è possibile noleggiare fino a tre Pokémon e testarli contro la CPU. Se per molti sembra una cosa da poco, in realtà è una vera e propria benedizione per coloro che dedicano anima e corpo al metagame, in quanto permette di sperimentare squadre e tattiche diverse senza il bisogno di allenare per ore i propri mostriciattoli tascabili. L’ultima aggiunta riguarda la possibilità di surfare sul buon Mantine: siamo sinceri quando vi diciamo che abbiamo fatto solamente il tutorial, in quanto non ci è sembrata molto interessante come feature.
Dal lato tecnico, Pokémon Ultrasole e UltraLuna sono identici al 100% ai precedessori: tirano al massimo il Nintendo 3DS e perdono qualche frame quando ci sono tre o più esemplari a schermo. Le ambientazioni sono uguali, ma comunque sensazionali, se non per un’aggiunta esteticamente stupenda, ma fin troppo poco esplorabile per farcela godere pienamente. Anche la soundtrack non ha subito variazioni, se non per una manciata di brani aggiuntivi che sono riusciti a mantenere lo standard imposto un anno fa. Giudicando quanto visto, non possiamo che essere d’accordo con la scelta fatta dal team di dire basta ai capitoli per 3DS e concentrarsi su Nintendo Switch: una piattaforma ben più potente e versatile, utile se vorranno sperimentare e apportare qualche modifica al gameplay.
In conclusione, Pokémon UltraSole e UltraLuna vincono il premio di videogiochi più ambigui dell’anno: riescono a farsi amare da chi non ha provato i capitoli precedenti, mentre da chi aveva spolpato Sole e Luna hanno preso qualche parola di troppo. Noi ci troviamo nel mezzo, poiché, pur non concordando sul riutilizzo della trama principale, abbiamo apprezzato le variazioni nel finale, che in parte giustificano il rigiocare l’intera avventura. Certo, di nuovo c’è ben poco, ma l’offerta finale è semplicemente incredibile: gli esemplari catturabili sono tantissimi, tra cui tutti i leggendari, le feature implementate negli anni non mancano, anzi vengono sfruttate il più possibile e, come se non bastasse, il citazionismo e il ritorno dei grandi villain degli ultimi venti anni rendono Pokémon UltraSole e UltraLuna il prodotto più importante della saga in quanto a contenuti, attestandosi, a nostro parere, anche sopra i remake di Jhoto. Si chiude comunque un’epoca con questa avventura, poiché i piani per la serie sembrano chiari: spostarsi su Nintendo Switch per migliorare ancora di più le possibilità , e i fan stanno impazzendo soltanto al pensiero. Vedremo, nel mentre, forse per l’ultima volta su una console solamente portatile: Acchiappiamoli Tutti!