Gearbox non è interessata ai “giochi come servizio”

Recentemente alcune compagnie come Microsoft e Square Enix hanno parlato spesso di “giochi come servizi”, ovvero la tendenza del mercato a mettere in secondo piano esperienze single player in favore di titoli fortemente incentrati sul multiplayer che si aggiornano costantemente. Uno scenario che (purtroppo) si sta sempre più concretizzando, anche se non mancano compagnie che ancora ci regalano storie memorabili (basti pensare ai vari The Last of Us, Horizon Zero Dawn, Zelda Breath of the Wild o il recente Super Mario Odyssey), e tra coloro che vanno contro questa tendenza si è aggiunta Gearbox. Il CEO Randy Pitchford infatti ha dichiarato:

Almeno una decade fa, ho iniziato a dire che la relazione a cui dovremmo puntare è quella che si sviluppa tra un intrattenitore e il suo pubblico. Quello che dobbiamo evitare, nel nostro medium, è un tipo di relazione simile a quella che intercorre tra una compagnia del tabacco e un soggetto che ha sviluppato dipendenza.

I giocatori non sono interessati nei servizi, siamo interessati al divertimento. Talvolta un servizio è un’impalcatura necessaria per certi tipi di gioco, ma non è l’obiettivo, è lo strumento. Qui in Gearbox parliamo di GaaH – “Games as a Hobby”, l’etichetta che usiamo per trasmettere quest’idea.

Sicuramente nei prossimi anni vedremo un netto aumento di titoli multiplayer, ma speriamo che non si perda mai di vista anche l’importanza dei giochi single player.