Numantia: è stato pubblicato il trailer di lancio

RecoTechnology S.L. conferma che il suo gioco strategico a turni Numantia è in uscita oggi su PC e PlayStation 4 al prezzo di 29.99€. In seguito sarà disponibile per Xbox One dal 31 Ottobre 2017. Il gioco dipinge il vero conflitto che si è svolto nelle Penisola Iberica tra la Repubblica di Roma e i ribelli Celtiberi di Numantia nel 154 d.C. Di seguito vi lasciamo il trailer di lancio pubblicato per l’occasione, ma prima però poniamo alla vostra attenzione le vicende numantine rispetto al conflitto con Roma, tratte direttamente dalla pagina Wikipedia dedicata:

Nell’anno 153 a.C. un esercito numantino, sotto la guida di un certo Segeda Caro, riuscì a battere un esercito romano di 30.000 armati, guidato dal console Quinto Fulvio Nobiliore.

Dopo venti anni di guerre ininterrotte fra gli Arevaci, appoggiati dalle altre tribù celtibere, e i romani, che per ben cinque volte avevano tentato senza successo di espugnare la città, l’esercito romano della Tarraconense fu affidato, nel 134 a.C., a Publio Cornelio Scipione Emiliano, nipote dell’eroe della seconda guerra punica vincitore di Cartagine e a sua volta generale della terza guerra punica. Costui, dopo aver saccheggiato il paese dei Vaccei, cinse d’assedio Numanzia nel 134–133 a.C. L’armata comandata da Scipione era integrata da un nutrito contingente di cavalleria numidica, fornita dall’alleato Micipsa, al cui comando si trovava il giovane nipote del re, Giugurta. Per prima cosa, Scipione si adoperò per rincuorare e riorganizzare l’esercito scoraggiato dall’ostinata ed efficace resistenza della città ribelle; poi, nella certezza che la cittadella poteva essere presa solo per fame, fece costruire una doppia circonvallazione atta a isolare Numanzia e a privarla di qualsiasi aiuto esterno. Il console si adoperò poi a scoraggiare gli Iberi dal portare aiuto alla città ribelle, presentandosi con l’esercito alle porte della città di Lutia e obbligandola alla sottomissione e alla consegna di ostaggi.

Dopo quasi un anno di assedio (l’assedio di Numanzia ispirò a Cervantes un dramma), i numantini, ridotti alla fame, cercarono un abboccamento con Scipione, ma, saputo che questi non avrebbe accettato altro che una resa incondizionata, i pochi uomini in condizione di combattere preferirono gettarsi in un ultimo, disperato assalto contro le fortificazioni romane. Il fallimento della sortita spinse i superstiti, secondo la leggenda, a bruciare la città e a gettarsi fra le fiamme. Non tutti però persero la vita; alcuni, ridotti in schiavitù, sfilarono a Roma durante il trionfo di Scipione. La città fu rasa al suolo come Cartagine pochi anni prima.

Il bellum numantinum acquista particolare importanza, perché segna il pieno affermarsi dell’egemonia romana nell’Hispania centro-settentrionale e la definitiva pacificazione della massima parte della penisola iberica.