Recensione Elex

Le apocalissi, le catastrofi ambientali, i meteoriti, sono sicuramente un’ottimo incipit per creare e quindi raccontare, l’idea di un nuovo mondo. Generalmente, dopo avvenimenti di tale portata, il mondo stesso che si vuole far conoscere al pubblico, tende a cadere in rovina, ma, a seconda delle situazioni scelte dagli scrittori, tale caduta può risultare più o meno catastrofica. Elex si pone tra quelle “fini del mondo” in cui la società torna, a livello strutturale, ad epoche precedenti, con fazioni e nuovi governanti, in un’apocalisse che mischia però canoni fantasy tipicamente medioevali con elementi fantascientifici fatti di complesse tecnologie avanzate. Di base, il contrasto potrebbe stridere, ma alla fine il mix di Fallout, che incontra The Witcher, che incontra Dune non risulta essere fuori luogo, anzi. Vediamo quindi come se l’è cavata Piranha Bytes (Gothic, Risen), con Elex, GDR open world distribuito da THQ Nordic e disponibile da domani 17 ottobre su PC, PlayStation 4 ed Xbox One.

Dicevamo della catastrofe: il fiorente pianeta di Magalan viene mandato in subbuglio dall’impatto di un meteorite, la Cometa. La società cade nel baratro, dalle cui ceneri si formano quattro diverse fazioni, che muoveranno il nuovo mondo e dove ognuna cercherà di dominare sull’altra. La collisione con il corpo celeste non ha però portato solo caos e distruzione, ma anche una nuova sostanza che sarà vera linfa vitale per i sopravvissuti, l’Elex, appunto. Quest’ultima è in grado sia di interagire con i corpi delle persone, che di migliorare le armi e le strutture. Ogni fazione vedrà nell’Elex un modo diverso di utilizzo, quasi come fosse un credo. I Chierici lo useranno per migliorare la tecnologia, I Fuorilegge per tramutarlo in droga e i Berserker per creare la magia. Oltre a queste tre fazioni si aggiungono anche gli Albe, guerrieri perfetti che sono riusciti a governare gli effetti collaterali dell’Elex tramutandosi, però, in esseri privi di sentimento.

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Le scelte di dialogo influiranno sull’andamento della vostra partita.

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In questo contesto si pone il nostro protagonista, Jax, un’Albe in missione per cambiare il mondo di Magalan. Qualcosa, però, nella sua spedizione va storto e quello che sembra essere a tutti gli effetti un complotto nei suoi confronti, lo lascerà senza armi e privo di sensi nelle grandi distese del pianeta. La premessa sicuramente spinge il giocatore a voler quantomeno capire cosa è successo, cosa c’è dietro a questo evento. Inizierete quindi con il povero Albe solo e senza un equipaggiamento degno di tale nome, iniziando a raccogliere a destra e manca qualsiasi oggetto possa tornarvi utile. Il primo impatto con il gioco è quantomeno di smarrimento e la sensazione di insicurezza ve la potreste portare avanti per tutta la durata dell’avventura. Questo perché nulla in Elex è segnato dal destino. Tutto può cambiare e ogni scelta che prenderete potrà modificare il corso della vostra avventura. Anche i primi incontri con i personaggi vi faranno sorgere dubbi e chiedervi: “quella risposta era la migliore che potevo dare?” Le scelte di dialogo influiranno infatti sull’andamento della vostra partita e gli NPC si ricorderanno di ciò che gli avrete detto.

Il contrasto passato-futuro in questo villaggio attraversato da un uomo in Jetpack.

Ma quindi, come ci si muove in Elex? Come abbiamo detto in partenza, il gioco in questione è un GDR open world e rispetta tutti i canoni del genere. Nel mondo di Magalan avrete veramente la sensazione e la possibilità di esplorare un mondo vastissimo, fatto di ambientazioni estremamente differenti l’una dall’altra, date dal background diverso delle varie fazioni. Passerete dai villaggi in stile medievale dei Berserker, alle strutture modello sci-fi dei Chierici, passando per strade in rovina da post apocalisse zombie. Data poi la presenza del jetpack fin dall’inizio, troverete spesso uno sviluppo verticale a livello di design. In questo mondo così differenziato, troverete oggetti e armamentario da raccogliere, mostri da sfidare e missioni da compiere. A fronte della quest principale, ci saranno infatti innumerevoli missioni secondarie che vi verranno assegnate dai cittadini dei vari territori. Il tutto (assieme alla scelta dei 4 diversi livelli di difficoltà) andranno ad aumentare le decine e decine di ore che il gioco ha da offrirvi. Missioni che si differenziano si, ma che come spesso accade in questi giochi, tendono ad allontanare l’occhio dalla storia principale.

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I combattimenti contro i nemici più grandi vi daranno delle belle soddisfazioni.

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L’approccio al combattimento non risulta immediatissimo. Abbiamo testato il tutto con tastiera e mouse. Una barra sull’interfaccia vi permette di mettere 10 tra armi e oggetti del vostro equipaggiamento per una selezione veloce. Con il tasto centrale del mouse sfodererete l’arma e con il destro attaccherete, con E poi potrete concatenare una combo per un attacco più potente. Con Q potrete invece eseguire un attacco speciale. Fondamentale è la barra della stamina: troppi attacchi in fila ne faranno diminuire il valore non permettendovi più di attaccare, obbligandovi a rifiatare; quindi è importante sempre dargli un occhio. Ci prenderete sicuramente la mano, ma a primo impatto il tutto risulta un poco macchinoso. I combattimenti contro i nemici più grandi vi daranno però delle belle soddisfazioni e l’approccio verticale dato dal jetpack crea un pizzico di tatticismo in più. Oltretutto l’armamentario disponibile, visto l’ambiente di gioco, è estremamente variegato e va dall’arco e freccia, alle granate, passando per spade e fucili a pompa. Ogni volta che aumenterete di livello sbloccherete dei punti attributo per migliorare le caratteristiche principali di Jax, che sono: forza, costituzione, destrezza, intelligenza e astuzia. Tali caratteristiche serviranno poi per sbloccare (insieme a soldi, oggetti e punti attributo), le tante abilità presenti: dalla maggiore resistenza alle radiazioni, al miglioramento delle armi dalla distanza, passando per il crafting, fino alle abilità uniche date dalle diverse fazioni. Avrete possibilità di ramificare il personaggio in tanti modi diversi, costruendogli anche il carattere a seconda delle scelte buone o meno buone che prenderete.

In Elex ci sono tanti mostri e tanti modi diversi di sconfiggerli.

A livello visivo, il titolo non grida al miracolo, ma fa il suo lavoro, per quanto risulti un po’ indietro con i tempi. Le animazioni, specialmente nei combattimenti, risultano alquanto legnose. La nostra prova non è stata fatta su un PC di fascia alta e le impostazioni non erano settate al massimo, ma il tutto è risultato comunque gradevole e senza problemi di cali di frame; sicuramente chi è attrezzato meglio in tal senso, potrà godersi un mondo decisamente migliore. Alcuni paesaggi poi risultano veramente d’impatto. Per quanto riguarda l’audio, ci sono sicuramente delle tracce degne di nota, soprattutto il tema principale nel mondo di gioco, con gli archi in sottofondo e un piano tanto minimale quanto intenso. La voce del protagonista ci è sembrata forse troppo bassa e calda per il tipo di personaggio che è Jax a livello estetico.

In conclusione, Elex è un buon gioco di ruolo, che fa dell’esplorazione il suo punto di forza. I diversi stili in cui è composto il mondo di Magalan potrebbero risultare come un pugno in un occhio per i puristi, ma costituiscono un’idea affascinante non troppo esplorata precedentemente. Si sente forte il peso delle scelte di dialogo e delle proprie azioni e lo sviluppo del protagonista Jax è ben elaborato. I combattimenti non immediati e un impianto grafico non troppo al passo con i tempi, non penalizzano in modo troppo pesante il titolo di Piranha Bytes, che potrebbe rivelarsi una gradita sorpresa per gli amanti del genere.

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