Recensione Agents of Mayhem

La serie di Saints Row da qualche anno ormai aveva preso una piega che potremmo definire un mix di demenzialità e genialità, allontanandosi dal filone “GTA Style” (dove evidentemente avevano capito di non poter competere) e virare verso qualcosa di alternativo e divertente. La scelta si è rivelata giusta e sempre più persone hanno apprezzato lo stile volutamente esagerato e grottesco degli ultimi capitoli, ma ora che la storia dei Saints si è conclusa è arrivato il momento di passare il testimone. Ecco quindi nascere Agents of Mayhem, titolo che condivide l’universo narrativo di Saints Row ma ci mette nei panni di agenti speciali con il compito di salvare il mondo da uno scienziato pazzo… facendo ovviamente più casino possibile. Dopo aver portato più caos e distruzione di quelli che dovevano essere i cattivi siamo pronti a parlarvi nel dettaglio della nuova IP di Volition.

Come dicevamo Agents of Mayhem condivide l’universo narrativo di Saints Row e oltre a diverse citazioni, sono presenti anche alcuni personaggi già noti come Persephone Brimstone, affascinante donna già vista nell’ultimo capitolo e che qui vediamo come fondatrice e direttrice dei Mayhem, un’organizzazione in continua lotta contro i malvagi LEGION. Questi sono guidati dal perfido dottor Babylon, uno scienziato dall’ego smisurato intenzionato a sottomettere l’umanità. Come ogni cattivo che si rispetti, Babylon vanta una nutrita schiera di scagnozzi e sottoposti più o meno carismatici, ma anche i Mayhem possono contare su diversi agenti speciali più o meno carismatici. In totale sono disponibili 12 agenti ognuno con una propria storia e motivazione per cui combattono, con tanto di relative missioni personali per imparare a conoscerli meglio. All’inizio dell’avventura tuttavia ne sono disponibili solo 3, ovvero Hollywood, Fortune e Hardtack. Come potete aver intuito già dall’incipit narrativo Agents of Mayhem è volutamente la fiera degli stereotipi e anche i suoi protagonisti non sono da meno.

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Ogni agente ha stile di combattimento, statistiche ed abilità uniche e utili in diverse situazioni

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Hollywood infatti è un’ex star del cinema vanitosa e piena di sé, e questo si riflette anche sul suo stile di combattimento: armato di fucile mitragliatore, il nostro eroe ama fare battute e vantarsi del suo essere americano e cosa amano di più gli americani nei film? Le esplosioni ovviamente, ed ecco che Hollywood può sparare granate esplosive dal petto e, una volta caricato un’apposito indicatore, scatenare la sua furia mettendosi degli occhiali da sole e generando esplosioni intorno a lui che distruggono chiunque si trovi nelle sue vicinanze. Hardtack è il classico uomo di colore gigantesco con una passione per i fucili a pompa, e la sua alta resistenza lo rende un’ottimo tank in grado di resistere contro i colpi dei nemici. Lui è armato anche di un particolare arpione con cui può infilzare e teletrasportare i nemici davanti a lui, così che anche chi non è nel raggio del suo fucile a pompa non ha via di scampo, mentre la sua abilità gli permette di lanciare mine esplosive a ripetizione. Fortune infine è un’ispanica agile e dotata di due pistole gemelle dall’alto rateo di fuoco, e la sua abilità le fa evocare un drone che spara automaticamente a tutto quello che si muove.

Gli agenti sono in grado di spostarsi agilmente per la città sia a piedi che con i mezzi

Questi sono solo i primi agenti con cui faremo conoscenza, mentre i restanti 9 andranno sbloccati con specifiche missioni. Ogni agente ha stile di combattimento, statistiche ed abilità uniche e utili in diverse situazioni e all’inizio di ogni missione dovremo scegliere solo 3 agenti da portare con noi. In qualunque momento è possibile passare da uno all’altro tramite le frecce direzionali, per cui scegliere il team giusto in base alla situazione è fondamentale per sopravvivere. Accumulando esperienza inoltre si possono potenziare le statistiche e modificare le varie abilità, ad esempio Hollywood può ottenere un bonus alla velocità di movimento se spara in continuazione, oppure aggiungere ancora più esplosioni durante la sua abilità… in fondo le esplosioni non sono mai abbastanza. A questo si aggiungono anche i Progetti Gremilin e Progetti Legion, ovvero armi e potenziamenti ottenibili con i relativi progetti e materiali che aggiungo ulteriori mezzi di distruzione piuttosto fuori di testa, come ad esempio uno spara palle da bowling gigantesco.

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Agents of Mayhem vuole essere un ritorno al puro gameplay e divertimento, ma alcuni elementi purtroppo hanno minato l’esperienza.

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Gli sviluppatori hanno scelto per Agents of Mayhem una direzione più orientata verso lo sparatutto “hero-based” in terza persona rispetto all’open world e la futuristica versione di Seoul, che ospita le nostre missioni, si è rivelata infatti un mero hub piuttosto vuoto e dalle dimensioni non esagerate. Dimenticate quindi l’esplorazione della città alla ricerca di segreti o attività di ogni tipo, potreste rimanere delusi. Certo, sono presenti missioni secondarie come corse sui tetti, corse in macchina e si può bighellonare in libertà, ma se dovessimo fare un confronto con altri open world, Agents of Mayhem ne uscire sconfitto malamente sotto tutti i fronti. Il fulcro dell’esperienza del titolo è lo svolgimento delle missioni principali (una cinquantina) e secondarie, potenziare e personalizzare i propri agenti preferiti e massacrare quanti più LEGION possibile nei modi più disparati, senza stare troppo a pensare a trame intricate e altra roba. Agents of Mayhem vuole quindi essere un ritorno al puro gameplay e divertimento, ma alcuni elementi purtroppo hanno minato l’esperienza.

Le hitbox sono piuttosto generose e anche un’arma, in teoria difficile come l’arco, ci permette invece di colpire con facilità la testa dei malcapitati LEGION.

In primis, la varietà delle ambientazioni non è certo un punto forte del gioco, specialmente le basi LEGION da conquistare presentano tutte un design fin troppo simile tra loro (a volte proprio uguale) e portano presto alla noia, e anche la varietà di nemici non brilla particolarmente. La qualità viene sostituita dalla quantità, anche se la situazione migliora negli scontri contro i boss. Debole anche il comparto tecnico e nonostante lo stile cartoon tenti di mascherarlo, è evidente come il gioco non sia certo un gioiello di tecnologia con modelli poligonali piuttosto basilari, ambienti non dettagliatissimi ed un frame rate piuttosto incerto in alcune situazioni.

In conclusione, Agents of Mayhem è un titolo che punta tutto sull’azione immediata e il divertimento e ci riesce anche in maniera piuttosto buona. I 12 agenti protagonisti sono delle divertenti caricature stereotipate in grado di strappare più di un sorriso, i quali offrono diversi stili di gioco che rendono ogni missione unica. La trama è volutamente demenziale e leggera e le ore trascorrono piacevoli tra un’esplosione e l’altra. Peccato solo per alcuni difetti che minano l’esperienza ed un comparto tecnico non eccelso, ma se siete in cerca di un titolo con cui passare qualche momento di svago spegnendo il cervello, Agents of Mayhem potrebbe fare al caso vostro.