Nintendo e i video di Youtube non hanno una grande tradizione di buoni rapporti, anzi la situazione è sempre stata piuttosto tesa. Come egregiamente espresso da Davide il recente Nintendo Creators Program, benché porti la questione copyright dal totale controllo sulla percentuale di revenue da parte di Nintendo a una percentuale più bassa su singolo video, non è affatto esente da difetti nelle sue premesse.
Stanno però emergendo una serie di problematiche relative all’upload dei video Youtube, poiché Nintendo, da contratto, si riserva di far attendere fino a 72 ore per il via libera del video dopo i controlli sui contenuti, ma è stato riscontrato un rallentamento generale dell’attesa per l’upload fino ad una settimana. La casa di Kyoto ha per ora rilasciato questa dichiarazione per scusarsi dell’accaduto:
Per via dell’entusiasmo per il programma, stiamo ricevendo un maggior numero di richieste di registrazione canali e video rispetto alle previsioni. La conferma delle richieste sta richiedendo più tempo di quanto ci aspettassimo. Apprezziamo la vostra pazienza mentre lavoriamo per approvare le richieste nel più breve tempo possibile.
Inoltre se nel canale Youtube sono presenti video di giochi non citati nella lista di giochi fornita da Nintendo, si hanno due settimane di tempo per cancellare il relativo video, limitando di conseguenza in maniera pesantissima i contenuti di ogni singolo video/canale registrato al programma Youtube. Qualora il video non venisse rimosso il canale non sarà inserito nel programma, pur avendo la possibilità di fare nuovamente domanda.
Questo dunque si somma alle già enormi problematiche di un programma che ha fatto storcere il naso a moltissime personalità del mondo di Youtube, che fa della velocità e dell’immediatezza dei contenuti uno dei suoi punti di forza e dunque un giorno in più di attesa può fare la differenza. Sembra dunque che Nintendo abbia provato a trovare il bandolo della matassa sul copyright ma si stia ingarbugliando da sola, dimostrando una presa di posizione per principio, piuttosto che di rivendicazione monetaria.
Speriamo dunque che alla fine la battaglia tra Nintendo e i video di Youtube si concluda con un sofferto benestare che la concorrenza sta già applicando da tempo.