La Corea del Sud scoraggia i videogiocatori più accaniti

La maggior parte dei videogiochi online, in particolare gli MMORPG, nascono in Sud-Corea, paese che conta, infatti, un forte numero di videogiocatori. Sin dalla crisi degli anni 90′ la Corea del Sud ha investito moltissimo nelle telecomunicazioni, creando successivamente la Korean e-Sport Association che ha reso il fenomeno dell’eSport perfino più popolare del calcio.

Nell’ultimo periodo però il Ministro della Salute coreano ha promosso una campagna con l’intento di ridurre la dipendenza che riguarda il 12% circa dei ragazzi, compresi tra i 10 e i 19 anni. Tra le proposte ci sono quelle di ridurre le pubblicità ai videogiochi, di imporre una tassa dell’1% sui fondi dell’industria videoludica Coreana e investire il ricavato per aiutare le persone affette da tali dipendenze.

Vi proponiamo inoltre il video di una pubblicità mandata in onda nella Corea Del sud con l’intento di sensibilizzare su questo argomento:

https://www.youtube.com/watch?v=Ypy7-2h-2eA

Inutile dire che le principali industrie videoludiche si siano ribellate a tali provvedimenti, spingendo la Korea Internet & Digital Entertaiment Association  a creare una petizione di firme a tal proposito. Non dimentichiamoci che la Corea del Sud ha anche ospitato la prima edizione della World Cyber Games, le olimpiadi dei videogiochi.

Non si può negare che fare attività fisica, come GEC ci consiglia, o semplicemente distaccarsi dal gioco è essenziale e un controllo ben ponderato soprattutto sulla fascia di giocatori più giovane è senza dubbio raccomandata. Abbiamo assistito a casi di violenza o morte che sono tristemente capitati in alcuni paesi del Sud-ESt Asiatico per colpa di un troppo attaccamento al morboso utilizzo di un videogioco, ma non dobbiamo dimenticarci che esistono eccezioni in qualsiasi regola o sistema esistente e per questo non possiamo fare di tutta un’erba un fascio.

South Korea Game Addiction

Secondo diversi studi effettuati negli ultimi anni, infatti, è dimostrato come giocare ad alcuni videogiochi, come ad esempio gli sparatutto, migliorino la reattività dei giocatori e i loro riflessi, nonché la loro capacità di relazionarsi con gli altri se parliamo di gaming online, senza parlare della carica emotiva che molti titoli hanno, imprimendo nella mente di chi gioca un forte ricordo. Siamo tutti videogiocatori: nessuno di noi vorrebbe che il nome del videogioco si infangasse più di quanto già non sia ingiustamente accaduto, spesso in modo superficiale e condito da una buona dose di ignoranza.

Per non parlare degli introiti in ambito economico che i videogame portano con sé, spesso diventando la principale fonte di ricchezza per un paese come la Corea del Sud: che i videogiochi cambino la vita di noi videogiocatori è ormai assodato, ma tanto più in meglio che in peggio, a differenza dell’opinione comune.