Kalimba: la recensione di VMAG

Si dirà che giochi come Kalimba vanno e vengono come il vento senza che il mondo manco si accorga della loro uscita. Per i più, l’ultimo puzzle platform di Press Play non è in fondo altro che l’ennesimo filler con cui rimpinguare l’offerta del Marketplace in vista del Natale e non certo un’eventuale opportunità per confrontarsi con qualcosa di diverso. Per questi motivi, molti finiranno probabilmente per snobbarlo a priori e io continuerò tristemente a chiedermi che senso abbia lamentarsi della banalità dei format più gettonati quando non si è disposti a concedere neanche il beneficio del dubbio a una proposta alternativa.

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Nella speranza che, un giorno non lontano, anche l’utenza media potrà avvertire la sana esigenza di spingersi oltre le apparenze, non posso far altro che segnalare la validità di questa proposta.

Caratterizzato da un look tanto vivace quanto stilizzato e da un tappeto sonoro decisamente adatto al contesto, il gioco vive essenzialmente dei curiosi equilibri di un mondo di gioco spaccato in due metà speculari, l’una caratterizzata dalla luce, l’altra dall’oscurità: per riunire le due sezioni del creato sotto il segno del sole, il grazioso totem che vi troverete a controllare sarà in tal senso chiamato a cooperare con il suo notturno alter ego inter-dimensionale al fine di modificare la struttura dei fondali e aggirare ogni sorta di ostacolo annesso.

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Piuttosto gradevole in singolo, ben più intrigante nella cooperativa modalità 2 giocatori in locale Kalimba trova i suoi ovvi punti di forza nel brioso level design proposto e nella reattività del sistema di controllo, piuttosto che nella mera possanza del suo impianto tecnico. Benché meno spettacolare di altri titoli di genere, esso vanta comunque la capacità di sorprendere e divertire il proprio pubblico. E in un mercato che ti chiede 70 euro per offrirti annacquati remix di prodotti usciti diversi anni orsono, pagarne soltanto 10 godere dell’offerta è quel che si dice davvero un affare.

Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.