All’ombra di un capitolo (quello del principino dei cristalli) che potrebbe cambiare e rinnovare radicalmente un brand, o segnarne la fine, il remake in HD per console di nuova generazione di Final Fantasy Type-0 si fa strada di fiera in fiera, passo dopo passo verso l’ormai imminente uscita.
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Il mondo di Oriens riesce a far parlare di sé nonostante i 4 anni d’età
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Capitolo controverso dell’ormai pluriennale saga approdato esclusivamente nelle terre del Sol Levante nel lontano 2011, largamente atteso (a seguito delle complicate gestazioni iniziali) fin dal suo annuncio sotto il nome di Final Fantasy Agito XIII, si appresta ad arrivare per la prima volta in occidente in una veste grafica completamente rinnovata.
Per alcuni fanalino di coda e mera fase di passaggio tra la discutibile trilogia di Lightning e l’imponente episodio di Noctis, per altri valida alternativa ai capitoli principali della saga, il mondo di Oriens riesce a far parlare di sé nonostante i 4 anni d’età, grazie ai temi maturi (il titolo potrebbe portare con se l’onere di essere il primo esponente della saga ad ottenere un rating M) e alla stratificazione storica non indifferente. E lo fa egregiamente sotto i riflettori di Tokyo in occasione del Jump Festa, accompagnato dall’eccellente esordio della sua controparte free-to-play Final Fantasy Agito, in grado di toccare il milione di download in terra natia.
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Il trailer mostra abilmente il restyling grafico a cui è stato sottoposto il titolo, seppur non lasciando liberi da alcuni dubbi sulla scelta di trasporre su console casalinghe di ultima generazione un capitolo pensato inizialmente per dispositivi mobili. Le potenzialità narrative restano tutt’ora intatte e non ci si può che chiedere se verranno sapientemente affiancate da una veste grafica e una struttura di gioco insofferente agli anni o, inevitabilmente, ancorata al passato.
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È dunque una scommessa, quella di Square Enix
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È dunque una scommessa, quella di Square Enix, ampiamente preservata dall’esclusività occidentale del titolo e dall’invitante demo ad esso allegata, che rischia però di sortire l’effetto opposto, illuminando un titolo dalla ricezione forse troppo opaca che dovrebbe essere la portata principale e che potrebbe invece ritrovarsi ad essere semplice contorno di un ben più appetitoso piatto.
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