L’Italia e Internet: un (lento) rapporto che ci fa sfigurare di fronte all’Europa

Niente da fare, ogni anno la solita solfa: l’italia non ce la fa e viene ingloriosamente bocciata in materia di servizi Internet e infrastrutture di rete. Il docente responsabile dell’impetuoso giudizio è Akamai, azienda leader nel campo delle reti telematiche, che nel suo ultimo rapporto in merito alle condizioni Internet nel mondo colloca l’Italia nelle ultime posizioni dell’area Emea (‘Unione Europea, Sud Africa, Turchia ed Emirati Arabi Uniti):  per velocità media di connessione 23esimo posto su 25 paesi e penultimo gradino per picco medio di velocità. Il nostro stivale corre quindi molto lento, vero e proprio fanalino di coda dell’Europa insieme a paesi quali Grecia e Turchia, in virtù di una velocità media stimata  di 5,5 Mbps.

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Senza andare ad infierire contro la situazione italiana confrontando il nostro paese anche con contendenti di altri continenti (spoiler: occupiamo la posizione 48 al mondo), rimanendo in Europa troviamo la costante diffusione delle connessioni ultra veloci e di quelle su cavo coassiale (tecnologia assente da noi), fattore che sta incentivando la creazione tra un divario tra l’Italia e i suoi vicini europei. Menzione d’onore va alla Svizzera, orgoglio del continente in qualità di connessioni di rete grazie  ai suoi 14,5 Mbps di media, un risultato comunque irrisorio a confronto dei 25,3 Mbps della Corea del Sud e degli 84,6 Mbps di Hong Kong.

Nonostante quanto detto sino ad ora non lasci presagire nulla di buono, noi italiani abbiamo in realtà motivo di essere  (moderatamente) ottimisti.

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Stando ai dati raccolti e che si riferiscono al terzo trimestre del 2014, la velocità media di connessione è comunque in aumento, così come la popolazione nazionale e mondiale che accede alla rete, in crescita del 3,9% in totale rispetto all’anno precedente. La lenta tartaruga italiana si sta quindi allenando e facendo progressi, sforzandosi di diffondere connessioni che possano garantire una velocità di rete superiore ai 15 Mbps, un traguardo utopistico, per ora e raggiunto solo da uno sparuto 2,1% di utenti. Nella maggior parte dei casi, invece, la velocità toccata è superiore ai 4Mbps al 60%, mentre solo il 5,3% naviga a più di 10 Mbps. Cifre basse, primati non propriamente onorevoli, ma ciò non dovrebbe stupire troppo negativamente considerando come possiamo consideraci in uno stato di miglioramento. Lento, molto lento, talmente lento da eguagliare la velocità delle nostre connessioni, ma comunque costante.

In campo di telefonia e devices portatili, sorprendentemente le reti lo sono davvero, mobili, scampando dal rischio di divenire “immobili”. Eccelliamo per numero di utenti e per la diffusione del servizio. in virtù di velocità conformi agli altri Paesi europei: 4.8 Mbps di media, con un 52% degli utilizzatori in grado di superare la soglia dei 4 Mbps.

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Insomma, alla fine lo scolaro “Italia” fa sempre la sua solita figura al momento di dare i voti: è uno studente che risulta sempre insufficiente. Ogni anno si applica costantemente di più ma con sforzi minimi e che lo fanno sfigurare dinnanzi a tutta la classe. Tranne in fatto di connessione mobile in cui ci siamo recentemente adeguati agli standard europei.

Sarà che nessuno vuole perdersi gli ultimi risultati delle partite, lo streaming dei contenuti video o la possibilità di rispondere alle sfide su Quiz Duello, ma a quanto pare i nostri cellulari viaggeranno veloci e il lag su console continuerà invece a rimanere una bestia nera.

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