Recensione The Elder Scrolls Online: Morrowind

Nonostante il titolo di Bethesda e Zenimax uscito nel 2014 non sia stato apprezzato dal pubblico, la software house non ha mai smesso di credere nel futuro della serie. Infatti, dopo aver proposto una nuova versione di The Elder Scrolls Online, che non necessitava un abbonamento mensile, ha deciso di espandere il gioco già esistente con la pubblicazione dell’espansione The Elder Scrolls Online: Morrowind, riportandoci tutti in un mondo già conosciuto. Per chi non lo conoscesse, Morrowind è il terzo capitolo della saga e la prima versione uscì nel 2002 per il PC e per la prima Xbox. Nessuno degli appassionati della serie può aver dimenticato l’indimenticabile storia di quest’opera, ma gli eventi narrati nel nuovo DLC sono ambientati in un periodo completamente diverso da quello del titolo originale.

 

 

Il DLC conduce i giocatori in una nuova campagna basata su una storia completamente differente rispetto a quella di Morrowind. Questa scelta permette a chiunque di avvicinarsi al gioco e non è prevista alcuna conoscenza delle vecchie storie. La trama comincia centinaia di anni prima rispetto ai fatti avvenuti in The Elder Scrolls III. Dopo aver creato il nostro personaggio, con una possibilità di scelta non indifferente, ci ritroviamo su una nave, ma il viaggio viene interrotto da un brusco attacco e dopo aver perso i sensi ci svegliamo, prigionieri degli schiavisti, su di un’isola. Appena apriamo gli occhi facciamo la conoscenza di Naryu Virian, un’elfa scura che in cambio del nostro aiuto ci indicherà la via di fuga verso il porto di Seyda Neen. Una volta scesi avremo completa libertà di movimento ed esplorazione dell’isola di Vvandenfell, ma l’obiettivo primario è quello di scoprire cosa si cela dietro la perdita dei poteri di Lord Vivic, il leggendario guerriero e protettore della zona.

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Si visiteranno distese aride, foreste lussureggianti, aree fertili, le immancabili zone di cenere e le vulcaniche Ashlands.

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Il gameplay è ben strutturato e il giocatore ha completa libertà di movimento all’interno della mappa ed ha la possibilità di interagire con ogni elemento accanto a se, proprio come succedeva nei vecchi capitoli, come Skyrim. La vastità delle zone esplorabili è incredibile e l’isola di Vvandenfell è solo una delle tantissime aree esplorabili, in quanto si va ad un unire con quelle già esistenti all’interno del primo capitolo. Si visiteranno distese aride, foreste lussureggianti, aree fertili, le immancabili zone di cenere e le vulcaniche Ashlands. Città e strutture sono in costruzione e l’esempio più lampante è proprio quella di Vivec, completamente diversa, e caratterizzata dalla presenza di cantieri ed impalcature. Non affronteremo situazioni già vissute nel gioco single player, ma incontreremo personaggi familiari e rivedremo i calamari fluttuanti e i funghi giganti.

L’occhio vuole la sua parte, e Morrowind gliela da.
La personalizzazione del personaggio è completamente libera, a partire da razza e classe fino ad ogni singolo dettaglio del corpo. Una delle innovazioni prevede l’aggiunta di una nuova classe nel menù per la creazione. Si tratta del Warden ed è una specie di druido che domina la magia della natura. Il suo albero delle abilità di classe comprende tre rami : Animal Companions, Green Balance e Winter Embrace, ognuno con al suo interno diversi poteri da sbloccare, acquistare e potenziare con i consueti Skill Point che si ottengono salendo di livello. Quest’ultimo è un ottimo difensore, ma è anche in grado di evocare potenti animali, tra cui un orso che attaccherà senza pensarci i suoi nemici. Per quanto riguarda le altre classi giocabili, non sono state apportate ulteriori modifiche.

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I giocatori non saranno mai soli, poiché è possibile interagire con gli avatar di altre persone per affrontare missioni e dungeon in gruppo.

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I giocatori non saranno mai soli, poiché, come in ogni MMO che si rispetti, è possibile interagire con gli avatar di altre persone per affrontare missioni e dungeon in gruppo. Novità invece in campo PVP con l’introduzione di un’inedita modalità denominata Battlegrounds, che accompagna le ormai note Alliance War. Battaglie più veloci, rapide e meno caotiche rispetto a quelle presenti nella nota zona di Cyrodiil, che ne introducono altre molto distanti dal genere di The Elder Scrolls Online, ma vicine ai classici sparatutto: una specie di Cattura la Bandiera, Dominio e di Deathmach a Squadre. Gli scontri sono basati su una struttura a 12 giocatori (4vs4vs4) e le partite sono molto brevi, circa 10 minuti in mappe piccole.

Pronti ad immergervi in questa vecchia, ma rinnovata avventura?

A livello tecnico, il titolo non presenta enormi differenze rispetto al capitolo originale e le animazioni rimangono ancora il punto debole della serie. Per quanto riguarda i caricamenti il gioco è stato senza dubbio migliorato e non è più necessario aspettare i soliti minuti di attesa tra uno scenario e l’altro. Purtroppo, una pecca rimane l’assenza della traduzione in italiano e la conoscenza dell’inglese è fondamentale per poter progredire nella storia e per la comprensione dei testi. A contrastare questo, abbiamo la possibilità di scaricare in una volta sola sia il DLC che il gioco base grazie all’abbonamento ESO Plus. In questo modo i nuovi utenti potranno iniziare da capo, mentre per i veterani sarà possibile dedicarsi alla nuova espansione con l’avatar costruito precedentemente.

In generale possiamo dire che The Elder Scroll Online: Morrowind è sicuramente un gioco che merita, non solo dal punto di vista tecnico e di gameplay, ma anche per i valori sentimentali dovuti alle esperienze già vissute con The Elder Scroll III nel lontano 2002. Quindi a tutti gli appassionati della saga di Bethesda consigliamo di immergersi di nuovo nella serie con questo capitolo, mentre se siete amanti del fantasy e non lo avete mai provato, allora non lasciatevi sfuggire questa occasione. Il titolo è disponibile su PlayStation 4, Xbox One, PC e Mac. 

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