Far Cry 5: Ubisoft giustifica la scelta del setting

Nella giornata di ieri è stato rilasciato il primo trailer del prossimo capitolo della saga di Far Cry, Far Cry 5, nel quale possiamo gettare un primo sguardo a quel che sarà il gioco e a cosa ci aspetterà. Il titolo sarà ambientato nello stato del Montana e il nostro compito sarà quello di fronteggiare una setta religiosa intenta a lavorare ad un progetto segreto chiamato Even’s Gate; il tutto prenderà luogo nell’epoca moderna. Il tema religioso, congiunto al setting e alle caratteristiche del villain del gioco, rapportati ai cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi nel continente americano, e nello specifico il clima politico presente nel Paese, hanno sollevato un polverone di polemiche da parte del pubblico, e Ubisoft non si tira indietro nel rispondere e replicare con una corretta e fondata giustificazione. Ad esprimersi è stato in particolare il direttore creativo e produttorre esecutivo Dan Hay, del quale vi riportiamo le esatte parole:

La semplice verità è che non sapevamo cosa sarebbe succeso in America mentre abbiamo iniziato a sviluppare il gioco. Abbiamo avuto l’idea di quest’uomo convinto che la fine del mondo fosse vicina, e mi ricordo perfettamente il momento dell’ispirazione. Mi trovavo a Toronto e vidi questo ragazzo con un sandwich board che recitava qualcosa come “La Fine è Vicina”. Mi ricordo che lo vidi, e per la prima volta pensai che magari lui sa qualcosa che noi non sappiamo

Pertanto possiamo affermare che di certo la holding non aveva nessuna intenzione di far alcun riferimento agli avvenimenti che da qualche mese a questa parte stanno scuotendo l’America: il gioco è infatti volto esclusivamente a donare all’utente un’esperienza di gioco unica, frutto della sola fantasia degli sviluppatori. Vi ricordiamo che la data di rilascio del titolo è prevista per il 27 Febbraio 2018, per Pc, PlayStation 4 e Xbox One.

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