L’industria videoludica è ormai piena di titoli sparattutto, alcuni sono brand affermati, taluni capolavori ed altri ancora solamente miraggi di prodotti non molto ben riusciti. Quest’ultima affermazione è forse riassuntiva per il nuovo videogame di CI Games: Sniper Ghost Warrior 3, del quale, come avete potuto leggere in calce all’articolo, andremo a parlare e spiegare cosa ci ha colpito e cosa no. Non ci rimane che augurarvi una buona lettura.
Come forse potreste aver capito, il titolo di City Interactive non ci ha lasciato piacevolmente sorpresi o gioiosamente fieri di giocarlo, ma anzi ci ha fatto discutere un bel po’. Come ogni recensione che si rispetti, leggerete dall’accensione della console fino alle piccolezze che siamo riusciti a cogliere durante questa nostra prova. Ritrovatoci nel menù di Start, previo logo di CI Games, possiamo notare come esso sia stato diviso in modo semplicistico, ma pur sempre ottimale. Abbiamo infatti la modalità campagna, dove appunto vestiremo i panni di Jonathan North, ed infine le classiche opzioni, dove sarà possibile settare al meglio il tutto.
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La canzone all’interno di tale menù, quasi come una marcetta, è sicuramente adatta a ciò che è il titolo.
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La canzone all’interno di tale menù, quasi come una marcetta, è sicuramente adatta a ciò che è il titolo, ma andiamo a parlarne più nello specifico: è ambientato durante i nostri tempi, con eventi che si svolgono nell’Europa dell’Est. Il protagonista è ovviamente un tiratore scelto, spesso chiamato durante la storia Jon North, che si ritrova intrappolato tra tre diverse fazioni in guerra all’interno del territorio. Esso è il continuum della saga dedicata solamente al posto del cecchino. Il tutto parte con una cinematica iniziale dove si vede il fratello adolescente di Jon, Robert North, provare a sparare a dei bersagli posti in mezzo ad una foresta. Dopo poco ci ritroviamo in elicottero con lo stesso parente, ma cresciuto e facente parte dei marine, come il nostro eroe.
Ma un ulteriore appunto dobbiamo farlo: prima di iniziare il viaggio che ci porterà in questo mondo totalmente esplorabile, è presente un caricamento con dei tempi veramente irrisori. Al giorno d’oggi, le opere videoludiche (o anche i più banali, permettendo il termine, videogames per mobile) hanno sviluppato una velocità nel download del mondo di gioco molto pronunciata, se non del tutto palese in tutti i videogiochi odierni. Averne uno che duri all’incirca 5/6 minuti, è veramente esilarante e, sottolineandolo, anche molto snervante. A farci compagnia c’è la colonna sonora del titolo, ma dopo un po’ inizia a pesare anche quella.
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Quello che si nota subito è la grafica, non totalmente eccellente per via di alcune texture non troppo definite, ma pur sempre gradevole alla vista.
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Dopo aver passato questo supplizio, si inizia, come detto in precedenza, la sofferta avventura. Quello che si nota subito è la grafica, non totalmente eccellente per via di alcune texture non troppo definite, ma pur sempre gradevole alla vista (realizzata tra l’altro con l’utilizzo del motore grafico CryEngine). Il tutorial che ci introduce è molto esaustivo, ci mostra tutto ciò che possiamo fare giocando Sniper Ghost Warrior 3. Ma appena l’opera ha un pregio, ecco palesarsi un altro difetto: la banalità (nonché piattezza) dei personaggi secondari e non. Complice anche una sceneggiatura degna di una classifica di serie B, i caratteri non risultano essere marcati a dovere: non lasciano un qualcosa nell’utente, o appassionato che dir si voglia.
Proprio così: i personaggi non lasciano un qualcosa dentro, quel qualcosa che rimane, il quale una volta portata a termine l’opera ti faccia ricordare di loro. Sicuramente un po’ della colpa la ha anche il doppiaggio, ottimamente integrato ma non degno di nota come in titoli quali The Last Of Us, o la saga Metal Gear. Ma se la colonna sonora è udibile al 100%, il rumore degli spari invece non lo è affatto. I colpi sparati risultano essere, almeno la maggior parte delle volte, come ovatti. Caratteristica molto carente quanto importante per uno sparattutto, il quale punta sull’immedesimazione totale della guerra, ergo delle armi. Come ogni prodotto della saga però, il sistema di mira del fucile da cecchino è ben caratterizzato, considerando anche che sono messe in gioco la distanza, il vento, la forza di gravità , fino ad arrivare al respiro di Jon.
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Sniper Ghost Warrior 3 è il primo capitolo della saga ad essere totalmente open world, novità assoluta per la casa di produzione.
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Nonostante ciò, il sistema di personalizzazione delle armi è molto ricco. Si passa dal più banale accessorio, fino alla creazione dei proiettili più utili per la missione in corso. Parlando di quest, possiamo dire che il prodotto sviluppato da CI Games è molto vario in quanto a mole di missioni presenti, ma un pelino ripetitivo per quel che riguarda la differenziazione di quest’ultime. Sniper Ghost Warrior 3 è il primo capitolo della saga ad essere totalmente open world, novità assoluta per la casa di produzione. Questo da anche modo di approcciare in base ai propri gusti gli obiettivi del gioco. Si potranno infatti portare a termine quest in modo stealth (nonostante la poca reattività dell’IA) o in modo totalmente casinista.
In questo mondo open world potremmo spostarci sia tramite teletrasporto rapido, ma anche salendo su un mezzo e viaggiare fino a destinazione. Solamente un appunto: la guida rasenta la barzelletta, anche se non è il fulcro del titolo, essendo uno sparatutto, è stata comunque integrata all’interno del gioco. Su questo lato, CI Games deve assolutamente migliorare, infatti pilotare una jeep risulterà essere molto noioso e quando si urterà qualcosa (perché accadrà ) il mezzo non subirà alcun danno, di conseguenza neanche le strutture o altro le quali sortiranno la botta. Cosa che fa invece piacere ricordare è la caratteristica dello sparo tramite il fucile da cecchino: prendendo un punto particolare del nemico, il proiettile attiverà come una mini cutscene che lo vede protagonista nel mentre viaggia contro la testa dell’avversario.
In conclusione: Sniper Ghost Warrior 3 è un titolo consigliato solamente agli appassionati della serie e a chi ama il ruolo del cecchino in guerra, anche se qui meno presente tale feature come negli altri capitoli della saga. Molte sono le mancanze importanti riscontrante, ma c’è anche una leggera percentuale di aspetti positivi, i quali non basteranno però a far sovrastare la moltitudine di tripla A dello stesso genere (basti guardare infatti Sniper Elite 4).