Recensione Syberia 3

Quanti di voi hanno vissute le avventure di Kate Walker nei primi anni 2000? Penso pochi, persino io ho perso i primi due capitoli di Syberia, salvo poi recuperarli in vista del terzo episodio. Quello che era un ben studiato punta a clicca in 2D è stato totalmente rivoltato: adesso potremo muovere l’avvocatessa come ci pare e piace (più o meno) grazie alla tastiera o al comodo pad, ma non finiscono qui le novità. Syberia 3 è a tutti gli effetti un’avventura grafica, anche se non è proprio moderna come ci si può aspettare, e dopo aver risolto molteplici enigmi, eccoci pronti a dirvi cosa ne pensiamo.

Il passaggio da punta e clicca 2D ad avventura grafica 3D è sicuramente la novità più corposa introdotta in Syberia 3. Il secondo genere ha “costretto” gli sviluppatori a dare a Kate l’abilità di spostarsi liberamente tra gli ambienti: qual è il problema? Che il sistema di movimento è ai limiti dell’osceno. Utilizzando mouse e tastiera sarà subito lampante che l’avvocatessa, più che una donna forte, è una maldestra ragazza, o almeno questo trapelerà dal suo moto. Pad alla mano, il disagio risulterà meno evidente, ma comunque arduo da sopportare per più di un’ora, facendo rimpiangere il vecchio sistema punta e clicca che nei primi anni 2000 ci aveva tanto colpito.

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Gli enigmi saranno molto semplici da risolvere.

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Se il sistema di movimento risulta legnoso, la colpa è anche della struttura degli ambienti. In primis, sono poveri di punti d’interazione, dunque, soprattutto per questo, gli enigmi saranno molto semplici da risolvere e, anche per i meno esperti del genere, basterà provare tutte le azioni possibili (non molte) per proseguire nel gioco in pochi minuti. Altro punto a sfavore è la gestione delle zone: se tra una fontana e una panchina c’è abbastanza spazio per passare, non è possibile che Kate si blocchi e debba tornare indietro per seguire il corridoio principale. Questo problema si ripresenterà in continuazione durante la nostra esperienza, facendoci imprecare più volte per la banalità della mancanza.

Avete idea di come riparare il pulsante?

Strano ma vero, la trama principale non è la cosa più importante, anche se stiamo trattando un’avventura grafica: come mai? Perché il livello non è paragonabile ai precedenti. Ripartendo dal finale del secondo capitolo, una quasi congelata Kate Walker viene salvata dalla tribù degli Youkol che, per evitare all’avvocatessa un destino crudele, la affida alle cure della Dottoressa Olga. Una volta recuperate le forze, scopriamo di essere rinchiusi in una sorta di ospedale e, dopo esser fuggiti, dovremo aiutare i nostri salvatori a completare il loro pellegrinaggio, nonostante qualcuno tenti di fermarci.

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Creare un personaggio troppo in linea con gli standard attuali, con il solo scopo di farlo apparire come un uomo spietato, non sempre ripaga.

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La mancanza di un vero antagonista ben caratterizzato si è fatta sentire: creare un personaggio troppo in linea con gli standard attuali, con il solo scopo di farlo apparire come un uomo spietato, non sempre ripaga. Mettiamoci anche che un colonnello e la sua armata stonano con l’ambiente circostante, ed ecco qua che ci chiediamo il perché di una scelta tanto infelice. Se non lo avete capito in queste righe, purtroppo le mancanze hanno abbassato notevolmente il livello della trama che, pur essendo comprensibile anche a chi non ha giocato i precedenti capitoli, risulta essere al di sotto delle aspettative dei fan di vecchia data, mentre per i neofiti la situazione è peggiore: vista l’insolita lunghezza della campagna, chi non è spinto dall’amore per la saga potrebbe abbandonare Kate Walker al suo destino.

Ritrovarsi soli in questo sotterraneo non è il massimo.

La cosa che mi ha lasciato più perplesso è sicuramente il peso grafico di Syberia 3: nonostante una GTX 970, alcuni cali di frame ci hanno fatto storcere il naso, e il livello di dettaglio non è nemmeno così elevato. Passando al doppiaggio, la lingua italiana è presente solamente tramite i sottotitoli, mentre, per quanto riguarda il parlato, ci siamo affidati all’inglese. Anche qui, il problema è evidente: il Lip Sync è totalmente assente e ciò, tra tutti i difetti, è probabilmente quello più palese. L’unica salvezza, dal punto di vista tecnico, è data dall’ottima colonna sonora, che però rimane un fiore nel deserto.

In conclusione, i fan hanno atteso Syberia 3 per anni, ma purtroppo non sono stati ripagati a dovere. Un gameplay legnoso, un comparto tecnico a dir poco carente e una trama che non lascia nulla rendono il titolo assolutamente da evitare per chi non ha già vissuto le vicende di Kate Walker e, per chi invece ha già completato i primi due capitoli, non è detto che l’opera targata Microids lasci qualcosa. Se state cercando un’avventura grafica degna di nota, è meglio guardare altrove.

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