Salve a tutti i visitatori di VMAG, ci siamo accorti che, nonostante abbiamo la copertura su tutto ciò che riguarda il mondo dei videogiochi, film, serie TV e tecnologie varie, ci mancava ancora una piccola fetta di sito. Ecco che oggi nasce VMANGA, rubrica mensile revisionata dal sottoscritto, che tratterà di recensioni sui manga sia capolavori che non (e magari in futuro anche fumetti occidentali). Ovviamente le opere saranno in primis scelte da me, ma comunque se mai ne vorrete qualcuna in particolare, accetterò le richieste di voi lettori. Come primo titolo, sia per far conoscere il nuovo ramo che iniziare col botto, ho deciso di portare Monster del maestro Naoki Urasawa. Non mi resta che augurarvi una buona lettura.

Ciò che andrò a redigere attraverso questo articolo, non è solo la recensione dell’opera in se per se, ma anche spiegare in che formati è possibile trovarla, quanto costa e come sono le pagine all’interno. Quindi, si andrà a leggere sia il lato più tecnico, ma anche quello più artistico e personale e, dopo aver fatto questo preambolo, direi di iniziare con la review vera e propria. Incominciamo col dire che Monster è stato pubblicato da Planet Manga tra il 2003 ed il 2005,  nel corso degli anni ne sono uscite due edizioni: la prima di queste è composta da 18 volumi, e la seconda, uscita dopo aver completato la stampa della precedente, essendo diventata introvabile è composta da 9 volumi (uno di essi equivale a due della vecchia edizione).

Il vero colpo di genio sta nel fatto che se si uniscono le copertine di ogni numero, si va a creare una specie di poster.

Come detto subito sopra, sono presenti al momento due edizioni della stessa opera, ma vi starete chiedendo il perché, è molto semplice: visto che la prima di esse è andata letteralmente a ruba, la Planet Manga decise di ristamparne un’altra migliore e più grande. Ovviamente, contenendo anche in un solo volume due di quella antecedente, il prezzo di copertina è più alto: difatti il costo della Perfect Edition (è questo il nome) è di €12,90 a manga. Il valore è elevato, ma per un titolo del genere è anche troppo poco! Spezzando una lancia a favore di tale versione, la rilegatura è realizzata egregiamente, le pagine non si piegano mai ed alcune di esse, all’interno, sono perfino a colori. Il vero colpo di genio sta nel fatto che se si uniscono le copertine di ogni numero, si va a creare una specie di poster.

Dopo aver parlato del lato più tecnico dell’opera, andiamo a visionare i disegni e la storia. Sono realizzati da uno degli autori che più mi piacciono ed anche il mio preferito: Naoki Urasawa. Esso è nato il 2 gennaio 1960 e sin da bambino dimostra di avere una passione per i manga. Difatti, nel 1982, poco prima di laurearsi, vince il concorso Shogakukan New Comic Artist. Quello che troverete nelle tavole del titolo in questione, sono schizzi perfetti in ogni minimo particolare: ogni personaggio ha i propri lineamenti, le proprie imperfezioni ed i suoi lati inconfondibili. Certamente non sono da meno le aree rappresentate, ogni sfondo (o panorama) sembra essere una foto presa dalla realtà. 

Però, come presto andremo a vedere, Monster va anche a spaziare nel genere del thriller/psicologico.

Andando più nello specifico, il manga è un seinen, termine giapponese che, associato a tali opere, indica un tipo di target catalogato per un pubblico maschile che va dalla maggiore età in su. Però, come presto andremo a vedere, Monster va anche a spaziare nel genere del thriller/psicologico. Eccoci, finalmente, alla trama del prodotto: tutto ruota attorno al neurochirurgo più bravo della Germania, un giapponese di nome Kenzo Tenma, il quale è assegnato alla clinica Eisler di Dusseldorf. Come ogni medico che si rispetti, il nostro protagonista vive dei suoi ideali, tra i quali prende posto quello di salvare vite umane. Quest’ultimo viene rispettato solo in parte, poiché il direttore della clinica, tale Heinemann, nonché padre della fidanzata di Kenzo, gli fa operare solamente coloro che possono portare in alto tale ospedale (gente importante insomma).

Secondo la sua fidanzata Eva e gli altri suoi colleghi medici, la vite delle persone non sono uguali e alcune vengono molto prima di altre. Il manga è anche molto crudo a livello emotivo, ci saranno parti in cui, per esempio, una donna preoccupata per suo marito si vede lasciarlo lì in disparte a morire, nel mentre viene sorpassata magari da un ministro. Ma Tenma non è d’accordo con tutto ciò. Infatti, giunti ad un certo punto dell’opera, arriverà in clinica un bambino che ha conficcato in testa un proiettile, quindi in fin di vita. Andando contro gli ideali dell’ospedale, Kenzo opera il bimbo e lo salva. Esso non è arrivato da solo, bensì con sua sorella gemella, la quale si trova in uno stato confusionale.

Il dottore decide di andare contro tutto e tutti, ma soprattutto contro i suoi stessi ideali, partendo alla ricerca di tale persona ed ucciderla.

Per eseguire quest’operazione, il sindaco della città muore e Kenzo viene abbassato di rango e lasciato dalla fidanzata. In tutto questo, i due gemelli dopo pochi giorni spariscono e, misteriosamente, il direttore ed alcuni colleghi di Tenma, tra cui quello che ha sottratto il posto al nostro chirurgo, muoiono tutti contemporaneamente. Passati ormai anni, il protagonista rincontra il bambino, il cui nome è Johan, scoprendo che in realtà a salvare dalla morte certa non fu un bambino ma un vero mostro (Monster, da qui il titolo). Dopo questa rivelazione, il dottore decide di andare contro tutto e tutti, ma soprattutto contro i suoi stessi ideali, partendo alla ricerca di tale persona ed ucciderla.

Tutto questo è solo l’incipit di un’opera colossale quale è Monster, sono sicuro che con questo piccolo assaggio, chi non ha letto tale titolo, andrà sicuramente a recuperalo. Nel manga di Urasawa, la caratterizzazione dei personaggi è portata ai massimi livelli, non lasciando nulla al caso. In questo prodotto, infatti, si trova tutta la prosa urasawaiana: trama complessa, sottotrame che coinvolgono ogni tipo di personaggio, momenti di suspance ed altri frenetici, senza mai tralasciare la psiche dei caratteri. Leggendo Monster rimarrete sicuramente attaccati ad ogni numero, per lo meno a me è successo così, e non vedrete mai l’ora di scoprire come andrà a finire, nonostante una volta concluso, abbiate un vuoto incolmabile dentro per la grande mole di emozioni che vi ha trasmesso tale prodotto. Io consiglio quest’ultimo a chi vuole approcciarsi al mondo dei fumetti giapponesi e a chi magari, leggendo solo quelli americani, vuole provare anche la parte orientale. Monster va a capire chi si è in realtà, tira fuori la parte animale all’interno di ogni persona: e voi siete sicuri di conoscervi al 100%? Vi siete mai chiesti chi siete veramente?