La maggior parte di noi ricorda chiaramente il fallimento che rappresentò il primo Nier, bocciato su tutti i fronti non soltanto dalla critica, la quale addirittura lo definì come un progetto facilmente dimenticabile, ma sopratutto dal grande pubblico, che non lo prese minimamente in considerazione nonostante la produzione degli elementi di valore li possedesse eccome. Esclusivamente un piccola nicchia di persone ne riuscì ad apprezzare le reali potenzialità, concentrata soprattutto nelle lande nipponiche, e, per questo, il progetto venne etichettato come un totale insuccesso. Proprio a causa di ciò, ci sorprese non poco la scelta di Square Enix di produrre un seguito, chiamato NieR: Automata, il quale, però, fin dalle prime battute catalizzò l’attenzione del pubblico grazie tanto ad un sistema di combattimento eccezionalmente vario e complesso, quanto all’incredibile vorticosità con cui la telecamera cambiava di posizione. Dopo una demo che ci aveva convinto totalmente sulla bontà e validità del progetto, finalmente abbiamo avuto l’opportunità di poter testare per giornate intere il nuovo pargolo di Yoko Taro, director del gioco, e il risultato è stato assolutamente inaspettato: difatti NieR: Automata è riuscito nell’arduo compito di oltrepassare a dismisura le nostre aspettative, ammaliandoci e seducendoci per tutta la sua durata. Siete curiosi di scoprire il risultato? Continuate a leggere.

NieR: Automata è ambientato in un futuro distopico molto lontano, addirittura oltre il 5000 d.c, dove l’umanità è stata attaccata da una razza aliena totalmente sconosciuta, la quale, attraverso l’utilizzo di armi biomeccaniche, è riuscita ad annichilire completamente il genere umano, obbligando i pochi superstiti a rifugiarsi sulla luna. Sul satellite naturale, i sopravvissuti, cooperando e sfruttando tutte le proprie energie, furono in grado di realizzare una sorta di stazione spaziale, nella quale tentare di riorganizzarsi per riprendersi il pianeta. È proprio da questo sforzo congiunto che nacque YoRHa, un’unità speciale di soli androidi costruiti appositamente dall’uomo per fronteggiare la minaccia aliena senza subire ulteriori perdite, concependo dei robot privi, almeno in apparenza, di sentimenti e dediti esclusivamente al compito designato per loro: riscattare l’onore dell’umanità. Di YoRHa farà, ovviamente, parte anche la protagonista del gioco, ovvero l’androide 2B, la quale, insieme al proprio fidato compagno 9S, tenterà di risolvere definitivamente la questione debellando gli invasori.

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La narrativa di NieR: Automata sarà di grandissimo livello, con personaggi, storie, colpi di scena e intrecci di trama davvero strepitosi, in grado di regalarvi emozioni uniche e indescrivibili.

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Possiamo assicurarvi, come avrete notato già dal piuttosto intricato plot, che la narrativa di NieR: Automata sarà di grandissimo livello, con personaggi, storie, colpi di scena e intrecci di trama davvero strepitosi, in grado di regalarvi emozioni uniche e indescrivibili; il tutto, poi, sarà perfettamente ospitato da un mondo di gioco assolutamente credibile nella sua dilaniata esistenza, con ambientazioni e paesaggi che vi mostreranno l’aspra realtà di città ormai in decadenza, lande desertificate e, sostanzialmente, un pianeta morente. Come se ciò non bastasse, il titolo presenterà, tra i tantissimi elementi che potremmo definire innovativi, anche un metodo di narrazione assolutamente mai visto prima in un gioco del genere: difatti la trama non si dipanerà completamente in un solo playthroght, ma saranno necessari più end game per arrivare ai reali titoli di coda, i quali porranno fine ad una narrativa tanto di forte impatto quanto geniale, che vi permetterà di assaporare, ad ogni nuova partita, sia inedite informazioni sulla trama che innovative meccaniche di gameplay.

Nonostante la trama principale sia piuttosto longeva, allungata anche con questo sistema di più end game, le ore di gioco spese nella produzione di Square Enix aumenteranno a dismisura se l’utente vorrà portare a termine il mastodontico numero di quest secondarie che il videogame offrirà, garantendo una durata ben al di sopra delle 30 ore di gioco. Certo, non tutti gli incarichi supplementari saranno entusiasmanti e particolarmente riusciti, ma la maggior parte di essi ci hanno pienamente soddisfatto, rappresentando, tra l’altro, anche un modo per approfondire ancor di più il contesto narrativo del titolo, ricco di contraddizioni, misteri e situazioni apparentemente incomprensibili.

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Il vero fiore all’occhiello di NieR: Automata sarà il gameplay, semplicemente unico nel suo genere, una perla di rara bellezza e raffinatezza, capace di coinvolgervi in un turbinio di sensazioni, pad alla mano, difficilmente provate prima.

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Nonostante il comparto narrativo sia davvero coinvolgente e, in molti casi, emozionatene, il vero fiore all’occhiello di NieR: Automata sarà, senza ombra di dubbio, il gameplay, semplicemente unico nel suo genere, una perla di rara bellezza e raffinatezza, capace di coinvolgervi in un turbinio di sensazioni, Pad alla mano, difficilmente provate prima. Difatti, innanzitutto, gli scontri con i nemici risulteranno essere tanto frenetici quanto tattici, in quanto 2B potrà sfruttare i servigi di una combinazione di due armi in due set differenti, intercambiabili con la semplice pressione del tasto direzionale. Infatti sarà possibile, ad esempio, equipaggiare una spada leggera e una pesante, creando un moveset unico derivante dalla concatenazione di combo, ma se, invece, mettessimo le stesse due armi in posizione inverse, con quindi lo spadone come principale e la leggera come secondaria, le movenze di attacco delle stesse cambieranno nuovamente, dando origine ad una combinazione del tutto nuova. Ecco, tutto ciò moltiplicatelo per il grandissimo numero di strumenti di morte disseminati nel titolo, scovabili sia girovagando per la mappa che acquistandoli negli appositi rivenditori, e capirete la portata del combat system di NieR.

Entrando nel dettaglio del sistema di combattimento, l’androide 2B potrà eseguire i classici attacchi leggeri, pesanti e caricati, i quali dovranno essere accuratamente scelti in base alla tipologia del nemico, valutando esattamente come offendere. Vi confessiamo che in un primo momento ci è sembrato semplicemente di dover premere casualmente una combinazione di tasti per ottenere il massimo danno possibile, ma la realtà è molto diversa: tutto in NieR va studiato, i moveset compresi e assimilati, e, una volta fatto ciò, riuscirete a scoprire le eccezionali potenzialità del combat system, che non ci vergognamo di definire come uno dei migliori mai fatti in un titolo action. Nel gioco, altra peculiarità che un po’ rimanda a Bloodborne di From Software, non si potranno parare gli attacchi: difatti non esisterà nessuno scudo, e 2B avrà esclusivamente la facoltà di evitare i colpi attraverso un sistema di schivata che non vi garantirà solo di aumentare a dismisura la velocità dell’androide, ma anche, se eseguita con il giusto tempismo dopo l’attacco avversario, di rallentare leggermente il tempo, quadruplicare 2B e scansare il colpo, contrattaccando rapidamente se premuto il giusto tasto con il corretto tempismo. Anche qui, ogni categoria di arma avrà un contrattacco differente, il quale varierà anche dalla posizione dello stesso strumento di morte (come i moveset specificati prima), rappresentando un altro elemento eccezionale dello strepitoso sistema di combattimento.

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Al sistema di combattimento dovrete aggiungere anche il Pod: un piccolo robottino sempre presente nelle vostre avventure che sparerà colpi di mitragliatrice utili a contribuire alla dipartita del nemico.

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Il bello è che a tutto questo ben di dio, dovrete aggiungere anche il Pod: un piccolo robottino sempre presente nelle vostre avventure che sparerà colpi di mitragliatrice utili a contribuire alla dipartita del nemico. Inizialmente 2B ne avrà a disposizione soltanto uno, il quale avrà come attacco speciale un colpo di cannone laser, ma, con il prosieguo dell’avventura, non soltanto si otterranno i servigi di altri droni, ma sarà possibile potenziarli tanto nel danno quanto nelle mosse speciali eseguibili, le quali, come sempre, dovranno essere scelte con strategia. Difatti il pod potrà avere inediti colpi offensivi, come una serie di lance che si innalzeranno dal terreno colpendo una vaste area, un martello gigante che causerà ingenti danni, e una spada laser utile per distruggere un singolo nemico, oppure abilità difensive, quali scudi magnetici per proteggere l’androide e colpi gravitazionali, in grado di risucchiare gli avversari in un’unica posizione. Insomma, tutto sarà gestito dal giocatore, tutto potrà essere modificato e personalizzato, ogni player sarà in grado di creare il proprio set d’attacco gestendo davvero qualsiasi parametro. In più, sempre in battaglia, avrete con voi un fidato compagno, come l’androide 9S, e, anche in questo caso, sarete voi a scegliere che tipo di approccio l’IA del vostro collega deve avere, potendo settare un comportamento equilibrato, aggressivo o difensivo, garantendo una totale libertà di scelta.

L’elemento fantastico del titolo di Yoko Taro sarà il fatto che quanto scritto fin ora non simboleggerà altro che una minima parte del gameplay posseduto dal titolo, il quale vi sorprenderà ancora per numerose feature presenti: difatti 2B avrà la possibilità di craftare numerosi oggetti, come pelli di animale, semi d’albero, bulloni arrugginiti, corde e tanto altro, che vi permetteranno, se trovati nelle giuste quantità, di potenziare le armi, insieme ovviamente alla spesa di un quantitativo di crediti. Tutto ciò funziona molto bene, e darà maggiore senso proprio alla presenza di un mondo vasto da esplorare, impiegando un’attenzione certosina nel trovare i materiali preziosi da poter investire. Oltre a raccogliere oggetti di questo tipo dai cadaveri dei nemici robotici, la protagonista avrà la possibilità di ottenere anche dei chip, i quali garantiranno bonus di vario tipo se inseriti nel corpo dell’androide. Ad esempio, si potranno ottenere componenti in grado di diminuire i danni subiti, aumentare quelli inferti dal Pod, incrementare il raggio della schivata, ridurre i colpi di fuoco o elettricità, riottenere punti vita dalla sconfitta di ogni nemico e molto altro ancora. L’aspetto interessante in questo caso sarà l’opportunità di poter fondere più chip dello stesso tipo insieme, aumentando così esponenzialmente il valore dello stesso.

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Il più grande difetto della produzione sta nell’anima free roming del gioco, in quanto la libertà di esplorazione sarà illusoria, data la strabordante presenza di sorte di muri invisibili che vi bloccheranno l’accesso.

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Come dicevamo prima, in NieR: Automata avremo la possibilità di esplorare un mondo completamente aperto, con numerose aeree piuttosto differenti che comporranno la macro mappa della produzione. Ovviamente, da buon open world che si rispetti, anche il gioco di Square Enix avrà dei punti di trasporto, i quali dovranno essere prima necessariamente sbloccati, sconfiggendo un gruppo di nemici solitamente di basso livello, e che poi vi permetteranno anche di salvare la partita: difatti nel titolo non esiste il salvataggio automatico, e, per non perdere i vostri dati, dovrete liberare i così chiamati “punti di accesso”. Il più grande difetto, però, della produzione sta proprio nell’anima free roming del gioco, in quanto effettivamente si avrà la possibilità di girovagare liberamente per gli spazi offerti, ma sarà un’indipendenza soltanto illusoria, data la strabordante presenza di sorte di muri invisibili che vi bloccheranno l’accesso anche in punti che, visibilmente, potrebbero essere oltrepassati. Ecco tutto ciò, inficerà tanto sulla giocabilità quanto sull’immersione, rovinata da un difetto piuttosto incomprensibile per il gaming moderno.

L’ultimo elemento, non per importanza, che eleva la produzione al di sopra delle altre è, senza ombra di dubbio, il continuo cambio di inquadratura presente nel gioco, che, davvero, vi garantirà non soltanto un senso di scoperta continuo, anche nell’affrontare lo stesso tipo di nemico, ma un divertimento realmente unico e mai provato prima. Infatti, la vorticosità con cui la telecamera muta di posizione, rende il titolo un ibrido fra più generi, passando dal classico action in terza persona, ad uno sparatutto con grafica isometrica e, a tratti, anche ad un platform bidimensionale, garantendo all’utente un costante senso di novità. Tutto, però, risulterà estremamente ragionato e studiato: difatti i cambi di inquadratura non avverranno in continuazione, ma saranno ben cadenzati durante l’avventura, in modo tale da non generare nell’utente una sensazione di ripetitività e frustrazione. A nostro parere, il momento in cui la meccanica offrirà il massimo in termini di varietà e divertimento sarà durante le boss fight, che non stentiamo a inserirle nell’olimpo delle migliori mai concepite, tanto per freneticità ed eterogeneità degli scontri, quanto per tatticismo e complessità, in grado di regalarvi emozioni uniche. Attenzione, non a caso le abbiamo definite complesse e non difficili, in quanto, a difficoltà normale, effettivamente, le battaglie risulteranno abbordabili, ma non per questo meno spettacolari e coinvolgenti.

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Il comparto sonoro sarà composto da musiche in grado di coinvolgere totalmente il giocatore.

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Per quanto riguarda il comparto tecnico, la produzione non spiccherà certo per qualità grafica e stabilità, nonostante la direzione artistica sia particolarmente curata. Difatti il titolo, malgrado giocato su PS4 Pro, presenterà numerosi problemi sia a livello di frame rate, piuttosto instabile sopratutto negli ampi spazi, che di qualità dell’illuminazione, spesso caratterizzata da colori piuttosto discutibili e cambi repentini, e quindi innaturali, di luci tra i vari ambienti di gioco. Insomma, si poteva fare sicuramente di più, malgrado comunque un’ottima realizzazione, anche sotto il profilo poligonale, dei personaggi, e una spiccata varietà delle ambientazioni. Anche artisticamente, comunque, il gioco riesce a regalare emozioni, con paesaggi desolati, terreni distrutti e uno stato di decadenza generale perfettamente contestualizzato al comparto narrativo. Nota di assoluto merito sia al doppiaggio in inglese (vi saranno i sottotitoli in italiano), davvero perfetto nel rappresentare le scene, dalle drammatiche a quelle divertenti, che al comparto sonoro, composto da splendide musiche in grado di coinvolgere totalmente il giocatore.

In conclusione, NieR: Automata è sicuramente uno dei titoli più belli e divertenti usciti in questa generazione, caratterizzato da una narrativa potente, struggente e drammatica, capace di regalare emozioni uniche anche agli utenti più esigenti. Il gameplay risulta essere uno dei migliori in circolazione, contraddistinto da un combat system incredibilmente stratificato e complesso, il quale, grazie all’innovativa feature dei continui cambi di prospettiva, vi farà gridare quasi al miracolo. Il sistema di crafting e di potenziamento della protagonista e del Pod funzionano alla perfezione, permettendo a tutti i player di personalizzare e upgradare 2B a piacimento. Peccato, insomma, esclusivamente per un ambiente aperto non propriamente libero, in quanto caratterizzato da “muri invisibili” che vi impediranno di esplorare completamente le zone disponibili, e per un comparto tecnico effettivamente non dei migliori, con cali di frame rate e una qualità grafica non eccezionale. Ci sentiamo veramente di consigliare il titolo a tutti gli amanti degli action, in quanto saprà regalarvi intense emozioni.