Recensione 2Dark

Se 2Dark ha fatto parlare molto di sé tra i videogiocatori di vecchia data, il motivo è essenzialmente uno: questo titolo sancisce il ritorno all’horror del noto Game Designer francese Frédérick Raynal, lo stesso che nel lontano 1992 diede vita ad una perla come Alone In The Dark. Tuttavia, non siamo qui per elogiare le glorie del passato, ma per parlare del presente e commentare il lavoro svolto da Gloomy Wood sull’opera in questione, sì pregevole, ma non esente da difetti. Addentriamoci pertanto nel vivo di questa recensione per scoprire i macabri segreti della città di Gloomywood.

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Potremmo definire 2Dark come un survival horror con visuale isometrica, ma ciò non è vero del tutto: l’esperienza di gioco proposta è ben più complessa ed integra intelligentemente meccaniche stealth, puzzle ed action, tenendosi però fortemente ancorata alla tradizione, come testimonia lo stile visibilmente retrò. Cominciamo con un accenno alla trama: i panni che vestirete saranno quelli di Mr. Smith, un normale padre di famiglia a cui vengono sottratti moglie e figli durante quella che sarebbe dovuta essere una normale vacanza. Venite quindi catapultati a molti anni dopo la vicenda nella città di GloomyWood (omonima allo studio di produzione) dove rincontrerete un protagonista ormai solo e disperato. E’ qui che la vostra avventura avrà inizio, in seguito a una nuova serie di sparizioni che faranno riemergere nel protagonista il desiderio di rispondere alle domande sul rapimento dei suoi figli e l’omicidio di sua moglie. Un plot macabro e incalzante nella sua semplicità, stende le tinte scure che danno al titolo un’atmosfera unica, catturando dai primi attimi l’attenzione del giocatore.

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Il vostro obbiettivo è quello di salvare i bambini.

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Il vostro obbiettivo è quello di salvare i bambini,  ripulendo le strade della città da scienziati pazzi e spietati serial killer. Il tutto avviene all’interno di ambienti di gioco ben curati e credibili, che vantano un level design di ottima fattura. Gli strumenti a vostra disposizione saranno moltissimi; tra questi l’accendino e la torcia sono sicuramente essenziali per farci strada all’interno di scenari bui e ricchi di pericoli che aumentano considerevolmente il livello di sfida. In 2Dark infatti morirete più e più volte prima di comprendere i vostri errori e sarà sempre utile fermarsi ogni tanto a fumare una sigaretta (il metodo di salvataggio preferito da Smith). Per questo motivo, ma anche a causa di un combat system legnoso e poco soddisfacente, l’approccio stealth è sicuramente preferibile.

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Gli scenari sono sempre ricchi e ben congegnati.

Oltre al sistema di combattimento, a minare quanto detto in precedenza sull’esperienza di gioco, è un intelligenza artificiale ballerina, che più di qualche volta potrà risultare tediosa: dai bambini che non ascoltano i nostri ordini ai nemici che si accorgono insensatamente della vostra presenza, siamo certi di poter dire che si poteva lavorare meglio sotto questo punto di vista. Parlando invece dell’aspetto artistico, ammetto di non aver apprezzato lo stile grafico volutamente retrò, che talvolta sembra non dare giustizia alla tragicità degli eventi su schermo, smorzando di nuovo l’atmosfera creata da un comparto sonoro davvero eccellente, che potremmo identificare come uno dei punti di forza della produzione. 

In conclusione, siamo di fronte a un titolo potenzialmente eccellente: sapiente è la fusione di vari generi all’interno di un survival horror degno di questo nome. 2Dark infatti non ha paura di mostrare al giocatore scene drammaticamente cruente che puntano a segnare profondamente l’utente, ispirandolo però a proseguire la sua ricerca. Viene però punito da un gameplay macchinoso, i cui problemi sono evidenti già dopo pochi minuti di gioco, da un IA poco reattiva e un sistema di combattimento  che preferiremmo non incontrare altrove. Se si riesce a soprassedere sugli evidenti limiti, l’opera di Gloomy Woods riuscirà comunque a farvi emozionare, calandovi in un’atmosfera cupa, con scenari ben congegnati e colpi di scena capaci di colpire ogni amante dello splatter.

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