Quando si parla di remaster si va molto di gusto personale. C’è chi lo considera un lucrare sconsiderato, chi invece pensa che sia un modo per permettere alle nuove generazioni di apprezzare classici del passato. Non mi trovo molto d’accordo, tuttavia, quando una remaster altera il contenuto dell’opera originale.
È quello che sta succedendo a The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D, un gioco un tempo conosciuto proprio per la sua difficoltà. “Un tempo”, già, perché il remaster per 3DS sembra semplificare il gioco, e non di poco. Prendete Gyorg: questo pesce, boss del tempio di Great Bay, si era fatto la nomea di nemico più difficile di tutta la saga. Non era vero, ma rendeva bene l’idea. Bene, ora Gyorg, stando a chi ha giocato il gioco all’evento PAX South, è molto più semplice da battere: ha dei pattern d’attacco ripetitivi e un grosso occhio in vista come punto debole. Inoltre, non si immerge più durante la battaglia, ma sarà tranquillamente colpibile a pelo d’acqua.
Sempre dal PAX South emergono altre novità non troppo gradite su Majora’s Mask: Odolwa, il boss del Woodfall temple, ha subito un’alterazione. Quando cadrà a terra, infatti, apparirà sul suo corpo un gigantesco occhio, un punto debole esposto che faciliterà i vostri colpi. L’occhio è inoltre della stessa forma di quello presente sulla Majora’s Mask.
E voi, cosa ne pensate? È giusto riequilibrare la difficoltà di un gioco in una remaster oppure operazioni come Majora’s Mask 3D dovrebbero puntare prima di tutto all’integrità dell’opera originale?