Dopo diversi mesi siamo tornati a calcare le fredde terre di For Honor per poter mettere le mani nuovamente su una versione avanzata del titolo. La closed beta del titolo Ubisoft è sbarcata su PlayStation 4, Xbox One e PC più in forma che mai. Ad una manciata di settimane dall’uscita nei negozi e sui principali store digitali, l’eccentrico brawler di Ubisoft ci fornisce sfaccettature più profonde rispetto a ciò che abbiamo potuto saggiare a settembre e nelle varie fiere di settore. In questa versione For Honor svela diverse carte, tra cui l’atteso multigiocatore che torna dopo averlo reso giocabile anche nell’Alpha dell’ormai lontano settembre. Le modalità di gioco sono le medesime, con un comparto multigiocatore che mostra i muscoli in modalità tattiche come 1v1, 2v2, 4v4. Gli obiettivi delle varie modalità sono simili tra loro ed il prevalere sull’ascia nemica presto viene accantonato per far spazio ad una corsa per la conquista delle zone, come se ci trovassimo improvvisamente in un Dominio di Call of Duty. Nel momento in cui sentirete la fredda lama di una katana sguainarsi tornerete tra le inospitali lande di For Honor che, seppur siano di contorno, offrono degli scorci talvolta spettacolari. Le mappe proposte dagli sviluppatori non disdegnano di imporsi con zone sopraelevate, passaggi laterali, cancelli da serrare: il tutto condito da diversi minion in stile moba per movimentare gli ambienti nelle modalità di Conquista.
L’offerta contenutistica della beta di For Honor non è da sottovalutare. Oltre le modalità di cui sopra, il brawler dei talentuosi ragazzi di Ubisoft offre una vasta scelta tra i guerrieri utilizzabili in battaglia, con caratteristiche particolari e abilità attive e passive. Questa stratificazione contribuisce a rendere il titolo Ubisoft discretamente profondo in termini di gameplay. Fondendo meccaniche provienienti dagli action rpg con i moba nello svolgimento dei match, ci troveremo spesso e volentieri a gestire le nostre skill attive in modo tattico per vincere un duello in inferiorità numerica o per potenziare l’attacco dell’intera squadra. Ogni classe ha le proprie peculiarità che il gioco comunica con pochi aggettivi, usati per farci intendere a grandi linee cosa ci si parerà di fronte. La pesantezza dell’incedere è voluta in base alla classe scelta. Il pad, perché si, conviene giocarlo con il pad, diventerà un macigno quando utilizzerete determinate classi. Tanto più pesanti sarete, tanto più lenti e devastanti saranno i vostri colpi. Ambientarsi in questa giungla di spade, katane, mazze chiodate, asce o lance non è affatto semplice. Ogni classe è “specializzata” in qualche sfumatura del combattimento. Ben presto capirete chi è più bravo a schivare o a parare. Ciò che colpisce di For Honor è l’immediatezza con cui verrete scaraventati a terra dai colpi, ma sarete vogliosi più che mai di rialzarvi e incassare nuovamente. Come nella vita.
Fin dal primo provato a Los Angeles, gli sviluppatori hanno sempre puntato molto sul concetto di target lock e schivata. Non è un caso che siano le prime dinamiche di gameplay spiegate nel tutorial. Prendere in lock un bersaglio in un momento poco idoneo equivale a morire, poiché verrete puniti per l’errore. Allo stesso tempo, la schivata richiede astuzia e tempismo. Esattamente come in un picchiaduro, esiste una curva d’apprendimento che, nel caso di For Honor, non sembra però essere cosi ripida come nelle controparti beat’em up che abbiamo imparato a conoscere. Il brawler di Ubisoft si pone nel mezzo, nel tentativo di risvegliare l’anima da guerrieri che alberga in noi. Cavalieri, vichinghi e samurai. Queste sono le tre fazioni tra cui scegliere. In base al vostro schieramento e all’andamento delle vostre partite, conquisterete o meno delle zone della mappa che vi si staglia davanti nel menu di gioco, in una sorta di Risiko a missioni. L’aspetto più tenebroso, allo stato attuale, sembra essere l’aspetto legato alle microtransazioni. Non sappiamo cosa si potrà acquistare nel prodotto finale con i soldi in game. Ciò che ci auguriamo, chiaramente, è che non ci venga presentato una corsa al portafoglio per assicurarsi l’armatura migliore del gioco e che la guerra del portafoglio rimanga confinata a skin estetiche.
Chiudiamo la disamina con la parte tecnica, tallone d’achille per le varie beta di Ubisoft. For Honor è una bellissima eccezione in un mondo governato da beta che perfomano sotto le aspettative. Cali sporadici di frame rate a parte (abbiamo provato For Honor su PS4 Pro) non abbiamo notato sbavature tecniche gravi. Logicamente, ci regala il meglio di sé in singolo, con texture di ottima fattura e modelli ben definiti. Nel multiplayer qualcosa si perde, ma ne guadagna lo spettacolo, specialmente in compagnia di amici!
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