Rocksmith: la recensione di VMAG

Alla luce dei risultati raccolti da Activision con la saga dei Guitar Hero non ci sarebbe da stupirsi che ancheUbisoft abbia deciso di creare il suo primo music game. Non tutti però ricordano che Activision dopo aver munto l’idea fino all’inverosimile, partendo da un gioco con chitarra, passando per batteria e microfono, fino a finire alla console da DJ, abbia da qualche tempo riposto nel cassetto il progetto Guitar Hero; è d’obbligo ricordare poi che a spremere il fenomeno Music Games si sia accodata anche EA con il suo Rockband, ingaggiando senza remore una guerra all’ultimo accordo con Activision.

Alla luce di queste valutazioni quindi, lanciare un Music Game potrebbe sembrare quantomeno una scommessa azzardata. Se in più ci mettiamo che il gioco da lanciare è molto più ambizioso del suo precedessore, sia in gaming play che nel livello di difficoltà, qualcuno potrebbe pensare sia da folli anche solo pensare al lancio di questo gioco.

Ma la storia si sà è fatta di atti coraggiosi e di grandi sorprese, e così poco tempo fa Ubisoft ha lanciato, con campagne pubblicitarie epocali e presentazioni piene di star della musica.

Rocksmith ci è subito sembrato tutt’altro che un gioco… l’approccio è didattico e la guida ben tradotta e doppiata in italiano mette in chiaro le cose: qui si suona davvero, chitarra o basso che voi preferiate qui si suona. Già perchè Rocksmith è un vero e proprio insegnante virtuale di musica. Lungi da noi ovviamente pensare che un supporto digitale possa sostituire propriamente un’insegnante in carne ed ossa, ma se consideriamo che ormai ci sono almeno due generazioni che stanno imparando a suonare guardando tutorial su Youtube questo gioco sarà certamente un’ottima novità per gli appassionati e neofiti della chitarra.

Rocksmith fin dai primi livelli dà delle informazioni importanti su quali siano le posizioni da tenere, qualche base sulla ritmica e oltre alla parte descrittiva accompagna ogni lezione con un video che mostra un professionista svolgere l’esercizio. Il gioco presenta fondamentalmente due macro aree di gioco: la prima è la carriera tipica, in perfetto stile Guitar Hero, dove man mano che si suonano le canzoni si guadagnano i punti utili a conquistare nuovi concerti e quindi nuovi pezzi su cui potersi cimentare.

La seconda parte, che a nostro modesto parere è anche quella più divertente, è rappresentata da una serie di esercizi di tecnica che sono piacevolmente intervallabili con dei minigame. Giocando a questo gioco però ci si rende conto facilmente di stare imparando, ogni singolo esercizio e minigame è atto a migliorare il feeling con lo strumento, la velocità di esecuzione e il senso del ritmo. La più grande intuizione avuta dagli sviluppatori diRocksmith è stato quella di utilizzare una difficoltà dinamica: mentre si gioca il sistema si rende conto di quanto bravi si sia diventati, e di conseguenza aumenta o abbassa la difficoltà. Succede allora che dopo aver fatto una buona serie di note ci chieda di pigiare quella corda che proprio non ti aspettavi, se la si becca allora sicuramente continuerà a farcela suonare, se invece la manchiamo il sistema come un maestro comprensivo ci chiederà qualche sforzo in meno.

Prima di scrivere questo articolo, ho suonato per circa una decina di giorni, come bassista, devo dire che con solo un paio di ore la sera il mio livello è decisamente migliorato: inizio a beccare le corde giuste senza pensarci e a pigiare il tasto giusto in maniera abbastanza veloce, sto quasi valutando di iniziare a suonare il basso davvero, insomma!

Continuando l’analisi del gioco una menzione va fatta sulla tracklist, nessuna sorpresa troviamo tipiche canzoni rock n’ roll molto simili a quelle già viste negli altri music games. Anche  l’interfaccia di gioco non mostra grandi novità, è praticamente identica a quella degli altri Music Game, anche perchè fino ad essere smentiti da un altro gioco ci sembra la soluzione migliore per questo tipo di videogame.

 Rocksmith ci è subito sembrato tutt’altro che un gioco… l’approccio è didattico e la guida ben tradotta e doppiata in italiano mette in chiaro le cose: qui si suona davvero, chitarra o basso che voi preferiate qui si suona

I menu interni sono ben congeniati e graficamente accattivanti, ma notiamo un pò di lentezza nel caricamento; niente di terribile poichè durante l’attesa, seguendo l’esempio degli ultimi FIFA (in cui si può tirare in porta durante i caricamenti), è possibile suonare lo strumento. Rocksmith in aggiunta alla parte di “ gioco” funge anche da accordatore e sopratutto da amplificatore per la vostra chitarra o il vostro basso, dandovi anche la possibilità di usufruire di tutta una serie di effetti di tutto rispetto. Di certo se vorrete un risultato paragonabile ad un vero amplificatore con pedaliera dovrete assicurarvi di avere un bel impianto surround da collegare alla porta ottica della vostra console.

Ci aspettiamo che in breve tempo l’elenco dei componenti aggiuntivi acquistabili nei vari market digitali dedicati alle console crescerà velocemente, con nuovi effetti e concerti da acquistare. A questo punto è il momento di tirare le somme:  il gioco ci piace, come detto non è un vero e proprio gioco ma piuttosto un corso multimediale interattivo di musica. La possibilità di utilizzare la propria chitarra o basso è di sicuro impatto, ma c’è da dire che se il possessore dello strumento è già capace di usarlo a menadito, potrebbe trovare noioso dover fare tutta la carriera prima di poter suonare davvero; e anche successivamente non è detto che preferisca la console al suono duro della sala prove.

Ci resta quindi qualche dubbio su quali possano essere le vere potenzialità di mercato di questo videogioco, che si presenta ben progettato e realizzato in praticamente ogni particolare. Anche il prezzo ci sembra tutto sommato ben bilanciato: a 89 euro è possibile comprare il gioco comprensivo del jack/usb che serve a collegare lo strumento alla console, con un package molto curato e graficamente ben fatto.

Se invece non avete già un vostro strumento potete comprare a 199 euro il bundle comprensivo di chitarra, una Epiphone Les Paul Junior (valore di mercato 110 euro). A questo punto non resta che aspettare di vedere quanto successo farà Rocksmith, sicuramente se dovesse esplodere come i suoi precedessori molti giovani e non più giovani potranno scoprire di avere talento con la chitarra e il mondo potrà godere di tanti nuovi musicisti. Dal nostro canto continueremo a giocarci. We Will Rock You!

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