Quando un’icona dell’horror su console cambia i suoi stilemi per proporre ai fan un’esperienza nuova è sempre un momento molto delicato, immaginarsi poi se si parla di un brand altisonante come quello di Silent Hill. A differenza di altre saghe horror (qualcuno ha detto Resident Evil?) la saga capolavoro di Konami è rimasta piuttosto coerente alle sue meccaniche di base, dal capostipite del 1999 sino al Downpour del 2012.
Nonostante ciò, negli ultimi anni Konami non si è risparmiata dal battere nuove strade parallele a quella principale, ed è così che, dopo il per molti aspetti controverso remake Shattered Memories, la software house nipponica trapianta la saga sul nuovo gioiellino portatile di Sony, presentando al pubblico un Book of Memoriesmolto più coraggioso di quanto ci saremmo aspettati.
Iniziamo subito col dire che questo Silent Hill sarà completamente diverso da ciò a cui siete stati abituati sinora. Primo: da una visuale classica in terza persona si passa a quella isometrica, incorniciata da una grafica mediocre e priva dei punti di forza che hanno reso grande la serie nel passato. Nonostante la visuale a tre quarti dia una perfetta visuale di gioco, ci saremmo aspettati qualcosa in più sia nelle texture dei livelli, sia nei modelli poligonali che, soprattutto, nell’atmosfera generale del titolo.
Chiuso un occhio (è proprio il caso di dirlo) su un comparto grafico ben lontano dall’eccellenza, andiamo ad affrontare la seconda grande novità di Book of Memories: il gameplay. Questo infatti sarà il primo Silent Hillstrutturato praticamente al 100% per un approccio in multiplayer co-op online, con tanto di compagni che vi affiancheranno tra le pareti rossastre dell’ennesimo incubo made in Konami.
Addio corridoi bui, rumori agghiaccianti e salti sulla sedia, il terrore psicologico tipico della cittadina nebbiosa sembra aver poco a che vedere con questa iterazione del brand, con tutto il male che ne consegue. Lo avrete capito, infatti, Silent Hill: Book of Memories ha ben pochi appigli a cui aggrapparsi, se non per qualche raro effetto grafico di tutto rispetto e il divertimento di vivere un incubo in compagnia di altri 3 amici.
Il resto, non è altro che un gameplay ripetitivo, scontri alla lunga noiosi e ambientazioni poco ispirate. Se poi sperate che almeno le feature della PS Vita siano sfruttate a dovere, allora rimarrete delusi ancora una volta. Più che l’orrore psicologico da vivere dentro la testa di uno dei personaggi (questo il nocciolo principale della storia) preparatevi ad un “orrore” da seppellire nella vostra PS Vita.
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