WWE ’13: la recensione di VMAG

Non diciamo nulla di sconvolgente se affermiamo che il wrestling non è un vero sport. A meno che non abbiate un’età inferiore ai 5 anni, saprete bene che dietro ai mirabolanti match che hanno luogo settimanalmente sul quadrato della WWE c’è uno spettacolo ben sceneggiato e programmato a tavolino in ogni singolo dettaglio. Come cambiano i copioni, così cambiano gli interpreti, e dai personaggi farseschi e caricaturali degli anni ’80 si è passati, nella seconda metà degli anni ’90, a personalità più credibili e attinenti alla realtà.

La fine dell’era delle “gimmick” decretò la nascita di quell’”Attitude Era” ricordata ancora oggi come la Golden Age della disciplina; superstar del calibro di The Rock, “Stone Cold” Steve Austin, Triple H, Shawn Michaels, Bret Hart o Mick Foley sono tuttora ai primi posti dell’ideale classifica dei personaggi più amati dai fan, e non è un caso se Yuke’s e THQ hanno deciso di ripescarli tutti per questa nuova edizione del loro titolo più prolifico.

La modalità “Attitude Era” è la novità più consistente di WWE ’13 e allo stesso tempo l’aspetto meglio riuscito dell’intera produzione: rivivere le faide e i match storici di vere e proprie icone dello “sport entertainment”, con tanto di filmati originali pescati dall’imponente archivio WWE, è esperienza di gran lunga più coinvolgente e galvanizzante di quanto non accadesse con la fittizia Road to Wrestlemania degli anni scorsi. Ovviamente non mancano le stelle di oggi, per un roster che difficilmente potrebbe essere più esteso.

Una quantità spropositata di stipulazioni per i match e diverse modalità di gioco (tanto per il single che per il multiplayer) completano il ricco pacchetto confezionato da Yuke’s. In termini di gameplay, il gioco prosegue sui binari di semplificazione del sistema di comandi sui quali si era già instradato lo scorso anno: arrivare a mettere segno una finisher (la mossa finale tipica di un wrestler) è un gioco da ragazzi, a tutto vantaggio dell’immediatezza e del ritmo di gioco.

L’intenzione del team di sviluppo è infatti quella di rendere gli incontri il più simili possibile ai match televisivi, ed è in tale ottica che vanno considerate la riduzione all’essenziale dell’HUD e l’introduzione di numerosi replay a sottolineare le azioni più spettacolari.

Quelli che si porta dietro WWE ’13 sono solamente gli atavici problemucci di natura tecnica che riguardano tutto ciò che avviene fuori dal ring (come al solito, i modelli dei lottatori sono ottimi ma le arene e animazioni dei movimenti extra ring lasciano a desiderare). In termini qualitativi, l’edizione 2013 del wrestling targato WWE raggiunge i massimi storici. Difficilmente vedremo di meglio per quanto riguarda la presente generazione di console. Per i fan di John Cena e CM Punk, WWE ’13 è il classico acquisto imprescindibile.

 

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