Nuovo trailer, ennesima estasi. Il tripudio di colori che si amalgamano nelle immagini che scorrono veloci nel nuovo trailer di Horizon Zero Dawn, nuova proprietà intellettuale di Guerrilla Games, ci ricorda come l’occhio voglia sempre la sua parte. Il PlayStation Experience 2016, di cui trovate tutte le news e anteprime qui, ha seguito i The Game Awards nello scorso weekend all’insegna della celebrazione del videogioco. La bella Aloy, protagonista di Horizon Zero Dawn, si è mostrata nuovamente durante il PS Experience 2016 con delle sequenze “In Engine” e di puro gameplay. In realtà, la software house olandese ha già svelato le sue carte molto tempo fa e infatti abbiamo avuto modo di coprire il titolo in tutte le salse, prima d’ora. Lo abbiamo visto all’E3 e al Gamescom, fino ad arrivare alla tanto desiderata prova della Milan Games Week. Durante quel provato abbiamo percepito la possibilità di assistere a qualcosa di memorabile e siamo genuinamente contenti del fatto che Guerrilla Games abbia messo da parte Killzone per dedicarsi in qualcosa di più ambizioso e senza dubbio più rischioso. Horizon Zero Dawn è il progetto più grande di Guerrilla, di sempre. Lo hanno ribadito più volte i vari lead nelle interviste con la stampa specializzata, e non fatichiamo a credergli.
Se prendiamo in analisi frame dopo frame dell’ultimo trailer rilasciato al PlayStation Experience (che potete trovare qui sopra) notiamo come Guerrilla abbia tenuto nascoste diverse “creature” robotiche per tutto questo tempo, decidendo di nutrire la fauna di Horizon proprio ora, a tre mesi scarsi dal lancio. Si tratta di una scelta oculata e che rincara quella sana dose di aspettativa verso il titolo. Al primo reveal, durante l’E3 2015, gli sviluppatori ci dissero che in Horizon avremmo potuto scalare ogni montagna visibile su schermo. Se cosi fosse, avremo di fronte un’ulteriore evoluzione del genere, che pone le fondamenta per qualcosa di molto vicino allo stile Rockstar con Grand Theft Auto V, ancora insuperabile per densità e eterogeneità del mondo. Dopo interi trailer focalizzati su un mood autunnale, abbiamo finalmente potuto sbirciare qualcosa di diverso: la neve bianca dell’inverno. Chissà in quali modi le stagioni influenzeranno Aloy e il mondo di gioco, ma ciò in cui speriamo fortemente è di assistere ad un drastico cambiamento sul gameplay e approccio, come abbiamo avuto modo di vedere in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Nell’ultima fatica di Hideo Kojima, nebbia e tempeste di sabbia influenzano pesantemente l’approccio alle quest e se ci fosse qualche feature del genere in Horizon sarebbe maestoso, ulteriore sintomo di cura del dettaglio della software house di Amsterdam.
Nella parte iniziale del video notiamo Aloy alle prese con un quadrupede robotico che si potrebbe rifare ad un leopardo, giaguaro o ad una pantera. Qualche secondo prima, vediamo per la prima volta dei robot che sembrano derivare da enormi rinoceronti, seguiti a loro volta da una serie di scenari raffiguranti civiltà perdute, ruscelli lambiti dalla luce rossiccia di fine autunno e dei coccodrilli robot. Durante il nostro provato del Milan Games Week non abbiamo avuto modo di notare creature ostili in acqua che, al contrario, era popolata da semplici animali utili per riempire l’ambiente in modo passivo. Successivamente, dopo un paio di sequenze con aquile robotizzate, simil iene che dilaniano carcasse e resti assistiamo a qualche scena di caccia che, quasi certamente, sarà un elemento cardine delle missioni che ci verranno assegnate. Il tutto è scandito dall’impatto devastante dei colori su schermo che contribuiscono a creare una tela perfetta su cui dipingere il gameplay di Aloy, protagonista di Horizon che si troverà catapultata in questo mondo post-apocalittico popolato da creature ostili. Non è dato sapere se ci saranno altre forme di creature nel mondo con cui potremo interagire e ovviamente ci stiamo riferendo ad altri esseri umani sopravvissuti (oltre a quelli del nostro villaggio). Tuttavia, il trailer si chiude con un interessante sequenza. Il momento in cui le creature con il deposito sulla schiena fanno il loro ingresso in una struttura tecnologicamente avanzata rivela una parte interessante a cui forse non eravamo preparati. Che si tratti di un centro di ricerca e sviluppo gestito da qualche essere umano o da qualche entità che ancora non conosciamo? O ancora, che si possa trattare di uno sviluppo di una civiltà parallela gestita solamente da androidi?
Chiudiamo la nostra anteprima con gli aspetti che ci convincono maggiormente e quelli che potrebbero costituire diversi dubbi sul prodotto finale. Tecnicamente, Horizon Zero Dawn è bellissimo da vedere e da giocare: il gameplay scorre fluido e le abilità di scansione dell’area di Aloy si integrano perfettamente con il mondo che ci circonda. Al contrario, permangono diverse incertezze nell’ambito delle quest primarie e secondarie. Non sappiamo praticamente nulla riguardo ciò ed è lecito dunque aspettarsi qualcosa di similare agli action-rpg open world che ci hanno accompagnato in questi ultimi anni. Nel mirino abbiamo messo proprio The Witcher 3: Wild Hunt e Dragon Age: Inquisition che potrebbero essere i due mondi aperti più vicini a quello di Horizon, nello specifico il nostro pensiero va subito al mondo del noto strigo che potrebbe funzionare da monito per il team di Guerrilla. Non ci resta che aspettare ulteriori novità in merito alle quest, nella speranza di trovarsi di fronte un prodotto profondo, con una buona componente ruolistica.