Siamo nel Giappone feudale e la Principessa dei Fiori di Ciliegio, figlia degli dei protettori del paese, viene rapita da un misterioso e malvagio figuro. In uno scenario che i fan di Okami troveranno familiare, il rapimento della donzella condanna l’arcipelago nipponico alla devastazione e alla desolazione. Un Kappa (figura classica della mitologia giapponese), fedele servitore della principessa, è però convinto che un giovane samurai vagabondo dal cuore puro abbia le doti necessarie a trarre la principessa in salvo. Inizia così il viaggio del giovane “Sakura Samurai†in giro per il Giappone, attraverso alcune decine di livelli pieni di loschi brutti ceffi da fare a fette.
Le premesse ideali per l’ennesimo hack’n’slash in stile Dynasty Warriors, direte voi. Niente di più sbagliato.Hana Samurai Art of the Sword è in realtà un rhythm game mascherato da gioco d’azione. Nintendo ripesca la visionaria intuizione che fece la fortuna di un classico come Punch Out!!, sostituendo ai guantoni da boxe una letale spada: gli scontri all’arma bianca affrontati dall’improbabile samurai protagonista si risolvono in una stimolante e impegnativa sfida di tempismo, fatta di schivate all’ultimo secondo e contrattacchi inferti al momento opportuno.
Le varianti rispetto alla formula classica di Punch Out!! sono però tante. In primis, non potrete quasi mai affrontare un solo avversario per volta. Ciò comporta che dovrete tenere sempre gli occhi ben aperti, cercando di occupare la giusta posizione all’interno dell’area di gioco in maniera tale da tenere costantemente sott’occhio tutti gli avversari. Avversari che, tra l’altro, attaccheranno con pattern diversi, cosa che metterà a dura prova la vostra capacità mnemonica oltre che il senso del ritmo. La possibilità di muoversi all’interno dell’ambiente tridimensionale, per quanto limitata, complica ulteriormente le cose.
Effettuare schivate e contrattacchi al momento giusto significa poi guadagnare “punti precisioneâ€, spendibili per acquistare nuovi oggetti e potenziamenti. Considerando che ogni errore azzererà il contatore, eseguire sequenze perfette diventerà presto fondamentale, e costituirà un motivo più che valido a perfezionarsi e affrontare nuovamente un livello già completato (aumentando così il valore di rigiocabilità del titolo).
I vari livelli su cui si struttura l’avventura del Sakura Samurai sono idealmente suddivisi in tre macroaree, comprensive di boss fight e di un villaggio da visitare. Qui potrete acquistare armi e potenziamenti per la vostra spada, oltre che portare a termine alcune piccole sottomissioni extra dal sapore di minigioco.
Nonostante i comandi via pad e pulsanti non siano affatto complicati, e a dispetto dello stile fanciullesco che contraddistingue il titolo Nintendo, Hana Samurai è tutt’altro che un gioco semplice. Proprio come il vecchio Punch Out!!, il livello di sfida offerto è ai limiti della frustrazione, limiti che fortunatamente non vengono superati. Al contrario, la volontà di perfezionarsi e la soddisfazione garantita dal portare a termine ogni livello senza errori sono forse i veri punti di forza della stravagante produzione Nintendo. L’effetto 3D, se non altro, facilita il compito, consentendo al giocatore di valutare con attenzione la profondità e le distanze che separano gli avversari dal giovane samurai.
A fare da contraltare ai tanti pregi del gioco ci sono un paio di difetti tutto sommato marginali, come una realizzazione tecnica che non fa nulla per impressionare o una quantità di livelli non proprio elevatissima (stiamo pur sempre parlando di un titolo in digital delivery).
Il periodo di revival dei samurai da parte di Nintendo sta portando buoni frutti: dopo aver ripescato una perla nascosta tra i propri tesori come Nazo no Murasame JŠ(in occasione dell’imminente Nintendo Land), anche questo Hana Samurai si conferma un’ottima aggiunta al catalogo dello store digitale di 3DS, un’ulteriore conferma della volontà della casa di Kyoto di lasciarsi alle spalle l’annosa recalcitranza  verso l’online.
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